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delle molte leggende alla cui nascita bolano stesso ha contribuito, l`ultima riguarda la forma che "2666" avrebbe dovuto assumere. si dice infatti che l`autore desiderasse vedere i cinque romanzi che lo compongono pubblicati separatamente, e se possibile letti nell`ordine preferito da ciascuno. la disposizione, ammesso che sia autentica, era in realta` un avviso per la navigazione in questo romanzo-mondo, che contiene di tutto: un`idea di letteratura per la quale molti sono disposti a vivere e a morire, l`opera al nero di uno scrittore fantasma che sembra celare il segreto del male, e il male stesso, nell`infinita catena di omicidi che trasforma la terra di nessuno fra gli stati uniti e il messico nell`universo della nostra desolazione. tutte queste schegge, e infinite altre, si possono in effetti raccogliere entrando in "2666" da un ingresso qualsiasi; ma fin dall`inizio il libro era fatto per diventare quello che oggi il lettore italiano ha modo di conoscere: un immenso corpo romanzesco oscuro e abbacinante, da percorrere seguendo una sola, ipnotica illusione - quella di trovare il punto nascosto in cui finiscono, e cominciano, tutte le storie.

la letteratura classica nasconde alcune gemme che, per circostanze varie, non sono conosciute in maniera adeguata. in questo breve scritto, dedicato al commento di alcuni versi dell`"odissea" sull`antro dove odisseo nascose i ricchi doni dei feaci, si trova la condensazione, nel minimo numero di parole, della sapienza simbolica dell`antichita` classica. quell`antro, spiega subito porfirio, non si trova a itaca ne` in alcun altro luogo. quell`antro e` geroglifico del mondo stesso, un`ostensione figurata della vita e della morte.

nei 15o7 johannes pfefferkorn, un ebreo convertito spalleggiato dai teologi dell`universita` di colonia, pubblico` un libello ferocemente antigiudaico: tra le sue proposte, privare gli ebrei della loro identita` culturale confiscandone i libri sacri. allo sconsiderato disegno si oppose uno dei massimi umanisti tedeschi, johannes reuchlin, che, a sostegno delle sue tesi, pubblico` le "lettere di uomini illustri" da lui ricevute, altri dotti si affidarono invece alle armi del comico, e composero, a ideale controcanto della prima raccolta, le "lettere d`uomini oscuri". scritte in un latino maccheronico, queste lettere sono per molti versi un`anticipazione del riso beffardo di rabelais, e potrebbero davvero definirsi l`armata brancaleone del rinascimento tedesco.

un piccolo raffinato college nel vermont. cinque ragazzi ricchi e viziati e il loro insegnante di greco antico, un esteta che esercita sugli allievi una forte seduzione spirituale. a loro si aggiunge un giovane piccolo borghese squattrinato. in pigri weekend consumati tra gli stordimenti di alcol, droga e sottili giochi d`amore, torna a galla il ricordo di un crimine di inaudita violenza. per nascondere il quale e` ora necessario commeterne un altro ancora piu` spietato...

Borrowed_Time_-Dana_Fuchs
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Dana FuchsFormato: CD20.50 € Aggiungi al carrelloRimuovi dalla wishlist

Da alcuni anni a questa parte, Dana Fuchs è una delle più accreditate e considerate interpreti di blues e soul. Gran voce, bella presenza, gusto e savoir fair, sono alcuni dei punti a favore di una musicista che, nel corso degli anni, ha saputo crearsi uno spazio. Borrowed Time, prodotto da Bobby Harlow (Detroit Cobras, Samantha Fish), è più rock, rispetto al passato ma, sopratutto, cattura appiene l'energia e la forza che Dana usa esibire nie propri concerti.

"la notte della cometa" e` il libro della svolta di sebastiano vassalli verso il "romanzo storico" e il personaggio di dino campana e` quello che ha impegnato la sua energia intellettuale e creativa piu` di qualunque altro. nella fase preparatoria del suo "romanzo-verita`", vassalli agisce da storico per un verso, frequentando archivi e biblioteche, e per l`altro si comporta da giornalista di reportage o d`inchiesta viaggiando, annotando, raccogliendo testimonianze scritte e orali. ma nell`atto della scrittura vassalli non teme di colmare con l`immaginazione i vuoti e le lacune di una biografia dalle ampie zone oscure. nel ricordare il suo primo approccio giovanile ai canti orfici, vassalli ammette di non aver "mai creduto, nemmeno per un attimo, nella favola del `poeta pazzo`". e da qui che parte, per narrare la storia di un "demente" (tra virgolette) perseguitato dalla famiglia, dalla sua cittadina, dalla comunita` scientifica, dalle autorita` di polizia, infine dalla societa` letteraria: la vicenda del poeta vittima designata di una congiura. come dice vassalli: "ma se anche dino non fosse esistito io ugualmente avrei scritto questa storia e avrei inventato quest`uomo meraviglioso e `mostruoso`, ne sono assolutamente certo. l`avrei inventato cosi`". perche` l`avrebbe inventato proprio cosi`? perche` in tutta "evidenza" il babbo matto e`, con il sebastiano de "l`oro del mondo", il personaggio piu` autobiografico tra i tanti che vassalli ha narrato, per questo non avrebbe potuto che raccontarlo cosi` e per questo non se n`e` mai liberato. postfazione di paolo di stefano.

LP. Reflex Records, 1986, USA. Sesto album di studio del duo folk rock di Boston.

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