

conosciamo tutti il ruolo delle lobbies? quali interessi rappresentano oltre ai poteri forti a cui sono associate? hanno un ruolo in democrazia o vanno considerate, come lo sono state a lungo, causa di pervertimento della volonta` popolare? il dibattito corrrente non aiuta molto: tende a chiudere il discorso con condanne che impediscono di vedere molti lati del problema. nelle pagine che seguono non c`e` partito preso ne` a favore ne` contro.


cronache e racconti, dati e date, carte segrete e rivelazioni inedite, scene e retroscena di 10 anni di storia italiana smentiscono - senza aggettivi ne` commenti - le bugie e le amnesie del revisionismo ufficiale. interviste con i magistrati del pool e, in appendice, le memorie di francesco saverio borrelli.



i venticinque saggi delineano la storia economica del ruolo delle banche in italia. la prima parte studia il primato mondiale della finanza italiana del medioevo e dell`eta` moderna e si chiude con la descrizione della formazione delle reti di credito e della "rivoluzione finanziaria" ed economica dell`italia negli anni precedenti e subito successivi all`unita`. nella seconda parte viene individuato l`apporto della finanza internazionale all`avvio del sistema bancario unitario e sono descritti il rapporto tra banche e industrializzazione in eta` giolittiana e la raccolta del risparmio da parte del settore pubblico. la terza parte studia gli anni di espansione, crisi e innovazione istituzionale degli anni contemporanei tra i due conflitti mondiali. l`ultima parte si apre con la situazione del dopoguerra, segnala l`emergere di mediobanca, l`azione della banca d`italia e la graduale apertura al mercato internazionale, fino a descrivere gli assetti bancari dell`ultimo decennio.

"questo racconto apparve originariamente sul settimanale "l`espresso" ma con la doppia firma fruttero&lucentini. semplice il motivo: quei due nomi uniti dalla e commerciale s`erano ormai bene o male consolidati come una ditta o azienda (in realta` era semmai una societa` di mutuo soccorso) e sarebbe stato stupido rinunciare a un marchio cosi` bene avviato. ci venivano delle idee, ci presentavano delle proposte, e noi le valutavamo, ne discutevamo, e poi decidevamo se buttarci o no. la richiesta stavolta era per un racconto di genere poliziesco, avendo "la donna della domenica" diffuso tra i periodici italiani di ogni livello e genere la seguente equazione: vacanze = brama di spensieratezza = lettura di evasione = polizieschi brillanti = f&l. cedemmo un paio di volte a tali offerte con risultati ai nostri occhi non entusiasmanti. con franco ci parlammo al telefono, e` chiaro. probabilmente lasciammo subito cadere la possibilita` di mettere insieme un intreccio poliziesco contenibile in una ventina di pagine, e fui forse io, o forse invece lucentini, a propendere infine per la ghost story." (dal backstage di carlo fruttero)

un giovanotto di buona famiglia che si da` ai bagordi durante l`assenza del padre; uno schiavo complice di stravizi e prodigo di intuizioni riparatorie; un padre ignaro, piu` volte ingannato ma infine disposto al perdono: queste le storie e i personaggi che ne





questo libro raccoglie una serie di interventi e di riflessioni sul tema dell`ansia di eugenio borgna, responsabile del servizio di psichiatria dell`ospedale maggiore di novara. il libro e` diviso in quattro sezioni. la prima parte definisce e circoscrive l`ansia nei suoi aspetti patologici, differenziandola dalle esperienze comuni. nella seconda parte viene trattata la dimensione clinica e psicopatologica dell`ansia. nella terza e quarta parte vengono discusse rispettivamente la dimensione esistenziale (con particolare riferimento all`adolescenza e ai vissuti di attesa e nostalgia, di solitudine e timidezza che accompagnano questa eta`), e la dimensione creativa (politica, letteraria, cinematografica)


a distanza di cinquant`anni, sintetizzare con `generazione del `68` quel movimento di rivolta che ha avuto come teatro la scena del mondo puo` quantomeno apparire sbrigativo, per non dire semplicistico, stereotipato. lo scopo di questo libro e` quello di mostrare che il `68, lungi dall`essere il risultato dell`esperienza di una generazione omogenea, e` in realta` frutto della convergenza di soggetti diversi per cultura politica, esperienze, istanze di rivolta e modi della partecipazione. che il `68 sia plurale emerge immediatamente dalla scomposizione di quella generazione, soprattutto analizzandola per eta`: tre, quattro anni di differenza marcano, infatti, una distanza spesso conflittuale tra due culture generazionali. attraverso decine di storie di vita e lungo gli itinerari che dagli anni cinquanta portarono migliaia di ragazze e ragazzi al `68, francesca socrate intreccia la ricostruzione storica con l`analisi della loro memoria autobiografica e del linguaggio usato per raccontarla: si elabora cosi` il senso che i protagonisti del movimento attribuiscono oggi a quel loro passato.

fra i grandi cantori del male, di ogni epoca e lingua, un piccolo posto spetterebbe di diritto a t. f. powys. nessuno scrittore del novecento e` infatti riuscito a mostrare con la stessa infernale precisione dove il male si annidi, per quali vie insospettabili agisca e quale effetto possa avere sugli uomini, cosi spesso ignari di perpetrarlo. come sempre powys non ha bisogno di nominare il diavolo per farci avvertire la sua presenza: gli basta un dialogo smozzicato, un boccale di birra, l`odore del fieno. ma forse mai come in questo breve romanzo degli anni venti la sua arte di narratore ha sfiorato la perfezione - con le sue accelerazioni improvvise, con i suoi giganteschi understatement e il suo humour di pece; con la sua capacita` di muovere implacabilmente, e senza mai cedere al pathos, una ragnatela di personaggi nello spazio so di un piccolo villaggio fuori dal tempo. e ancora oggi nella terribile concretezza di queste storie riconosciamo uno dei rari scrittori metafisici del novecento.




anticonformista e ribelle nella vita come nella sua opera, alfieri invade la scena letteraria italiana con una violenza espressiva del tutto nuova, che riflette il suo credo nella forza viva del sentimento, anzi del "forte sentire", unico motore delle grandi e nobili azioni e ingrediente primo e indispensabile della poesia. le sue tragedie, cosi` direttamente tese alla catastrofe, deliberatamente prive di intrecci complicati e solitamente dominate da un protagonista attorniato da pochi altri personaggi, hanno uno stile nudo ed essenziale, contraddistinto da una nota costante di eroica, prorompente energia.