negli ultimi decenni si comincia a delineare - anche se ancora un po` timidamente - una figura paterna nuova. il "mammo", un "papa amico" che concorre alla cura dei figli, gioca con loro e si preoccupa della loro educazione in un`interazione diretta basata sull`affetto. diversamente dal passato, quando era sufficiente dirsi "io sono padre", i padri di oggi, data la concreta relazione quotidiana con i propri figli, si interrogano sempre di piu` su come poter essere padre. oltre che per i rapporti familiari e per il ruolo nello sviluppo del bambino, il padre moderno acquisisce sempre piu` consapevolezza del significato che la sua funzione ha per la societa` in generale. il volume esamina proprio questa dimensione allargata del ruolo del padre: non solo nella relazione con il figlio, ma anche negli effetti che la qualita` di questa relazione ha sulla vita della collettivita`. a partire dal vissuto dell`attesa del bambino, dalla sua infanzia fino all`adolescenza, vengono passate al vaglio le principali problematiche delle diverse fasi dello sviluppo e, quindi, evidenziati i compiti e gli ambiti d`intervento propri del padre. pensato per prevenire, attraverso la conoscenza, ma anche - ove necessario - per intervenire, questo libro offre una sintesi psico-sociologica della funzione paterna. molti flash clinici e concisi consigli pratici lo rendono anche un testo di pronta consultazione.
oggi le fiabe vengono studiate da molte angolature. se ne occupa la letteratura, il folklore, l`etnologia, la sociologia... ma il loro significato piu` recondito e senza dubbio piu` rilevante deriva dallo studio in termini di psicologia del profondo. la capacita` di riconoscere nelle trame delle fiabe, nei re e nelle regine, nei viaggi avventurosi degli eroi, nel mondo animale e vegetale, nelle crudelta` senza pari cosi` caratteristiche di questo genere di racconto, l`immenso mondo degli archetipi, sovrani assoluti della psiche umana, equivale a comprendere i processi psichici che sottendono la personalita` dell`uomo. e cosi` diventa chiaro che le avventure dell`eroe non raccontano altro che la nostra lotta interiore per diventare noi stessi.
"quando vidi per la prima volta il particolare del quadro raffigurato nella copertina di `ergo sum`, rimasi molto impressionato. la principessa elisabetta di boemia seduta allo stesso tavolo con cristina di svezia e cartesio, e` davvero qualcosa di inverosimile, in quanto storicamente non accadde mai, ma sarebbe sufficiente osservare tutto il quadro di pierre louis dumesnil, (oggi conservato a versailles), per capire che nulla al suo interno ottempera un filo logico temporale. tengo a precisare che la maggior parte delle personalita` raffigurate, nonostante le mie ricerche, mi sono tuttora sconosciute, ma, attraverso i pochi personaggi noti ho potuto elaborare affascinanti ipotesi sulla reale volonta` descrittiva del dumesnil. ipotesi che vedono cartesio accanto a quel tavolo, in un atteggiamento di quasi rimprovero nei confronti di una principessa di boemia a volte polemica, oltre che innamorata del filosofo francese. che dire poi, di quel gioco di mani in grado di coinvolgere il `trio` in modo cosi` simile alle mie conclusioni numerico-frazionarie? mi sento quindi di spingere, chiunque ne abbia la voglia, a cercare la vera identita` dei restanti personaggi presenti nel dipinto, poiche` cio` che accade alla tavola di cartesio comunque ed in qualche modo, ha coinvolto tutti gli astanti." (m. proclamato) )
questo libro intende offrire, a chi abbia voglia di fermarsi e riflettere con calma, dati e considerazioni pratiche sull`uso dei modelli animali nella ricerca scientifica. la nostra speranza - come medici e biologi coinvolti in prima persona sul campo della ricerca non meno che su quello del benessere animale - e` che queste pagine aiutino ad affrontare il problema in modo razionale, senza lasciarsi sopraffare da ideologie o preconcetti, per giungere a conclusioni realistiche. sara` che si sente all`apice di un`evoluzione ormai quasi bionica, ma si direbbe che, specie in occidente, homo sapiens stia elaborando una visione piuttosto innaturale della vita e della morte. quest`ultima, soprattutto, con i suoi corollari di dolore e malattia, sembra assumere sempre piu` i contorni tutti virtuali del disagio prescindibile. un virus sconosciuto minaccia di decimarci? tranquilli, abbiamo gia` visto il film: prima del finale, , per quanto poco simpatici siano di solito, troveranno di certo la cura, lo sappiamo. essenziale e` che lo facciano in fretta, come in fretta desideriamo dimenticarci di loro e del virus (o chi per esso), ormai virtualmente debellabile con un farmaco, una terapia, un vaccino. il come li abbiano ottenuti poco importa, in emergenza. salvo poi cominciare (o riprendere) subito a contestare la sperimentazione biomedica, perche` - lo sappiamo - ad animali e piante; e ad aggredire, talvolta anche fisicamente, i ricercatori, che senza criterio forme di vita innocenti. commuoversi o indignarsi di fronte a queste cose e`, virtualmente, quasi un obbligo per l`umano civilizzato, sappiamo anche questo. ma lo sappiamo davvero? o meglio, che cosa sappiamo davvero della sperimentazione animale? sappiamo, per esempio, che e` soggetta a legislazioni ferree, recenti e in continua revisione? che un organismo preposto al benessere animale e` parte integrante di ogni staff di ricerca? che i programmi di sostituzi
la consapevolezza della caducita dell?esistenza e una caratteristica esclusivamente umana, cosi come la capacita di elaborare strategie che affranchino dal pensiero ossessivo della morte. quelle concepite sinora - la resurrezione, il paradiso, la reincarnazione -, tuttavia, oggi non ci bastano piu, ne ci basta il pensiero di continuare a vivere attraverso la nostra discendenza biologica o le opere che lasciamo dietro di noi. resta un?unica opzione, un?idea folle che si sta trasformando in un preciso disegno: la conquista dell?immortalita grazie alla scienza. solo nell?ultimo decennio sono apparsi piu di trecentomila articoli sull?invecchiamento e l?estensione della vita, e oltre settecento aziende emergenti hanno investito complessivamente decine di miliardi di dollari nell?impresa. ma quanto e realistico tale mirabolante sogno? quali sarebbero le implicazioni etiche di trattamenti o manipolazioni volti ad aumentare indefinitamente la durata della vita? e quali le conseguenze sociali, economiche e politiche? domande incalzanti, e capitali - ora che la risonanza di queste ricerche e le aspettative, spesso illusorie, da esse suscitate sono al culmine -, alle quali ramakrishnan cerca di rispondere attraverso un?analisi approfondita della fisiologia dell?invecchiamento e delle tecniche allo studio per contrastarlo, gettando luce nel contempo sulla realizzabilita della piu avveniristica delle sfide: far si che "tutti muoiano giovani - dopo molto, molto tempo".