
orfana, senza un focolare, mosca e` una creatura randagia, felice solo al vento, nella natura. komsomolka per fede nel futuro paradiso socialista vuole vivere secondo "verita` e lavoro". puro istinto, non conosce norma ne` disciplina. si accoppia con tutti gli uomini che incontra e assapora tutto quanto la vita le propone. intorno a lei ruota l`universo maschile del romanzo. tutti amano mosca e vorrebbero fermarla, farla propria. solo uno sembra riuscirci: il pensionato komjagin, relitto della "sventurata epoca borghese", con il quale mosca precipitera` in un ripugnante abisso sovietico-familiare prima di fuggire ancora.

questo libro indaga innanzitutto i conflitti e i tormenti che caratterizzano il rapporto tra fratelli e sorelle. il primo moto che orienta questo rapporto non e, infatti, quello della fratellanza o della sorellanza ma quello dell?odio e dell?inimicizia. con la nascita di un fratello o di una sorella la nostra vita si trova esposta al regime plurale del due, all?impossibilita di essere un uno indiviso. e la prima tendenza pulsionale dell?umano non e quella di accogliere il due, ma quella di respingerlo, di negarne l?esistenza. non puo allora essere la natura - la sostanza del sangue - a fondare un legame di fratellanza o di sorellanza. i fratelli e le sorelle rischiano sempre il conflitto aperto, la lotta senza esclusione di colpi, l?aggressivita inesausta di una rivalita invidiosa e gelosa che sembra non conoscere alcuna pacificazione possibile. come si puo allora divenire fratelli e sorelle al di la del mito della consanguineita? come si realizza una fratellanza e una sorellanza che non siano preda dell?odio, dell?invidia o della rivendicazione aggressiva? e possibile realizzare un legame solidale discreto senza la pretesa che tutto sia condiviso, senza annullare l?esistenza separata dell?altro, senza voler a tutti i costi costringere il reale del due dentro il recinto chiuso dell?uno? il sangue non e la sostanza della fratellanza.