
nel "papa` goriot" di balzac lo studente rastignac chiede all`amico bianchon che cosa farebbe se potesse diventare ricco uccidendo un vecchio mandarino in cina con la sola forza di volonta`, senza allontanarsi da parigi. dietro l`apparente provocazione, la domanda cela uno dei nodi piu` inestricabili della morale di ogni tempo, e trovera` due risposte antitetiche: se bianchon afferma che non ne sarebbe capace, rastignac ribatte che la vita, talvolta, porta necessariamente a passi estremi. la "parabola del mandarino" e` un`invenzione di balzac, che dimostro` un grande acume letterario nel riferirla a un pensatore e a un periodo in cui il dibattito sull`egoismo umano e sui suoi limiti era pervenuto a interrogativi capitali, cui facevano riscontro tesi opposte. quel relativismo morale che sembra dar luogo a "un`etica della vicinanza e a un`etica della lontananza" diventava allora il terreno di un confronto filosofico destinato a protrarsi nel tempo. henning ritter, prendendo le mosse dalla paradigmatica "parabola del mandarino", ripercorre le tappe di quel confronto a distanza: da montaigne a pascal, da voltaire a diderot, da sade a adam smith, da chateaubriand a dostoevskij fino a freud, bergson e ju`nger, in un itinerario che non teme di inoltrarsi "nelle impervie regioni poste al di la` delle certezze morali".

all`apparire di questo saggio, nel 1967, la scena letteraria italiana si presentava piuttosto agitata. lo spazio era diviso fra i difensori di un establishment che vantava come glorie opere spesso mediocri e i propugnatori della neoavanguardia. manganelli fu assegnato (e si assegno` egli stesso) a quest`ultimo campo. la sua letteratura rivendicava un`ascendenza piu` remota e insolente: quella della letteratura assoluta. una concezione per cui la ricerca del "vero" risultava interessante, in quanto materiale per nutrire una finzione onniavvolgente quale e`, nella sua ultima essenza, la letteratura. questo saggio portava allo scoperto la natura menzognera della letteratura, analizzando autori come carroll e stevenson, nabokov e dickens, dumas e rolfe.