



quella che racconta alberto manguel non e` la storia della lettura, ma e`, appunto, una storia della lettura: soggettiva e unica, e proprio per questo di tutti. infatti, alla dissertazione letteraria, manguel aggiunge annotazioni personali, passi autobiografici, aneddoti che dissacrano la letteratura in quanto scienza e che invece sanciscono la superiorita` della lettura e, soprattutto, dei lettori. cosi`, dopo aver chiamato in causa autori come plinio, dante, cervantes. victor hugo, rabelais e borges, manguel parla della forma del libro, dei libri proibiti, del valore delle prime pagine, di cosa vuol dire leggere in pubblico e, al contrario, dentro la propria testa, e ancora, del potere del lettore, della sua capacita` di trasformare e dare vita al libro, quanto e forse piu` dell`autore stesso, della follia dei librai e del fuoco sacro che divora ogni vero appassionato di storie.







la famiglia naturale non esiste: e una invenzione culturale. peccato che l?aggettivo ?naturale? venga utilizzato molto spesso in italia per ostacolare tutte le forme di unione, di amore e di filiazione che vanno al di la del puro dato biologico. con buona pace delle trasformazioni radicali che hanno coinvolto i nostri modi di vivere. la famiglia e infatti il luogo di osservazione privilegiato per raccontare i cambiamenti profondi della cultura e della societa, tanto che il libro - alternando riflessioni teoriche, ricostruzione dei cambiamenti avvenuti e memoria personale di tante ?battaglie? intraprese - diventa un ritratto lucidissimo dell?italia degli ultimi cinquant?anni. intervista di maria novella de luca.

con l?arrivo della stagione gentile, che restituisce il fiato dopo i rigori dell?inverno, un padre e un figlio camminano nei boschi ancora avvolti dal buio. con il passo lento di chi conosce i tempi della natura, l?uomo e pronto a tramandare al ragazzo la sua eredita brutale. vanno incontro all?alba, perche e in quelle prime luci del giorno che il gallo forcello si svela e, mosso da un istinto d?amore, asseconda la propria morte. come un?iniziazione alla forza del suo narrare, il primo racconto di mauro corona, scritto oltre trent?anni fa, ha in se tutta la feroce poesia che fara di lui uno degli autori piu amati della narrativa contemporanea.