questo libro dimostra che le incognite di oggi sul ruolo della cina nel mondo hanno un`origine molto antica. la cina corre e pesa sempre di piu` negli equilibri commerciali e strategici del capitalismo mondiale. il potere a pechino passa di mano in mano, cambiano i regimi, gli assetti economici, ma il paese di mezzo continua a vivere secondo logiche proprie. viene allora da chiedersi: chi si cela sotto le bandiere rosse che ammantano la leadership? chi sono, dunque, gli uomini della nomenklatura cinese? come sono organizzati? come pensano? come reagiranno questi uomini, quando l`ansia di liberta` e democrazia, sprigionata dal mercato, iniziera` a cozzare con l`antica tradizione autocratica della cina?
frutto di una lunga incubazione che va piu` o meno dal 3000 a.c. agli anni ottanta, la civilta` digitale e` esplosa negli ultimi venticinque anni in una rivoluzione che, lungi dall`esaurirsi, pervade la societa` contemporanea. l`innovazione tecnologica e` sempre piu` veloce e siamo ormai giunti a un`importante tappa: il passaggio di consegne da parte degli "emigranti digitali", coloro i quali quelle tecnologie le hanno create o, con una certa fatica, hanno iniziato a usarle, ai "nativi digitali", le nuove generazioni che crescono e si formano in questa nuova realta`. ci si puo` spingere a immaginare gli sviluppi della civilta` digitale nell`immediato futuro, avendo sempre presente che il modo in cui gli uomini decideranno di utilizzare le innovazioni non puo` essere affatto previsto. gianpiero lotito racconta l`evoluzione di questa civilta` attraverso una miriade di storie di tecnologie, di persone, users e innovatori, di aziende e comunita`, per comprendere e interpretare il mondo attuale e quello futuro. una storia curiosa per noi emigranti, una specie di album di famiglia per i nativi.
per mestiere l`attore deve dare in pasto se stesso al pubblico. che piu` lo ama e piu` vorrebbe impossessarsene. dario fo, oltre che attore, e` drammaturgo, regista, scenografo, pittore, uomo impegnato ne! politico e nel sociale. e premio nobel. la sua e` una vita sempre alla ribalta, sotto i riflettori. ma, come ogni artista, coltiva anche uno spazio segreto, intimo, difficilmente accessibile. questo libro vuote incamminarsi verso la sua stanza privata, e a guidarci attraverso selve di ricordi, emozioni, rivisitazioni e` proprio fo: dalle storie dell`infanzia alle prime esperienze nell`accademia di brera, alla scoperta della grande passione, il teatro. e l`amore pazzo per franca, impareggiabile compagna di vita, di scena, di lotta. a ruota libera, con il gusto dell`irriverenza e dell`ironia che l`ha sempre contraddistinto, dario fo ci accompagna in questa passeggiata nel tempo con la maschera del giullare, certo di aver sbagliato, di aver perso, ma anche di aver vissuto ogni attimo a piene mani, e di non volerla chiudere qui.
"per decifrare il codice dell`anima e capire il carattere, la vocazione, il destino, nel suo best seller hillman si ispira al mito platonico di er: l`anima di ciascuno di noi sceglie un "compagno segreto" (daimon lo chiamavano i greci, genius i latini, angelo custode i cristiani). sara` lui a guidarci nel cammino terreno. eminenti modelli sfilano sotto l`occhio stregonesco di hillman ... il suo set e` affollatissimo. judy garland, jose`phine baker, woody allen, quentin tarantino, hannah arendt, manuel manolete, henry kissinger, richard nixon, truman capote, gandhi, yehudi menuhin, elias canetti e tanti altri, con le loro storie d`infanzia e maturita` abilmente sezionate dal bisturi analitico, testimoniano apoteosi e disastri. ma nell`eta` della psicopatia il ruolo del protagonista spetta a hitler: il suo demone gli ha cucito addosso la divisa di un prototipo, il criminale dei tempi moderni. forse di tutti i tempi." (enzo golino)
apparso a parigi nel 1935, questo libro e` stato tra i primi che abbia detto alcune essenziali verita` su stalin. e le ha dette cosi` presto, e con tale nettezza, che la sua presenza ha accompagnato come un`ombra gli ultimi vent`anni di vita del capo sovietico. le ha dette, inoltre, per bocca di uno storico che era stato segretario della terza internazionale, uno dei fondatori del partito comunista francese e infine amico e compagno di simone weil nelle lotte del sindacalismo rivoluzionario in francia.
il libro riproduce assemblee, lezioni e dialoghi di don giussani con i responsabili degli universitari di comunione e liberazione, tenuti nei periodici incontri chiamati "e`quipes" a partire dalla meta` degli anni settanta (questo volume, il primo della serie, riguarda gli anni 1975/1978). a tema, le domande che bruciano: che destino ha la vita? la felicita`, il cambiamento e` possibile? che cos`e` il cristianesimo? che cos`e` la fede? dov`e` cristo oggi? e la societa`, la politica?
il filo della narrazione e` il processo di industrializzazione che nel corso del novecento porta un paese semi-agricolo come l`italia ad appaiarsi alle altre potenze industriali. tale processo si avvia davvero solo con la grande guerra e puo` dirsi compiuto quasi mezzo secolo dopo, tra fine anni cinquanta e primi anni sessanta, con il miracolo economico. il volume dapprima segue cronologicamente le vicende del periodo, poi mette in luce le caratteristiche di fondo della politica economica, e le basi tecnologiche e organizzative dello sviluppo, mostrando infine come esso sia stato favorito e guidato da un sostanziale intervento dello stato nell`economia.
nel 1907 il tipografo arnoldo mondatori, personaggio controverso e carismatico, fondava un`azienda destinata a diventare in pochi anni la piu` grande casa editrice italiana. mondadori e` stato l`editore di d`annunzio e montale, di churchill e thomas mann, ma anche di topolino, dei celebri gialli e di molte fortunate riviste. aveva iniziato la sua attivita` come tipografo nel primo dopoguerra stampando giornali socialisti; ebbe rapporti non sempre facili con il fascismo (dalla pubblicazione dei "colloqui" di ludwig con mussolini al topolino autarchico); pubblico` opere di enorme successo, ma anche capolavori destinati a entrare nella storia della letteratura. attraverso la biografia del grande editore e imprenditore di successo, enrico decleva racconta una pagina fondamentale della storia italiana del novecento: la nascita e lo sviluppo dell`industria culturale, la creazione di un mercato di massa per libri e riviste in un secolo fitto di importanti cambiamenti sociali.
vi piace strapparvi i capelli e spremervi le meningi? non immaginate passatempo piu` divertente del risolvere indovinelli e giochi di parole spinosi e aggrovigliati? questo libro e` fatto apposta per voi! dovrete infatti dare prova di buon senso, astuzia e perspicacia, oltre che di una considerevole dose di pazienza, per venire a capo di questa raccolta di indovinelli, rompicapo e rebus, preparata da uno dei piu` celebri maestri di enigmistica.
"ad asciugare al sole" e` una raccolta di fotografie, di composizioni e di colori; un volume dalle tonalita` esuberanti, pieno di gialli, di rossi e di azzurri, di immagini allegre, leggere e sottili come lenzuola che danzano in un cortile in un giorno di vento. filo conduttore di queste pagine sono vestiti e oggetti lavati e stesi ad asciugare, annodati, attaccati con le mollette o affastellati sulle scalinate. e un giro del mondo che parte dai borghi della liguria e arriva ai fiumi della cambogia osservando magliette e calzini e il loro silenzioso dialogo con il paesaggio che vive e sboccia dietro, intorno, di fianco a loro. ad asciugare al sole e` uno sguardo lieve, discreto e divertito su di un piccolo gesto quotidiano: un gesto ripetuto in ogni casa, compiuto da centinaia secoli, accompagnato da movimenti precisi, ritmati, quasi rituali. e un viaggio nelle forme, nelle tradizioni e nelle vite delle persone: perche` guardando vestiti e oggetti si intravedono e si compongono pezzetti di mondo, storie di passioni e di dolori, scampoli di sentimenti e di amori.
eroe senza ideologie, perfetta incarnazione del mito romantico, spirito fiero e incorruttibile. una leggenda le sue imprese, un romanzo di avventure la sua vita. racconto e verita` in un ritratto inedito di garibaldi. alfonso scirocco, docente di storia del risorgimento presso la facolta` di lettere dell`universita` federico ii di napoli, fa parte del consiglio di presidenza dell`istituto per la storia del risorgimento italiano, della commissione nazionale per la pubblicazione dei caretggi di cavour e delle commissioni per le edizioni nazionali degli scritti di mazzini e di garibaldi.
"affascinata fin dall`inizio da quel gran movimento di luci, di suoni, di animali, di esercizi sulla corda (al modo degli angeli) e di virtuosismi che e` ogni circo; ossessionata dalla scoperta di rouault, miro`, chagall, max jacob, seurat, dubuffet, picasso e perfino klee; con il desiderio evidente di non porre argine al "fluxus" dell`espressione, la pittura di miller mi sembra soprattutto una mimesi inarrestabile del metodo di apprensione di se` e del mondo che e` tipico della sua scrittura. un metodo che e`, appunto, sempre e di nuovo un ricominciamento." (dallo scritto di roberto sanesi)
ma chi lo ha detto che lo studio delle nostre istituzioni deve essere necessariamente noioso? lo stile di queste schede, agile e al tempo stesso rigoroso, e` studiato per agevolare la lettura e la comprensione di chiunque voglia intraprendere un viaggio nella conoscenza degli ingranaggi della repubblica. testi sintetici, schemi, tabelle, un ricco apparato iconografico e numerose vignette umoristiche ne fanno un`opera chiara e originale.
nel 1480 l`impero ottomano era in prepotente espansione verso l`europa e il mediterraneo. sulla sua traiettoria, l`italia lacerata da congiure e lotte intestine fra le piu` splendide signorie rinascimentali. in questa storia c`e` il sogno di un sultano affascinato dai fasti dell`antichita`, che intende riunificare l`impero romano. ci sono gli interessi della repubblica di venezia. lorenzo il magnifico, appena scampato alla congiura dei pazzi. un ex gran visir caduto in disgrazia. le mire di dominio sulla penisola del re di napoli. un pontefice che, mentre pensa alla decorazione della cappella sistina, briga per favorire i propri nipoti. condottieri al servizio del miglior offerente, il coraggio dei cavalieri di rodi. un grandioso mosaico che profetizza l`avvento del male. alla fine della guerra di otranto non ci saranno vincitori, se non la peste. si cerchera` di recuperare gloria almeno dai resti delle vittime, facendone dei `martiri della cristianita``, contro ogni evidenza e testimonianza. su tutto, l`indifferenza del potere nei confronti degli umili, degli ultimi, degli inermi, costretti a pagare il prezzo delle altrui ambizioni.
23 agosto 1268. in una sperduta localita` della marsica, tagliacozzo, i cavalieri si preparano alla battaglia. da un lato troviamo schierati i soldati tedeschi e i ghibellini italiani, raccolti attorno al duca di svevia, legittimo pretendente del regno di sicilia, il giovanissimo corradino. dall`altro le truppe francesi e i guelfi della penisola sotto le insegne del sedicente sovrano del mezzogiorno, lo spregiudicato e ambizioso carlo d`angio`. lo scontro che ne segue e` destinato a segnare il futuro dell`italia: di fatto da questo momento il sacro romano impero perdera` ogni ruolo nel nostro paese e per lunghi secoli il papato si trovera` a svolgere un ruolo egemonico. non solo, da ora il mezzogiorno si trovera` ad avere nuovi sovrani stranieri, francesi o spagnoli, che ne separeranno interessi e destini dal resto della penisola. l`introduzione, per la prima volta in europa, delle tattiche apprese dai saraceni nel corso delle crociate, contribuisce a rendere unica questa battaglia anche da un punto di vista militare. il mondo cavalleresco, con i suoi riti e i suoi vincoli, viene cancellato e sostituito da forme di guerra brutali e prive di remore.
i mongoli sono celebri per le loro conquiste, ma furono anche abili diplomatici ed esperti amministratori, un popolo nomade capace di costruire un impero vasto e influente. in questa prima storia completa dell`orda - la porzione occidentale dell`impero mongolo sorto dopo la morte di gengis khan - marie favereau dimostra quanto i successi dei mongoli andassero ben oltre il campo di battaglia. per trecento anni, l`orda fu una forza di sviluppo globale non inferiore a quella dell`impero romano. la sua eredita` e` presente ancora oggi in europa, russia, asia centrale e medio oriente. le conquiste avviate da gengis khan nel xiii secolo permisero ai mongoli di integrare nel loro impero il mondo che li circondava. questo libro si concentra sull`orda: un modello sociale ed economico senza precedenti che s`impose, evolvendosi, nell`arco di tre secoli per unificare sotto la propria protezione un territorio oggi diviso tra kazakistan, ucraina, russia ed europa orientale. in questo enorme spazio, il diede vita a istituzioni che trasformarono irreversibilmente i precedenti equilibri di potere tra le gerarchie locali, stimolando la crescita delle citta`. si impegnarono a far fiorire l`economia e, attraverso una diplomazia orientata al commercio, la loro influenza si estese verso nord, ben oltre i loro confini. i qa`an dominarono i principi russi e i beg turchi, resistettero alla peste nera e si adattarono alla mutevole geopolitica del xv secolo. il volume chiarisce il ruolo storico di questa popolazione nomade, a lungo ridotta al cliche` dell`invasore che saccheggia raccolti e ricchezze. negando ogni visione convenzionale, l`autrice dimostra come l`orda seppe dare vita a un`amministrazione mobile e sofisticata, capace di unire le comunita` religiose pur nella loro diversita`. i mongoli rimodellarono profondamente lo spazio slavo, contribuirono al fiorire dell`islam e strinsero nuove alleanze con mamelucchi, lituani, polacchi, italiani e tedeschi. per certi v
il cervello e` composto da piu` di cento miliardi di cellule cerebrali con le loro innumerevoli connessioni. a scuola viene insegnata la loro forma peculiare: un corpo centrale che contiene il nucleo, dei brevi filamenti, detti dendriti, e un lungo prolungamento, che si chiama assone e che connette la cellula con luoghi lontani. solo che non e` cosi`. o meglio, si tratta di una semplificazione didattica, che a sua volta ha una storia precisa, ben raccontata in questo libro. il e` un`astrazione, utile a capire come funzionano a grandi linee le cellule del nostro cervello, ma i neuroni, quelli veri, sono molto piu` affascinanti di cosi`. nella realta` le cellule del cervello hanno molte forme differenti, funzionali a scopi diversi. richard wingate ne analizza dieci (e mezzo), come fossero altrettante specie di alberi in una foresta. ognuna di loro svolge un ruolo particolare e per ciascuna di esse il libro racconta le storie degli scienziati che l`hanno studiata e delle scoperte che sono state fatte per via. in questo viaggio affascinante, fatto di microscopi e fantasiose colorazioni istologiche, di molti disegni e di non poche ipotesi ardite, incontriamo anche molta italia. a partire da camillo golgi e la sua - la reazione chimica che per prima permise di visualizzare i neuroni, fino a quel momento inafferrabili al microscopio -, per approdare a piu` riprese sul golfo di napoli, in quella stazione zoologica che per molto tempo fu uno dei centri mondiali piu` avanzati dello studio del cervello, grazie a scienziati di primo piano come eduardo caianiello ed enrico sereni, e ai molti ospiti internazionali che frequentarono quelle stanze. ma soprattutto, questo libro celebra la figura ineludibile di santiago ramon y cajal, il vero pioniere delle neuroscienze, l`uomo al quale si deve la svolta fondamentale che ha spianato la strada alla risoluzione di molti (benche` non tutti) degli intricati misteri del cervello.
lungo i sentieri, nei prati e nei boschi, incontriamo numerose erbe e fiori, ognuno dei quali ha qualcosa da offrire a chi sa osservarli con attenzione. in queste pagine, l?autrice ci guida in un viaggio tra saperi antichi e nuove sensibilita, rivelandoci la loro straordinaria ricchezza e il loro valore. attraverso schede dettagliate, disegni ricchi di particolari e fotografie, impareremo a riconoscere 52 piante facilmente reperibili, scoprendo quando raccoglierle e come cucinarle. un patrimonio prezioso da conoscere, rispettare e portare con se, anche a tavola, per riscoprire la natura con una prospettiva nuova e consapevole.
autentico capolavoro del teatro barocco, l?opera mette in scena il conflitto tra liberta e destino, vita e sogno (un sogno presunto, insinuato da altri), verita e ingannevole apparenza. "sogno" infatti non e emblema solo d?una condizione sfuggente e precaria, ma anche d?uno strato di finzione e di menzogna, di paralisi parziale della volonta, di un?angoscia esistenziale "il delitto d?esser nato" - che consiste nel non poter imporre agli altri il proprio essere e il proprio esistere. introduzione di andrea baldissera.