
nel corso di questo nuovo caso - "la piu` marina delle indagini di montalbano" l`ha definita camilleri - che si svolge tutto nel porto di viga`ta, tra yacht e cruiser, il lettore restera` colpito dal cambiamento che si e` verificato nel commissario, come se camilleri avesse voluto scavare piu` intensamente dentro i sentimenti del suo beniamino. una mattina viene trovato nel porto di viga`ta un canotto, all`interno il cadavere sfigurato di un uomo. l`ha riportato a riva un`imbarcazione di lusso, 26 metri, abitata da una disinvolta cinquantenne e da un equipaggio con qualche ombra. proprietaria e marinai devono trattenersi a viga`ta fino alla fine dell`inchiesta sul morto (ammazzato col veleno, stabilisce l`autopsia), ma intanto e` proprio su di loro che montalbano vuole indagare.

un uomo sulla soglia dei settant`anni confessa il proprio stato d`animo di fronte al mondo. lo fa in soliloqui mentre percorre ossessivamente, quasi in un incubo di ripetizione, le strade della sua citta`, diventata - com`e` ricorrente rappresentazione della citta` della narrativa di ferriera - una sorta di non luogo imprevedibile e carico di eventi casuali e inspiegabili, comici o disperati, affettuosi o violenti, indifferentemente. il suo andare e` cadenzato da ripetute cadute, un fastidioso continuo inciampare dei passi incerti che fa irrompere il protagonista, osservatore soggettivo, perentoriamente dentro i fatti cui assiste, trasformandolo da narratore a personaggio narrato. i suoi sono pensieri brevi, interrogano dubbiosamente su fatti e situazioni comuni, oppure narrano insignificanti avvenimenti che improvvisamente virano nell`emblematico: in parte considerazioni di un`ispida e incerta saggezza, in parte espressioni di smarrimento infantile, in parte disperate nostalgie e rimproveri al passare del tempo o scintille di speranza nel futuro; in parte sogni, visioni, forse deliri. e in ognuno di essi si sente riecheggiare in effetti la recita dell`assurdo di un grande uomo di teatro, come in un ultimo nastro.


grace e janice sono nate povere, nella piu` defraudata working class inglese. grace e` intelligente, fredda, disincantata ed esperta; janice vorrebbe solo essere sollevata dalla responsabilita` di curarsi di se stessa. in carcere si incontrano, si capiscono e decidono di fondare insieme un`impresa... potrebbe essere l`inizio di un soggetto del free cinema inglese degli anni sessanta: l`ordinaria congerie di quotidiani piccoli squallori senza storia, e forse un dramma finale inopinato. e invece, grace e janice, decidono di dare un vento di eroismo alla propria esistenza: una societa` per derubare, dietro a una infallibile messa in scena, pensionate indifese a casa loro.

tra la fine degli anni quaranta e l`inizio dei cinquanta, pierre boileau e thomas narcejac scrissero circa venti romanzi, suddividendosi accuratamente i compiti: l`uno doveva occuparsi quasi unicamente della scrittura, l`altro dei personaggi, indipendentemente dal primo. al centro di questo romanzo - da cui hitchock ha tratto, rielaborandolo fortemente, il suo film con kim novak e james stewart - la storia di un avvocato che s`innamora della donna che deve sorvegliare. quando la donna muore suicida e sembra ricomparire in un`altra citta`, l`uomo non vedra` abbastanza, o vedra` troppo, per capire veramente in quale vertigine e` caduto.

