
innamorarsi a teheran, guardare i fratelli marx a teheran, leggere lolita a teheran... cosi` iniziava una lista di cose segrete che azar nafisi aveva stilato nel suo diario e che si rimproverava di aver taciuto a tutti. molte delle altre, a tanti anni di distanza, ha deciso di raccontarle in questo libro. che e` un ritratto del padre, sindaco di teheran all`epoca dello scia`, e della madre, fra le prime donne entrate al parlamento iraniano. e la storia dei tradimenti di lui, del mondo fantastico in cui lei a poco a poco trasforma la realta` insopportabile che la circonda, e della forzata, dolorosa connivenza dell`autrice con il padre. ma anche e soprattutto la rivelazione di come a volte le dittature sembrino riprodurre i silenzi, i ricatti, le doppie verita` su cui si regge il primo, e piu` perfetto, sistema totalitario: la famiglia. chi conosce nafisi sa gia` cosa trovera`, qui, in ogni pagina: l`emozione di leggere sempre qualcosa di autentico e temerario. qualcosa che arriva dalle strade e dai giardini di teheran come dalle pagine di firdusi o dei grandi cantastorie persiani. e ci riguarda molto da vicino.


Ristampa rimasterizzata di un classico album degli anni settanta, uno dei più noti di Johnny Cash. Introvabile da più di 40 anni. Riedizione rimasterizzata, vinile audiofilo 180 grammi, 2500 copie, numerate individualmente. CRYSTAL CLEAR VINYL.





Westminster 2001.

di chi e` la voce che risuona in "alla cieca"? e certo il racconto di un recluso e di un fuggitivo. e jorgen jorgensen, il re d`islanda poi condannato ai lavori forzati nell`inferno di un`altra isola, agli antipodi, giu` alla baia. e il compagno cippico, passato dai lager nazisti a goli otok, la terribile isola calva dove tito confinava i dissidenti. e tore e jan jansen, neve`ra e strije`la e i mille nomi dei partigiani e dei clandestini. e il rivoluzionario e il fondatore di citta`, il marinaio e il cybernauta... e anche l`argonauta nel suo viaggio infinito attraverso oceani dove s`incontrano solo l`avventura e la morte, il sangue e la violenza, in un esilio che solo a tratti s`illumina dell`amore di una donna che si chiama maria, marie, mariza o marja, e norah e mangawana... in questo devastante e struggente memoriale a narrarsi e` l`eterno ribelle, l`ammutinato, l`eretico in balia delle onde e del buio della storia, ma anche dei suoi sogni di giustizia e della disciplina di partito. prefazione di eugenio scalfari.

forse sono di la`, forse sono altrove. in genere dormono quando il resto del mondo e` sveglio, e vegliano quando il resto del mondo sta dormendo. sono gli sdraiati. i figli adolescenti, i figli gia` ragazzi. michele serra si inoltra in quel mondo misterioso. non risparmia niente ai figli, niente ai padri. racconta l`estraneita`, i conflitti, le occasioni perdute, il montare del senso di colpa, il formicolare di un`ostilita` che nessuna saggezza riesce a placare. quando e` successo? come e` successo? dove ci siamo persi? e bastera`, per ritrovarci, il disperato, patetico invito che il padre reitera al figlio per una passeggiata in montagna? fra burrasche psichiche, satira sociale, orgogliose impennate di relativismo etico, il racconto affonda nel mondo ignoto dei figli e in quello almeno altrettanto ignoto dei "dopopadri". gli sdraiati e` un romanzo comico, un romanzo di avventure, una storia di rabbia, amore e malinconia. ed e` anche il piccolo monumento a una generazione che si e` allungata orizzontalmente nel mondo, e forse da quella posizione riesce a vedere cose che gli "eretti" non vedono piu`, non vedono ancora, hanno smesso di vedere.