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in bucovina, provincia orientale dell`ex impero austro-ungarico, nacque nel 1920 paul celan, poeta ebreo di lingua tedesca, considerato uno dei massimi lirici del xx secolo. a czernowitz, capitale della bucovina, divenuta romena nel 1919, trascorse l`infanzia e gran parte della giovinezza. durante l`occupazione nazista subi` l`internamento in un ghetto e in un campo di lavoro, ma la ferita insanabile fu la deportazione e l`assassinio dei genitori. con la fine del conflitto mondiale e l`annessione della bucovina settentrionale all`ucraina le condizioni di vita degli ebrei sotto il regime comunista s`inasprirono nuovamente. trasferitosi nel 1945 a bucarest, vi rimase due anni, tra i piu` felici e fecondi della sua turbolenta esistenza. giunto clandestinamente in austria, soggiorno` alcuni mesi a vienna. nel luglio del 1948 emigro` a parigi, dove mori` suicida nel 1970. sulla base di un lavoro di ricerca e di documentazione durato vari anni, israel chalfen ripercorre con rigore e fedelta` la prima meta` della vita di celan, la sua dolorosa vicenda umana e intellettuale, risalendo alle radici culturali che ispirarono e permearono la sua densa produzione lirica.

1952. trovare lavoro a enniscorthy, nel sud-est dell`irlanda, semina solo frustrazione e desiderio di un benessere che non c`e`. la giovane eilis lacey, prigioniera del confronto quotidiano con la madre e la sorella rose, non ha davanti a se` alcuna prospettiva, finche` la visita di un prete emigrato, padre flood, le fa intravedere l`opportunita` di un`esistenza migliore, al di la` dell`oceano, a new york. sara` proprio a brooklyn che eilis a poco a poco imparera` a sentirsi a casa in una terra dove tutto e` possibile. e l`incontro con tony, un ragazzo italiano, cambiera` la sua vita per sempre.

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