Instrumental soul, dall'Australia. Una via di mezzo tra Booker T. e Jimmy Smith, ma con il feeling di Jimi Hendrix. Doley è un organista coi fiocchi ed il suo hammond in questo momento è il numero uno nella terra dei canguri.
Terzo album per il cantautore, completamente sconosciuto in Europa. Ma, tramite il film Paper Man, questo piccolo album rischia di dargli la fama. Infatti Paper Man Songs è, come dice il titolo, la colonna sonora del film e ci rivela un cantautore intenso, intimista, profondo e personale. Pochi strumenti, una bella voce ed una manciata di canzoni in cui credere. Moderno, McAdam ha un scrittura che sta tra i Wilco e Nick Drake.

Tributo ai musicisti sconosciuti, agli eroi silenziosi del rock and roll. Ai session men, ai chitarristi ritmici, ai musicisti che hanno visto la luce poche volte oppure mai. Chip Taylor, il chitarrista di Van Morrison John Platania e la bella Kendel Carson uniti in questo disco poco usuale che celebra gli eroi sconosciuti, i Joe del rock and roll. Taylor ha scritto una bella serie di ballate proprio per questo disco, canzoni lente ed introspettive, ed i tre, supportati da una serie di turnisti di valore, ci ricordano chi erano Hank Garland, Sneaky Pete Kleinow, Hollis Dixon ed altri unsung heroes. Un disco originale.
Remaster 1997.
Debutto come solista su Fat Possum per il leader del gruppo indie Girls. Una band con un solido seguito negli Usa. Owens ha lavorato a questo album, un disco di rock ballads dal tessuto melodico molto intenso, per due anni circa, usando musicisti di prim'ordine come Evan Weiss (guitar), Matthew Kallman (keyboards), Vince Meghrouni (saxophone/flute), David Sutton (bass), Seth Kasper (drums). Da tenere d'occhio.
Nativa di Rock Island, Illinois, la città che ha ispirato la canzone Rock Island Line, Lissie è un rock singer che ha esordito un paio di anni fa ed ha firmato poi per la Fat Possum. Etichetta culto, che pubblica solo materiale di qualità, la Fat Possum non poteva lasciarsi sfuggire questa autrice. Ha aperto per Mumford and Sons ed altre band sui generis.
Sospeso tra carriera solista e la sua creatura originaria, Craig Finn torna a fare il leader degli Hold Steady e, assieme alla sua band ( che ha acquisito con Steve Selvidge una seconda chitarra che dà ulteriore grinta al suono) ci regala un disco di rock di grande forza. Basta ascoltare la conclusiva Oaks, epica e ruggente, dove le due chitarre danno lezione a tutti ( l'altra è di Tad Kubler ) per capire dove vogliono andare a parare. Rock and roll allo stato puro, per una band che non ha ancora smesso di crescere.
2 LP. Le canzoni che Dylan ha inciso negli anni ottanta, quella che è considerata la sua decade peggiore, rilette e rivalutate da Langhorne Slim, Built To Spill, Craig Finn, Ivan & Alyosha, Deer Tick, Dawn Landes & Bonnie Prince Billy, Tea Leaf Green, Elvis Perkins, Marco Benevento, Blitzen Trapper, Glen Hansard, Carl Broemel etc. Edizione limitata in vinile, stampa Usa.
Era un pò di tempo che Steve Kimock, chitarrista rock psichedelico di grande spessore, legato anche al giro dei Grateful Dead, non si faceva vivo. La sua musica, tra rock e psichedelia, con accellerazioni strumentali, invenzioni e creazioni sonore diversificate, ci mancava indubbiamente. Questo nuovo disco vede in azione Kimock con la sua nuova band, un quartetto formato dalla sua chitarra e da John Morgan (figlio di Steve) alla batteria, Bobby Vega al basso e dalla cantante Leslie Mendelson. L'offerta è leggermente diversa, rispetto al passato, più ricercata e raffinata, con forti accenni melodici, sopratutto nella ballata Careless Love oppure nei brani faro Friend Of The Sun e Orson. Ma la canzone più importante è proprio quella che dà il titolo al disco dove l'improvvisazione tende la mano ad una ricerca melodica quasi spaziale. Tutto da scoprire.
2 CD. Una ex band hardcore che trova una via di espressione nel rock, miscelando suoni ed umori contemporanei, con una apertura di intenti veramente interessante. Contiene un libretto di 20 pagine ed un mini poster. In Usa sono tra le band del momento.
2 CD. Secondo album dal vivo a Red Rocks, dopo quello celebrato del 2017. Ma disco completamente diverso, come contenuto e come performance. Rateliff è con la band, ma si esibisce anche in acustico oppure con l'accompagnamento di un quartetto d'archi. E poi, come siliegina sulla torta, abbimo la rilettura di There Is A War di Leonard Cohen, con Kevin Morby opsite nel brano. Serata di gala, comunque, con Rateliff che tira fuori una voce formidabile e che ci regala grandi versioni di: Rush On, Time Stands, And It's Still Allright, Mavis, Kissing Our Friends, Still Out There Running, All Or Nothing, Expecting to Lose e Right On.
MCA Records 1976. Edizione giapponese.
