nessuno e` un grand`uomo per il proprio domestico. forse si sarebbe dovuto tenerne conto quando, in occasione della grande mostra del 1977 dedicata a marcel duchamp al centre georges pompidou di parigi, fu deciso di pubblicare i ricordi di lydie fischer sarazin-levassor che, per pochi memorabili mesi, di marcel duchamp fu la moglie. quello che risulta dalla prosa diretta, spesso concitata, della brava signora, che neppure i tanti anni trascorsi e un secondo, piu` felice matrimonio, erano riusciti a placare, e` la personalita` dell`artista nei suoi aspetti piu` intimi, non sempre edificanti. il testo, riprodotto con scrupolo filologico, racconta una storia in bilico tra il patetico e il grottesco, popolata da imprudenti debuttanti, ricchi borghesi accaniti a difendere reputazione e patrimonio, artisti scrocconi, ereditiere americane per piu` versi golose, in una parigi di lussuosi ristoranti, caffe` storici, grandi prime teatrali e cinematografiche all`ombra di personaggi di primo piano, da picasso a man ray, da cocteau a brancusi a picabia, da kiki de montpamasse a yvonne george. al corrente di tutto, lydie fischer sarazin-levassor sa come sono andate davvero le cose e continuamente si ha voglia di compatirla. le si e` comunque grati dei suoi spesso involontari, ma irresistibili risultati di umorismo.
tre eccezionali firme - galiani, lorenzi e paisiello -, portarono nell`ottobre del 1775 sul palcoscenico del teatro nuovo una famosa commedia in musica, il "socrate immaginario". una napoli intelligente che trova nella grazia e nella follia del sorriso la sua chiave di interpretazione del mondo, riuscendo con lo sbuffo di una risata amara a rasciugare il tragico dalle sue lacrime e a restituirgli echi forse ancor piu` struggenti. con i "prolegomeni al socrate immaginario", e un altrettanto acuto esercizio d`ironia, roberto de simone propone la sua rilettura dell`opera originale. nasce cosi` un testo che e` surreale luogo narrativo in cui due opere teatrali, con antica intelligenza napoletana, conversano tra loro in un`armonia quasi alchemica.
la bella sarah ha un innamorato. un bel ragazzo robusto e assennato, con un buon posto di contabile. tutto perfetto pensano i genitori di sarah. c`e` un unico neo, il bravo ragazzo sembra avere una mammina troppo protettiva, che interferisce ogni momento nelle sue decisioni. niente e` cosi` semplice pero`. in una deserta soffitta si scoprono delle vecchie bambole con una corda al collo. forse che l`affetuosa mammina nasconda un segreto mostruoso? dopo alcune avventure da brivido il segreto verra` scoperto e il matrimonio non si fara`.