cofondatore della casa editrice - alla quale giunse nel 1987, aggiungendo il proprio nome a quello di paolo boringhieri - giulio bollati fu un intellettuale raffinato e poliedrico. il nucleo fondante del suo pensiero di saggista e` l`analisi dell`italia che si affaccia alla modernita`, tra il 1750 e il 1860, alle soglie dell`unita`. analizzando l`opera di autori centrali come manzoni, leopardi, verri, cattaneo e alfieri, bollati di fatto analizza la storia di una sconfitta: la sconfitta del pensiero illuminista in un paese, come il nostro, incapace di emanciparsi dall`antico, e che giunge impreparato alle sfide del moderno, con conseguenze di lunga durata. l`analisi acuta di giulio bollati, che scandaglia i grandi autori italiani di sette e ottocento per ricavare quel del quale ancora siamo figli, e` oggi piu` attuale che mai. la peculiarita` italiana, l`inadeguatezza della nostra classe intellettuale, e` ancora evidente. nelle parole di alfonso berardinelli (che firma la bella prefazione del volume): . se qualcuno riconosce in queste parole l`italia di oggi (nel 2024, cento anni dopo la nascita dell`autore), significa che giulio bollati aveva colto nel segno, e che il suo pensiero e` degno di entrare nel novero dei classici senza tempo. |