una foresta innevata che si trasforma a natale in un meraviglioso giardino, impervie montagne che rivelano miniere d`argento, schiere di anime perdute che penano tra i ghiacci eterni, accudite da una vecchietta abbandonata che non si rassegna alla solitudine: e` la svezia delle antiche fiabe che rivive in questi racconti di selma lagerlof, quella dei miti e delle leggende, delle storie tramandate al lume di candela nelle lunghe notti nordiche. ma come nei suoi grandi romanzi, lo sfondo fantastico serve a raccontare i desideri, le passioni, le grandi domande morali. la fede nella bellezza di un vecchio abate che fa nascere un fiore nel buio inverno del nord, la giovane che perde il suo amore in mare e trova nei sogni come riportarlo in vita, il violinista presuntuoso che impara l`umilta` dalla musica di un ruscello. dietro un`apparente semplicita` emerge una sottile indagine dell`animo umano: non c`e` mai un "vissero felici e contenti" nelle sue storie, ma il lieto fine e` segnato da una redenzione, l`accettazione di un limite, il superamento di una paura, una ritrovata fiducia nella fantasia. e quasi sempre il "miracolo" avviene attraverso un racconto nel racconto, quell`inesauribile potere dell`immaginazione di far vedere la realta` con altri occhi o di ricrearla, di trasformare uno scrigno nascosto nel tesoro dell`imperatrice maria teresa, e di insegnare a re gustavo come il valore degli uomini superi ogni ricchezza.
in "caro vecchio natale" si respira l`atmosfera tipica della festivita` piu` amata dell`anno: il natale e` nei preparativi, negli addobbi, nella scelta dei doni, nei canti dei bambini, nella compagnia dei famigliari e dei vecchi amici. quella di washington irving e` una celebrazione "in cinque atti" (natale, la diligenza, la vigilia di natale, il giorno di natale, il pranzo di natale) di riti e di tradizioni che oggi, a distanza di due secoli esatti dalla prima pubblicazione, non sono affatto passati di moda: queste pagine ci regaleranno cosi`, intatti e senza tempo, la magia e il calore dei nostri natali migliori.
non accade solo in russia: la propaganda e` sempre stata uno strumento potente e largamente utilizzato in tempi di guerra. in italia abbiamo assistito a una comunicazione sul conflitto ucraino viziata da fake news e ricca di omissioni volontarie. le voci considerate non conformi sono state inserite in liste di proscrizione e accusate di intelligenza col nemico. i nostri media hanno persino avviato una sorta di "caccia al putiniano", silenziando ogni complessita` e gettando un`ombra sulla nostra democrazia, che talvolta sembra aver scordato la propria natura dialettica e critica. secondo la narrazione dominante, saremmo davanti a uno scontro tra civilta` e barbarie: la stessa convinzione dogmatica che nei primi anni duemila ha gia` portato l`occidente in rovinose guerre in tutto il pianeta. attingendo da fonti autorevoli e indipendenti, benedetta sabene decostruisce i grandi miti occidentali sull`ucraina e sul conflitto e mette in luce i fatti che un dibattito pubblico a senso unico ha tenuto nascosti, su tutti: il condizionamento euroatlantico sulla politica di kiev, soprattutto durante e dopo la rivoluzione arancione; il preoccupante dilagare del neonazismo nella societa` e nelle istituzioni del paese; le violazioni della liberta` di informazione e dei diritti umani, che minano alle fondamenta la democrazia ucraina.