il romanzo e` ambientato ad acireale negli anni che corrono dallo scoppio del secondo conflitto mondiale allo sbarco alleato in sicilia e alla caduta del fascismo. citta` natale dello scrittore, in provincia di catania, scenario privilegiato di tragedie riconducibili tuttavia a ogni luogo e a ogni tempo, acireale e` intenta a rifarsi il trucco per celare all`ospite immedicabili ferite. nulla sembra scalfire lo scudo protettivo dei suoi abitanti, per quanto duri e drammatici siano gli accadimenti bellici, dirompenti negli aspetti, sconvolgenti negli esiti: bombardamenti e invasioni, soldati dispersi e nobili in pericolo; e ancora personaggi che appaiono e scompaiono, crollo di miti, ruoli illusori.
vittorio sgarbi compie una incursione nei concetti del bene e della bellezza, traendo spunto dalla grande tradizione dell`occidente cristiano in materia di sanita` e malattia. la cristianita` dell`assistenza nasce proprio dall`esigenza, dal dovere morale di curare il malato come farebbe dio. ma sembra talora che dio non possa stendere la sua mano, ed e` allora che l`assistenza interviene ricreando le condizioni di possibilita` di quel miracolo che dio non puo` fare. per quanto riguarda l`architettura, l`autore afferma che l`idea dell`architetto e` un`idea filosofica, al servizio di una funzione. l`architettura non puo` esistere se non in rapporto alle esigenze reali dell`esistenza umana.
personaggi e interpreti: vincenzo, agronomo e scrittore, la moglie piera, postulatrice della vita dei santi, alfredo, figlio di vincenzo e piera, che sbaglia i rigori perche` si distrae a guardare il cielo, pietro, poliziotto e padre di vincenzo, riccardo, architetto che ama le zone oscure, sua moglie federica che non conosce le zone oscure del marito, giancarlo, pediatra che voleva fare il comico, sua moglie donatella che voleva di piu` dalla vita, verniani, agronomo, pipolo, tecnico regionale, elena che indora la pillola e vende alle persone tutto quello che si puo` vendere. contadini che hanno smesso di fare i contadini, psicoanalisti intimidatori, polacche che si prendono cura di corpi stanchi e anziani ladri che vogliono restituire qualcosa al prossimo.
nelle cinque raccolte di poesie pubblicate da alberto nessi nell`arco di quarant`anni, "sguardo chiaro, ampio respiro e cuore" (sono parole di maurizio cucchi) convivono con una "fermezza opaca e allucinante, una precisione quasi micidiale" (giovanni raboni). nessi e` un osservatore di minuzie, ma anche un "ladro" di voci, un narratore attento alla vita e alle storie degli altri. da qui la sua poesia a un tempo lirica e narrativa, profonda e leggera, come richiesto da quel senso di fraternita` che attraversa tutta la sua opera e che ne costituisce uno dei motivi, o meglio degli impulsi fondamentali. insieme a una scelta dalle sue raccolte precedenti, questa antologia d`autore propone un`ampia sezione d`inediti raccolti sotto il titolo "se luce non splende".
guida per conoscere (e amare) l`altra letteratura". questo sottotitolo indica la funzione del volume: un modo per avvicinarsi a un genere poco conosciuto e giudicato da molti minore. il libro colma una lacuna proponendo finalmente una guida completa, aggiornata e ragionata sul romanzo di fantascienza, analizzando i cento autori che hanno fatti la storia della science fiction mondiale e i cento libri piu` importanti del genere, suddivisi per grandi temi: dai viaggi nel tempo alle avventure spaziali, dalle utopie al cyber.