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"si puo` vivere facendo quello che si ama e nel modo in cui si ama farlo". questo il tema di fondo del romanzo. tema che si screzia nei suoi innumerevoli universi di senso. fare il passo successivo, ed avventurarsi alla conquista del lavoro che si ama, tacitando un coro di riserve, zavorre di razionalita`, condizionamenti, pudori. tutto questo, per chi se lo puo` permettere, verrebbe da dire, ma guarini estende il discorso dell`indubbia voglia/necessita`, che e` di tutti, di puntare tutto sui propri obiettivi professionali al tema dell`avventura della vita come navigazione esplorativa dell`essere, dove il lavoro diventa metafora di un traguardo di liberazione. "respirare la luna e` un diario" che sgretola resistenze di vissuti ai quali non e` stato permesso di contemplare la vita dai balconi privilegiati della sintesi poetica, che appartenenze sociali, politiche e strade sbarrate troppo presto dalle necessita` della vita hanno impedito. ma guarini ce la fa, "rompe gli indugi" perche` parla il linguaggio giusto, quello lirico del pathos, quello che riesce a trasfigurare il reale.

il volume raccoglie due racconti apparsi per la prima volta su due riviste nel 1937 e nel 1938. due racconti che e` stata definita la "callas della poesia novecentesca".

"un mondo che si considera prospero e civile, segnato da disuguaglianze e squilibri al suo interno, ma forte di un`amministrazione stabile e di un`economia integrata; all`esterno, popoli costretti a sopravvivere con risorse insufficienti, minacciati dalla fame e dalla guerra, e che sempre piu` spesso chiedono di entrare; una frontiera militarizzata per filtrare profughi e immigrati; e autorita` di governo che debbono decidere volta per volta il comportamento da tenere verso queste emergenze, con una gamma di opzioni che va dall`allontanamento forzato all`accoglienza in massa, dalla fissazione di quote d`ingresso all`offerta di aiuti umanitari e posti di lavoro. potrebbe sembrare una descrizione del nostro mondo, e invece e` la situazione in cui si trovo` per secoli l`impero romano di fronte ai barbari." per molto tempo la gestione di questo flusso di popoli attraverso i confini dell`impero produce un equilibrio instabile ma funzionale, che garantisce ai romani l`approvvigionamento di nuove leve per l`esercito e per la coltivazione dei campi, in cambio dell`assimilazione nei piu` grande "stato" del pianeta.

si presenta qui, corredata dei testi a fronte nelle lingue delle prime edizioni, la prima traduzione integrale al mondo delle opere che rene` descartes ha dato alle stampe dal 1637 al 1649. edizione di riferimento e` stata quella nazionale delle ceuvres de descartes di charles adam e paul tannery integrata dalle piu` recenti edizioni. l`insieme di questi scritti, tutti programmati dallo stesso descartes, presenta la filosofia cartesiana in tutta la sua considerevole pregnanza: mostra, infatti, quanto ampio sia stato l`arco degli interessi del filosofo, che spaziava dalle questioni di metodo, a quelle di matematica, musica, fisica, metafisica, morale, fisiologia, anatomia, medicina; dalla vivisezione alla costruzione di macchine per tagliare le lenti; dava visibilita` ai diversi generi letterari che il filosofo coltivava, alle lingue che usava, ai progetti che realizzava, ultimo dei quali e` stato il manuale in cui il nuovo sapere veniva presentato all`interno di un`impalcatura che era quella dei vecchi manuali. l`opera di descartes emerge qui come un`enciclopedia del nuovo sapere nel momento preciso in cui esso viene a definirsi nella sua piena autonomia rispetto alla tradizione.

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