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fin dall`antichita` i padri hanno avuto molte difficolta` a convincere gli altri, soprattutto le mogli e i figli, della loro utilita`. le cose sono via via peggiorate fino ad arrivare ai giorni nostri in cui alla favola non crede piu` nessuno. gia` quando nasce il figlio, all`inizio della carriera, il padre si rende conto di essere l`ultima ruota del carro, campione nel scegliere il momento e le cose sbagliate da dire, oppure cosi` preoccupato dalle responsabilita` che lo aspettano da arrivare in ospedale a cose fatte. con il tempo la situazione andra` peggiorando perche` non ci sara` solo la moglie a giudicarlo, ma anche il pargolo, fino all`epilogo, quando questi ormai trentenne se ne andra` fuori di casa.

"in questo stato" venne scritto di ora in ora, per registrare la straordinaria agitazione o eccitazione delle settimane cosi` drammatiche ed equivoche del "caso moro". si presentava quindi come "un deposito, magazzino, inventario e diario critico di tante cose pubbliche e private, personali e politiche dette, lette, fatte, scritte, vissute nel nostro paese durante i due incredibili mesi" che separano il 16 marzo, data del sequestro del leader democristiano e dell`omicidio della sua scorta, e il 9 maggio 1978, quando il suo cadavere venne fatto ritrovare in via caetani. pubblicato poche settimane dopo gli eventi che racconta, questo "instant book" viene ora riproposto con una nuova postfazione. ne emerge la realta` di un paese che ha vissuto i suoi anni di piombo fra "delitti & canzoni", secondo le proprie tradizioni ataviche, ora aggiornate: bande armate con feroci esecuzioni capitali sui marciapiedi; e applauditissime esecuzioni musicali, in vinile o "live". un paese che si dimostra ancora oggi smaccatamente senza storia e senza memoria.

Della sua storia militare, quando nel 1958 l'ultimo custode lasciò la struttura oramai disarmata, senza i cannoni in cupola, rimase alla mercé dei vandali e all'oblio del tempo. Per opera della comunità montana alta valtellina, il forte, pur rimanendo di proprietà demaniale, fu restaurato e aperto al pubblico. Con ciò iniziò ad esserci un certo interesse verso quella struttura, di cui molti cittadini conoscevano l'esistenza, ma pochi l'avevano visitata. Con l'uscita, nel 1984, di un articolo dell'ingegner stefano zazzi sul forte, anche gli studiosi iniziarono ad interessarsi alla sua storia.

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