




"sino all`ultimo momento recitiamo la commedia con noi stessi," - scrive heine alla fine di "idee. il libro le grand" - "mascheriamo la nostra miseria persino a noi stessi e mentre moriamo per una ferita al petto ci lamentiamo del mal di denti". anche "il libro le grand" - spiega claudio magris nella sua premessa - e` una testimonianza di quest`arte di recitare la commedia con se stessi e col proprio dolore, arte di cui heine era maestro. il libro e` un gioco, fra scherno e nostalgia, con l`amore e la malinconia, con la precaria rispettabilita` sociale e con la stessa propria posa libertina che ostenta di beffarsene, con i mali del proprio cuore e con quelli della germania e dell`europa, della storia e della societa` moderna.


scritti tra il 1812 e il 1822, gli inni sacri furono composti da alessandro manzoni per celebrare la sua conversione alla fede cattolica ed esaltare una nuova sensibilita` religiosa. abbandonando gli schemi letterari dell`epoca e rifacendosi alla poesia cristiana antica e medievale, manzoni aveva progettato una serie di dodici composizioni in versi che avrebbero dovuto riguardare le principali festivita` della liturgia cattolica. ne porto` a compimento solo cinque (la risurrezione, il nome di maria, il natale, la passione e la celebre pentecoste), che rappresentano uno degli esiti piu` alti dell`opera manzoniana e contengono soprattutto notevoli anticipazioni di quella concezione della vita che sara` piu` diffusamente espressa nei "promessi sposi".










un nuovo barnum. una nuova visita guidata alle cose del mondo, e agli uomini che lo rendono abitabile, o semplicemente piu` riconoscibile. baricco insegue il mondo, e induce i suoi lettori a partecipare la curiosita` con cui va a stanare notizie, episodi, insistenze, personaggi, dibattiti, immagini. stanando dice e dicendo mostra, con una varieta` di accenti e di esposizione che, per citare una sua antica generosa ossessione, fa pensare al circo, al barnum delle meraviglie. ecco dunque un nuovo barnum che si aggiunge ai due pubblicati negli anni novanta. qui facciamo i conti con la riforma dello spettacolo, con la scuola come videogame, con la priorita` delle storie, con il cantiere della morgan library di renzo piano, con la cinquecento miglia di indianapolis, con le immagini di vivian maier, con le provocazioni di houellebecq e l`eredita` di gabriel garcia marquez. una grande occasione per farsi sedurre, sorprendere, interrogare.


leggere eschilo significa risalire alle radici del teatro occidentale e delle concezioni etiche che sono alla base della nostra morale. il tema che lega i drammi qui presentati e` la guerra, nei suoi aspetti piu` drammatici. i "persiani", la piu` antica tragedia rimasta e l`unica che tratti di eventi contemporanei, racconta l`epica vittoria dei greci sull`invasore persiano. e, con geniale intuizione teatrale, i protagonisti sono non i vincitori ma proprio i persiani sconfitti. nei "sette contro tebe", l`ultimo atto della saga di edipo, la guerra assume la forma piu` cruenta, cioe` la guerra civile. le "supplici" invece mettono in scena un tema quanto mai attuale: il diritto d`asilo e la protezione dello straniero, in difesa del quale un`intera citta` e` disposta ad affrontare la guerra. franco ferrari analizza nell`introduzione l`aspetto visivo e scenografico del teatro di eschilo ponendo l`accento sui suoi significati drammatici.

Castle, 1970, USA. Per quasi quattro decenni le interpretazioni di Jimmy Stewart di individualisti onesti taciturni hanno deliziato critici e pubblico. Il libro esamina alcuni dei momenti più alti della sua carriera, analizzando ogni pellicola in cui il grande attore ha recitato. Con una prefazione di Henry Fonda. In inglese.