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nel romanzo, pubblicato nel 1988, l`autore racconta i suoi vent`anni in uno slancio di affettuosa ironia: tutto cio` che allora poteva sembrare grave e solenne a un giovane appena uscito dall`esperienza partigiana, e immerso in un clima di attese e di promesse, di novita` pubbliche e private, assume oggi caratteri di vivida o tenera comicita`. l`italia, l`immediato dopoguerra, le bizzarre speranze, gli avvenimenti rapidi, gli entusiasmi, le avventure. gli amici, le moto, le ragazze, le idee, la scoperta della cultura europea: un`epoca breve, intensa e irripetibile.

al suo secondo libro in versi, marcello fois racconta la sopravvivenza e la sparizione di modelli di vita legati alle origini dell`uomo. i suoi sono poemetti antropologici che ripercorrono l`intero ciclo della civilizzazione umana attraverso i passaggi generazionali e i salti sociali che si sono verificati in eta` moderna; in sardegna a partire dalla fine dell`ottocento. il verso e` molto narrativo, con ritmo e tonalita` mitico-ieratiche ma anche con spunti ragionativi; cicli di vita incommensurabili rispetto a una singola esistenza umana non provocano annichilimento della capacita` di riflessione e discussione: quello di fois e` un ossimorico mito illuminista, apodittico-dialettico, fuori dal tempo e nella storia. un discorso a se` merita dal silenzio, un po` tragedia greca e un po` antologia di spoon river: una sorta di oratorio per i morti in seguito al siluramento dell`arandora star il 2 luglio del 1940. erano perlopiu italiani residenti in gran bretagna, internati all`entrata in guerra dell`italia e imbarcati sulla vecchia nave da crociera per essere deportati in un campo di concentramento in canada. la nave fu colpita da un u-boot tedesco e si inabisso` nell`atlantico. nel poemetto diversi narratori formano una catena di voci per raccontare le storie di alcuni e di tutti. voci che emergono dal silenzio del mare e della storia in una scrittura poetica al tempo stesso epica e sommessa.

in una belfast tetra, giocata tra il grigio piombo e il nero, tra case diroccate e vie divelte, imperversa una banda di sadici tagliagole protestanti, guidati dal giovane victor kelly. un cognome cattolico che sembra essere un movente in piu`, se non il movente, di efferati delitti compiuti per comprovare la purezza protestante e unionista. attorno alle imprese via via piu` cruente del gruppetto, vive o forse sopravvive una citta` ferita innumerevoli volte. il protagonista, cresciuto tra una madre ottusa e soffocante e un padre dagli inesplicabili silenzi, si nutre di film americani di gangster. l`unica sua realta`, insieme all`odio per i cattolici, e` un immaginario filmico al quale cerca maniacalmente di adeguarsi.

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