
Un classico, registrato dal vivo nel 1986
"e ad apollinaire che spettera` il posto piu` eminente fra i critici del cubismo, e il libro che presentiamo al pubblico italiano ne e` la piu` limpida testimonianza. del tutto consapevoli che non tutte le affermazioni dello scrittore trovarono conferma negli sviluppi successivi della tendenza propugnata, crediamo opportuno pubblicarlo nella sua integrita` originaria, come documento di un`epoca ricca di esperienze e di vive passioni. il poeta dimostra infatti, col linguaggio che gli e` proprio, che a due bisogni risponde l`arte figurativa moderna: il primo consiste nel sottomettere la natura alla purezza e all`unita`; il secondo vuole che la pittura sia riportata in una realta` indipendente dal fenomeno visivo naturalistico." (carlo carra`)
sullo sfondo della grande guerra, che scardina le famiglie allontanandone i componenti e che divide le coscienze alla luce del nuovo disordine mondiale, il caso fa incontrare nuovamente, dopo molti anni, una nobile signora inglese ed un conte tedesco, ferito e prigioniero del paese divenuto nemico. incontro dopo incontro, quel rapporto, dapprima superficiale, si approfondisce sempre di piu`; un rapporto strano, fatto di attrazione e repulsione insieme, che il lettore vede scorrere nella sua ambivalenza fino allo scioglimento finale, determinato dal ritorno dalla guerra del marito di lei.
il volume e` testimonianza del lungo e difficile viaggio che l`autore percorre per dare un senso al dolore psichico. un viaggio che dalle mortificazioni e umiliazioni delle esperienze precoci, dalle ferite che alimentano vissuti estremamente angosciosi e perfino mostruosi e disumanizzanti, per cui l`individuo ha perso o alterato il "progetto vitale" dei suoi vissuti affettivi, cerca una via verso "l`umanizzazione della mostruosita`". un viaggio quindi nei meandri piu` nascosti del dolore per imparare ad ascoltare ma anche a trasmettere quell`unicita` imprescindibile dell`essere umano.
sono qui raccolti interventi di andrea zanzotto in parte inediti, in parte dispersi e difficilmente reperibili, ricavati da registrazioni audio e video realizzate negli ultimi trent`anni (1983-2009), unitamente agli atti del primo convegno di studi dirti "zanzotto" dedicato al poeta a un mese dalla scomparsa. una prima sezione comprende tre lunghi interventi pronunciati da andrea zanzotto in occasione di eventi organizzati dall`universita` di bologna tra il 1983 e il 2004: il lungo discorso tenuto in occasione della presentazione di fosfeni (1983) circa le ragioni sottese alla composizione della "trilogia" inaugurata da il galateo in bosco, un intervento sul tema dei rapporti tra poesia e percezione (1989), e la lezione dottorale tenuta in occasione del conferimento della laurea honoris causa da parte dell.ateneo bolognese (8 marzo 2004). nel corso della prima sezione va dunque configurandosi il senso complessivo di un`"esperienza poetica" ostinatamente radicata in quella esistenziale: un`esperienza che la parola dell`autore ripercorre lucidamente, articolandola nelle circostanze storico-letterarie, filosofiche, scientifiche e stilistiche che ne hanno caratterizzato lo sviluppo. illuminanti, a questo proposito, appaiono i ripetuti affondi autoesegetici rivolti specialmente a dietro il paesaggio (1951) e a vocativo (1957), a la belta` (1968) e a pasque (1974): ai momenti, cioe`, di massima incandescenza del primo tempo dell`"esperienza poetica" zanzottiana.
