
Rimasterizzato. Edizione Rhino Usa. Un classico



giovanni gentile e` il padre della riforma della scuola nella quale hanno studiato generazioni di italiani. filosofo, senatore, ministro, intellettuale militante fu mosso dall`intento di "trovare un percorso ideale e storico unitario in grado di dare agli italiani un nuovo senso di appartenenza a una cultura comune e condivisa". un percorso intrapreso dapprima con croce, con "la critica" e numerose iniziative editoriali, poi con il fascismo di cui fu il costruttore, insieme a mussolini, e il massimo organizzatore culturale. dopo l`8 settembre diede la sua adesione alla repubblica sociale e rimase a firenze dove fu ucciso da un gruppo di partigiani nell`aprile del 1944.

nata in una misera fattoria sudafricana, a cento chilometri dalla prima citta`, martha ha sedici anni ed e` preda di tutte le crisi e insoddisfazioni adolescenziali. sembra decisa ad affrontare gli esami di ammissione per l`universita` e a lasciare quindi un mondo che le pare sempre piu` angusto, ma finira` poi per trasferirsi in citta` e impiegarsi come segretaria.



i due saggi raccolti in "ulisse grammofono" sono l`elaborazione piu` articolata del confronto tra il pensiero di derrida e l`opera di joyce: confronto di cui si trovano tracce in diversi testi del filosofo franco-algerino e che in "ulisse grammofono" prende la forma di un corpo a corpo linguistico, di una battaglia in cui le lingue vengono spinte al limite del dicibile, la` dove risuona l`affermazione incondizionata come ospitalita` donata all`altro: oui, yes, si`. tra confessioni, brevi racconti di viaggio, analisi filosofiche, i saggi ruotano attorno ad alcuni temi privilegiati: il grammofono, il telefono e l`inesauribile si` di molly nell`"ulisse"; la guerra degli idiomi dichiarata da dio in "finnegans wake"; l`impossibilita` di definirsi un esperto di joyce.











tre quaderni di memorie e tre fotografie. e tutto cio` che serve per raccontare la vita tormentata e dissoluta di yozo che, nel giappone dei primi anni trenta, vive diviso tra le antiche tradizioni della sua nobile famiglia e l`influenza della nuova mentalita` occidentale: una lacerazione che fa di lui un individuo "squalificato". incapace di comprendere gli altri esseri umani, soprattutto le donne, o di tessere relazioni autentiche, fin dall`infanzia yozo azzarda un`inutile riconciliazione con il mondo, finendo poi per nascondere la propria alienazione dietro una maschera da buffone e in seguito per tentare il suicidio. senza cedere per un attimo al sentimentalismo, yozo ripercorre i fallimenti, le meschinita` della propria esistenza, con fuggevoli lampi di tenerezza. grande classico del novecento, tra i libri giapponesi piu` letti e amati, "lo squalificato" (1948) - qui tradotto per la prima volta dall`originale giapponese - esercita tuttora un fascino che va ben oltre le inquietanti similarita` tra la vicenda narrata e la biografia dell`autore. solo il genio letterario di dazai osamu, un rimbaud dell`estremo oriente, poteva rendere con tale impeccabile rigore la sublime, sciagurata disperazione di un`esistenza votata all`annientamento.

