"la liberte` carte`sienne" di jean-paul sartre e` uno scritto emblematico nella storia della filosofia del novecento. pubblicato nel 1946, subito dopo la conclusione della seconda guerra mondiale, ripropone il problema del libero arbitrio a ridosso di un momento storico in cui la liberta` era stata soffocata in gran parte d`europa. il saggio apparve nella collana "i classici della liberta`", fondata da un importante studioso dello "spirito borghese", bernard groethuysen. secondo il modello editoriale, cui partecipo` anche lo storico lucien febvre, il saggio introduceva a un autore che documentava con i suoi scritti la continuita` e la trasformazione dell`ideale "classico" di liberta` nella storia della coscienza europea. la nozione di liberta` che sartre delinea trae origine dal recupero del concetto di liberta`, cosi` come pensata da cartesio, caratterizzata dalla possibilita` e dall`autonomia della scelta. al di la` dei confini confessionali, il libero arbitrio e` proposto come un valore "transtorico", "secolarizzato", oggi si direbbe dell`uomo multiculturale. sartre considera cartesio come il filosofo che in un`epoca "autoritaria" pensa la liberta` dei moderni. a lui fa risalire con la dottrina del cogito, la dottrina della democrazia. questo testo sartriano, inedito in italia, viene qui presentato insieme con i brani di cartesio ai quali sartre fa riferimento. l`edizione offre cosi` una lettura comparata e quasi un dialogo tra due maestri del pensiero occidentale.
leggendo il libro di giacchi, pubblicato nel 1881, si sente la nostalgia per un mondo in cui l`aspetto etico del nutrirsi, del cibo, la gioia di sedersi a tavola con gli altri, il gusto di un manicaretto, erano cosa normale. l`autore ci parla, con una correttezza scientifico-nutrizionale sorprendente per l`epoca, del cibo della festa, del riutilizzo degli avanzi, del "rispetto per il cibo" e per la sua importante funzione di nutrimento del corpo e dello spirito.
nel corso della sua esposizione, l`autrice presenta i vari tipi di carattere che si possono sviluppare in risposta alle condizioni dell`ambiente infantile, con i relativi compor- tamenti e le rispettive tipologie fisiche, in modo che il lettore possa riconoscere il proprio carattere e l`effetto che questo esercita sulla sua vita. solo attraversando e dissolvendo i vari strati del proprio carattere e` possibile guarire le vecchie ferite e ritrovare in se` stessi il nucleo del proprio essere.
coniugando la dimensione storica con quella storiografica, bernard bailyn ci offre un`introduzione agile, sintetica ma esaustiva alla storia atlantica, una disciplina ancora giovane ma in rapida evoluzione, il cui sviluppo e` stato determinato sia da un impulso interno agli stessi studi storici sia dalle pressioni politiche del secondo dopoguerra, e il cui terreno di indagine e` assai vasto e complesso. essa include infatti elementi molteplici della storia moderna di tre continenti (africa, europa, americhe), operando confronti e identificando denominatori comuni, e spazia dai primi contatti tra le due sponde dell`oceano atlantico, ai moti rivoluzionari coloniali per la conquista dell`indipendenza, fino alla rivoluzione industriale con le sue istanze di globalizzazione. la percezione dell`alterita` e l`incontro - spesso tragicamente cruento - con i nativi americani, il ruolo svolto dalla popolazione africana nell`economia schiavistica, i movimenti migratori degli abitanti dei paesi europei, le identita` religiose nelle comunita` di coloni, il commercio panatlantico, la diffusione delle idee espresse dall`illuminismo sono soltanto alcuni dei temi che rientrano in questo orizzonte estremamente variegato: l`intento e` quello di comporre un nuovo e piu` articolato profilo della civilta` occidentale illuminandone le dinamiche, i legami, i conflitti e le interazioni tra le sue diverse componenti.
davvero la politica deve fare un passo indietro? "si`!" esclamano convinti gli italiani che popolano il romanzo politico di falsitta. creando cosi` i presupposti perche` l`italia si trasformi da repubblica in societa` per azioni e i cittadini in azionisti. azionisti solo di nome, sempre. sullo sfondo inquietante di un capitale che senza regole divora popoli interi e dietro apparenze di limpida semplicita` nasconde l`arduo ricominciare.
gli imprenditori siciliani hanno integrato il codice etico con indicazioni precise di non collaborazione con le cosche, di obbligo di denuncia per le richieste del racket. una strada che dovrebbe essere seguita anche dagli ordini professionali vista la mole di soggetti coinvolti in inchieste di mafia e spesso condannati. commercialisti, avvocati, ragionieri, architetti, ingegneri, medici e cosi` via coinvolti in inchieste di mafia, condannati e spesso rimasti al loro posto a presiedere i loro ben avviati studi professionali. sono pure loro i rappresentanti della societa` civile cui si e` rivolto anche il presidente della repubblica recentemente, con un appello alla solidarieta` antimafia. i rapporti dei liberi professionisti con la mafia, quell`intreccio diabolico che ormai va sotto il nome di "zona grigia", insomma le collusioni, penalmente rilevanti o meno, sono l`oggetto di indagine del libro la zona grigia, professionisti al servizio della mafia, scritto dal giornalista del sole 24 ore nino amadore. il tentativo dell`autore e` quello di cogliere i contorni delle collusioni, di capire quali e quanti professionisti sono stati censurati dai rispettivi ordini professionali per conclamati rapporti con cosa nostra. in sicilia in dieci anni sono stati almeno 400 i professionisti finiti nei guai per aver avuto contatti con la mafia.
il briefing curato da amnesty international offre una documentazione sintetica sulla situazione nei territori occupati palestinesi in termine di violazione dei diritti umani e in particolare: le restrizioni imposte dall`esercito israeliano sul libero movimento dei palestinesi; la dipendenza dei palestinesi per le necessita` primarie dalla beneficenza; l`aumento della violenza nei confronti delle donne; la difficolta` d`accesso a cure sanitarie; la difficolta` d`accesso al mercato del lavoro.
"una londra rivisitata circa venti anni dopo il primo viaggio, compiuto dalla livi allora giovane giornalista che aveva scoperto in una citta` il mondo, anzi che leggeva il mondo attraverso l`immagine di una citta` e della sua gente. ma in questo secondo viaggio la scrittrice vede una realta` diversa, resa tale non solo dagli anni trascorsi e dalle nuove costruzioni ma anche dalla sua propria "diversita`", in sostanza una maturazione, un disincanto. sembra qui di ritrovare un`idea di cesare pavese: si conoscono le cose veramente soltanto la "seconda volta". solo che spesso questa seconda volta e` grigia, e` triste, e` finale: sono gli amici rivisitati, ormai vecchi senza discrezione, capaci di conservarsi nonostante le persone perdute, le mogli scomparse, i figli lontani. sono le botteghe trasformate o chiuse, ma sono anche i nomi del passato che aleggiano nel ricordo e non esistono piu`. e la vecchia signora a cui vengono dedicate pagine dense di attenzione e di passione, per la sua vita, per la forza di esistere che le resta, per la sua gloriosa vecchiaia. proprio episodi come questo, e altri simili, danno la misura della forza di osservazione narrativa del libro. l`approdo invisibile spiega qui il suo titolo, che rappresenta una precisa volonta` di riconoscersi negli altri, nel passato come nelle cose presenti: e forse la speranza, qui come altrove, rimane un trepido fantasma della vita." (gilberto finzi)
come si e` riusciti tecnicamente a edificare le immense cattedrali, sorte in europa occidentale tra il 1050 e il 1400, che per la loro complessita` architettonica superarono tutte le grandi costruzioni realizzate dall`uomo dal tempo delle piramidi? quali erano i materiali impiegati e per quale motivo furono scelti dai geniali architetti? quali i principi costruttivi su cui si fondavano i mirabolanti progetti? conoscenze provenienti dall`antica roma da un lato, sapere distillato nelle universita` arabe in spagna dall`altro, e neoplatonismo di derivazione greca furono le maggiori componenti che influenzarono la tecnica e il simbolismo delle cattedrali piu` importanti.
i cambiamenti in atto in questo periodo storico ci chiedono di riscoprire alcune nostre capacita` perse o dimenticate. per fare questo vengono qui proposte due grandi vie: la conoscenza di una parte della vera storia dell`umanita` e il ritorno a un ruolo fondamentale del corpo, con un uso puro e sacro della sessualita`. la separazione tra corpo e mente che stiamo vivendo e l`idea che la mente sia superiore al corpo ci stanno conducendo su una strada illusoria e poco umana. farci rendere conto di questo e` lo scopo del libro di roberta rio: un nuovo approccio alla sessualita`, piu` naturale ed equilibrato, ci sottrarra` dalla fantasia deformante della mente per portarci alla piu` vera dimensione del corpo e della materia.
"tesori d`insubria", guida per itinerari, costituisce un attento viaggio a ritroso volto a delineare uno scenario ampio e variegato, al di la` dei soliti cliche`; un excursus nello spazio e nel tempo, entro i confini di un`area geografica e culturale solo apparentemente nota: la nostra terra, rivisitata a partire dall`interno e oltre i limiti scolastici e di campanile. megaliti e palafitte, tracce romane e tesori barbarici, borghi antichi e pitture segnano i luoghi dell`anima, come tracce che ci indicano la via per comprendere, fin dove e` possibile, e ritrovare le testimonianze di uomini e donne di epoche perdute. e cosi` che, sullo sfondo dei laghi e delle montagne, fino alla pianura, i tesori della lombardia occidentale, del piemonte orientale e del canton ticino, riuniti in questo lavoro sotto un`unica storia proprio come accadde in passato, ci svelano tutte le loro bellezze: dalla preistoria al medioevo.
quale fu l`atteggiamento dei greci nei confronti delle civilta` dei celti, degli ebrei, dei romani e degli iranici con le quali essi entrarono in contatto, soprattutto nella fase declinante della loro storia politica? e quali le acquisizioni culturali che quei tre secoli (dal quarto al primo avanti cristo), sotto la spinta della dinamica potenza romana, vennero definitivamente consegnate in eredita` alla successiva civilta` europea? a distanza di circa quarant`anni dalla prima edizione, il saggio dedicato da arnaldo momigliano alla formazione della civilta` occidentale non ha perso nulla della sua esemplare originalita` e forza di penetrazione, individuando, da un`angolazione storica e antropologica insieme, nodi e nessi cruciali per la comprensione globale del mondo antico.
grazie alla rivoluzione digitale e allo sviluppo di internet e` oggi disponibile online una sterminata quantita` di risorse e contenuti, molti dei quali utili anche per la scuola, l`apprendimento, la formazione personale e professionale di ciascuno di noi. nonostante l`enorme complessita` orizzontale della rete, questi contenuti sono pero` in genere granulari e frammentati: la complessita` verticale che era tipica della cultura del libro sembra almeno in parte sacrificata. l`eta` della rete e` necessariamente anche l`eta` della frammentazione? quali strategie e quali strumenti possono essere usati per favorire una maggiore attenzione alla capacita` di costruire e utilizzare - anche in digitale - contenuti strutturati e complessi? come cambia il ruolo del libro e della lettura nella scuola di oggi e di domani, in cui ogni studente ha in mano anche, e a volte solo, uno smartphone? gino roncaglia prova a rispondere a queste domande proponendo, con uno stile sempre chiaro e discorsivo, una visione del digitale e della rete assolutamente originale.
costruire un percorso professionale che ci procuri soddisfazione e ci realizzi profondamente e` una sfida complessa: richiede impegno, intenzionalita` e coraggio. ma soprattutto consapevolezza. chi sono io quando sono al mio meglio? cosa mi motiva e mi genera energia? e quali sono i miei punti di forza? questo libro propone un metodo guidato per metterli a fuoco e comunicarli in maniera incisiva, per consentire agli altri (selezionatori del personale, manager, esaminatori) di farsi un`idea piu` precisa di chi siamo.
un libro per chi muove i primi passi nel mondo del lavoro, per il professionista affermato che vuole cambiare, per chi sta vivendo una felice esperienza professionale. un libro, soprattutto, per chi pensa che il successo di un percorso professionale non arrivi per caso, ma vada costruito passo dopo passo, con metodo e dedizione.
la grecia che abbiamo imparato a conoscere e ad amare dall`epica, dalla tragedia, dalla storia e` ricchissima di straordinarie figure di giovani uomini e giovani donne. achille e` l`eroe che a una vita lunga e incolore preferi` la brevita` di un`esistenza spezzata ma piena di gloria. gli fa da contraltare il mite telemaco: il figlio obbediente che vive nell`ombra di un padre mai conosciuto. e c`e` antigone, la vergine che, in un fragoroso assolo, osa levare la sua voce di dissenso. e oreste, il figlio che uccide la madre per dare giustizia al padre. fin qui il mito. poi c`e` la storia, che ci ha lasciato memoria dell`ambizioso alcibiade, interprete perfetto di un tempo di cambiamenti nella cornice della guerra piu` atroce di grecia. e come non ricordare alessandro? colui che oso` sognare l`impossibile e che l`impossibile riusci` a realizzarlo, riunendo il mondo sotto di se`. ma ci sono anche le figure femminili tratteggiate dai versi di saffo, che ancora ci emozionano per la potenza dei sentimenti che esprimono. in queste pagine avvincenti le gesta, i desideri, le passioni di ragazzi e ragazze della grecia antica cui dobbiamo essere tutti debitori per aver messo in discussione la tradizione e osato il nuovo.
vivevano la religione come scoperta ed esperienza estrema. eremiti erranti oppure domiciliati in una grotta. stiliti che abitavano in cima a una colonna, trasformando la loro rinuncia in spettacolo. asceti che si ritiravano nei deserti meno ospitali, popolati di fantasmi e belve feroci. hans conrad zander studia e propone al lettore un ritratto dei padri del deserto, protagonisti dei primi secoli del cristianesimo.
con i loro musetti simpatici e i loro abiti sgargianti, questi dodici pupazzi chiedono solo di essere lavorati all`uncinetto... e coccolati! scoprite il loro mondo attraverso alcune simpatiche messse in scena: una volpe in completo elegante, un orso in abiti da passeggio, un koala e la sua amica panda, una lepre adorabile e il suo bebe`...
ogni giorno vengono pubblicate sulle piattaforme piu` di centomila canzoni: arricchiscono un catalogo di oltre cento milioni di brani, accessibili in streaming. non solo su spotify o youtube, le canzoni sono ovunque: su instagram o su tiktok, nella sigla o nella scena di una serie, alla tv o alla radio. e` quasi impossibile passare un giorno senza ascoltarne una, e per questo si tende a darle per scontate. la canzone, invece, e` uno degli oggetti piu` complessi della cultura contemporanea e, con l`avvento delle piattaforme, e` diventata ancora piu` pervasiva ed e` cresciuta esponenzialmente l`industria, dalla discografia ai live, dai media tradizionali a quelli digitali. dalla canzone italiana classica al rap e alla trap, da elvis presley a taylor swift, dai concerti e dai videoclip al festival di sanremo: uno studio sistematico ricostruisce il ruolo narrativo, produttivo e simbolico della canzone e del suo rapporto con l`industria e i media.
il 2020 si e` annunciato con la pandemia secolare, un colpo di maglio sulla classe, che ha pagato duramente su vari fronti. appena superato il picco pandemico, la guerra e` tornata in europa, ponendo all`ordine del giorno la battaglia internazionalista. l`accento e` andato subito al contenuto di classe di quella come di ogni guerra. un elemento che accompagna tutte le riflessioni del periodo, e anche il nostro intervento in ambito sindacale, e` l`impegno per un vero sindacato europeo, in grado di dare un respiro continentale alle rivendicazioni dei lavoratori. alla base di questo impegno c`e` la consapevolezza del ruolo inderogabile del partito leninista per la difesa degli interessi anche immediati, ma soprattutto storici, della classe. resta valida l`indicazione di cervetto del 1980: "ci organizziamo per realizzare l`unita` politica della classe attorno al partito, e non intorno al sindacato, perche` questo porta avanti gli interessi delle categorie". e ancora: "occorre fare il doppio lavoro. non siamo sindacalisti, siamo attivisti in campo sindacale. [...] noi di professione siamo rivoluzionari".
ne "la galassia gutenberg", la riflessione di mcluhan si concentra sull`invenzione della stampa a caratteri mobili, valutandone le caratteristiche di medium. l`intento di questo libro e` quello di ricercare nelle modalita` di comunicazione del passato le dimensioni dell`uomo contemporaneo che si muove in una societa`, dominata dai media elettronici, in continuo e frenetico mutamento e ancora tutta da scoprire e decifrare.