progettare e gestire una rete di calcolatori e` compito di professionisti, ma anche solo comprenderne il funzionamento richiede un insieme di cognizioni di matematica, informatica ed eletttronica che poche persone possiedono interamente. questo libro e` un`introduzione ai concetti e ai metodi su cui si e` sviluppata una materia cosi` complessa. filo conduttore del discorso e` la comunicazione nel senso matematico del termine, dai suoi albori in forma scritta alle sue complicate peregrinazioni su internet. e forse proprio gli "utenti della rete" potranno piu` di altri trovare in queste pagine qualche utile spunto per cogliere la grande complessita` di quanto si cela dietro operazioni apparentemente semplici. la trattazione matematica e` mantenuta a un livello elementare, e la materia e` combinata con nozioni tratte da altri campi per alleggerire il peso del discorso e mostrare l`universalita` dei numerosi concetti esposti.
una sentenza di hegel assegnava alla filosofia il compito di comprendere il proprio tempo con il pensiero. secondo marramao questa responsabilita`, caratteristica dell`epoca moderna, non e` demandabile oggi ad altri saperi, e tanto meno cedibile a chi si proclama depositario delle risorse di senso. ma il precetto hegeliano va rideclinato al di fuori di statuti privilegiati e logiche di supremazia: se responsabilita` significa "rispondere a" piuttosto che "rispondere di", allora lasciarsi interpellare dal presente comporta intensificare il tenore dialogico della riflessione e dislocarsi come interrogante. marramao guarda ai transiti accidentati e ai fraintendimenti della mondializzazione, alle sue rigidita` identitarie e alle sue patologie temporali, alle sue false alternative e alle sue polarita` immobili. al contempo irrinunciabili e inadeguate, le categorie universalistiche del diritto e dell`humanitas riacquistano forza solo quando sono messe in tensione con le esperienze emozionali del valore e le retoriche all`opera nel racconto di se`, cui va restituito uno statuto concettuale. dalla singolarita` con quanto ha di irriducibile, e non dall`identita` nelle sue diverse configurazioni comunitarie, statuali, etniche o linguistiche, occorre partire per delineare una sfera pubblica globale che si riconosca nell`unico universalismo non omologante, quello della differenza.
dalla ricostruzione della cosiddetta "conferenza di wannsee" del 20 gennaio 1942, dove viene sistematizzata la "soluzione finale", alla descrizione analitica della macchina genocida organizzata dal terzo reich con metodi prettamente "scientifici" e industriali che conclude il libro, le vicende del passaggio dall`antisemitismo come ideologia alla pratica dello sterminio vengono ricostruite in modo esauriente ed accessibile.
lo sciamano e` una figura presente presso numerose popolazioni dell`eurasia settentrionale, della siberia e dell`asia interna; la si trova anche nelle religioni dell`himalaya e nel sud-est asiatico; esiste in tutto il continente americano ed e` conosciuta in australia oltre che in parte dell`india e dell`indonesia. manca invece in africa, in europa, nel vicino oriente, nell`asia centrale e meridionale: insomma nelle aree in cui si sono sviluppate le grandi civilta` arcaiche. questo tipo di diffusione sembra confermare l`ipotesi secondo cui lo sciamanismo sarebbe un fenomeno antichissimo, risalente alle comunita` di cacciatori e raccoglitrici del paleolitico superiore.
ernesto rossi e gaetano salvemini si scambiarono franche valutazioni sulla guerra mondiale, su pregi e limiti dell`antifascismo, sulle prospettive della federazione europea, sugli equilibri dell`italia postbellica. testimonianza di un momento decisivo della storia italiana ed europea, il carteggio offre il quadro delle relazioni personali stabilite dai due intellettuali con figure di spicco dell`italia degli anni della ricostruzione; da parri a einaudi, da valiani a de gasperi, ugo la malfa e don sturzo. apogeo e crisi del partito d`azione, ricerca di una terza via tra i poli socialcomunista e democristiano fanno di questo epistolario una fonte per la conoscenza del liberalsocialismo e dell`anticomunismo democratico dell`italia del secondo dopoguerra.
in un dialogo con joseph hanimann, salmon riflette su vicende, significato e lascito del parlamento internazionale degli scrittori, chiusosi nel 2003. si era costituito a strasburgo dieci anni prima, su iniziativa dello stesso salmon, per prestare soccorso agli scrittori minacciati di morte attraverso quella rete solidale di citta`-rifugio che avrebbe poi ospitato e sostentato piu` di cento esuli. l`esperienza di un "parlamento" atipico, luogo di parola per "deputati" senza mandato, in rappresentanza di un popolo che non c`e`, secondo salmon non andra` perduta, anche se i tempi impongono un netto riorientamento: dall`intellettuale "engage`" a un`acustica dell`ascolto che fonda del "diventare minoritari", una nuova politica della letteratura.
con questo libro fondativo, da cui ha preso avvio la sua riflessione ventennale intorno all` dell`idea di secolarizzazione, marramao ha anche aperto la saggistica filosofica italiana agli esiti della begriffsgeschichte tedesca: la storia concettuale che indaga sia la genesi e le trasformazioni del grande lemmario teoretico-politico, sia gli elementi figurali e i complessi metaforici che intervengono nella costituzione dell` lungo la linea di confine tra metafisica e politica, scienza e multiverso delle pratiche.
l`intercultura puo` contribuire alla rinascita di un pensiero politico e di un`azione sociale che si oppongano all`appiattimento della politica nell`affrontare uno dei piu` gravi problemi globali: l`interpretazione della realta` come "scontro di civilta`". interpretazione che ha lo scopo di costruire il consenso sociale intorno a una politica che mira al mantenimento dei privilegi dell`occidente. la ricostruzione etnica della storia fatta rimuovendone le dinamiche di potere e gli effetti sugli "altri" sono strumenti fondamentali a tal fine. il metodo interculturale e` allora essenziale per innovare metodo storico e critica alla globalizzazione, oltre che per promuovere approcci pedagogici capaci di opporsi ai fondamentalismi.
la vendetta chiede di uccidere colui che uccide. e chi uccide colui che uccide? anspach invita qui a un viaggio di scoperta dei meccanismi e delle implicazioni della reciprocita`, che porta il lettore ad aggirarsi, tra circoli viziosi e circoli virtuosi, nei territori limitrofi dell`antropologia, dell`economia, della sociologia e della psicologia. dallo scambio violento e distruttivo della vendetta a quello pacifico e costruttivo del dono, dallo scambio di prestazioni all`interno della coppia fino alle transazioni dell`economia di mercato, il circolo delle interazioni tra individui trova una garanzia di unita` e armonia a un livello superiore, in un "terzo" trascendente: gli dei e gli spiriti magici, la relazione di coppia, lo stato e oggi il mercato, in quanto presunta forza "autoregolata". ma tale garanzia non deve diventare un vincolo costrittivo: se non vogliamo rimanere intrappolati in circoli viziosi, dobbiamo imparare a guardare dall`esterno le nostre interazioni per ripensarle e trasformarle da protagonisti consapevoli. e questo vale anche per l`economia; i nemici piu` insidiosi della societa` aperta non sono oggi forse quelli che ci invitano a sottomettere la totalita` degli scambi alla "mano invisibile" di un mercato divinizzato?
tormentata e` la storia del suffragio universale, ostacolato, ancora in pieno novecento, dalla discriminazione di censo, di razza, di sesso, che si e` rivelata particolarmente tenace proprio nei paesi di piu` consolidata tradizione liberale. un nuovo modello di democrazia sembra voler divenire il regime politico del nostro tempo. gli stati uniti costituiscono il privilegiato paese-laboratorio del "bonapartismo-soft" che ora si affaccia anche in italia e di cui ci parla losurdo.
il libro di klinkhammer vuole offrire una completa ricostruzione storica del periodo in cui l`italia, o parte di essa, venne a trovarsi nella paradossale condizione dell`alleato occupato. la peculiarita` di questa condizione determino` la forma che assunse il dominio tedesco in italia. l`autore parla di "policrazia" che identifica la rivalita` e concorrenza tra piu` centri di potere autonomi. questo concetto viene qui applicato alla politica estera con risultati innovativi per quel che riguarda la conoscenza dei reali meccanismi decisionali, al di la` della presunta onnipotenza del fuhrer. l`analisi si rivolge anche alla specifica forma di potere che venne a crearsi in italia e al ruolo affidato al governo di mussolini nel quadro della politica di occupazione.
il libro risponde alla tesi della negazione dell`esistenza dei campi di sterminio descrivendo sobriamente i fatti prima e discutendo puntualmente la tesi "revisionistica" poi. la prima parte e` dunque dedicata a una breve storia della "soluzione finale", seguita dalla descrizione del sistema dei campi di concentramento e di sterminio nazista e di quello di auschwitz in particolare (con foto e cartine). nella seconda parte, dopo aver richiamato rapidamente le fonti e il processo di auschwitz, l`autore analizza la letteratura "revisionistica" soffermandosi in particolare sul "rapporto lauchter" del 1988: una perizia "scientifica" negazionista sulla quale interviene anche giorgio nebbia nella postfazione aggiunta all`edizione italiana.
mohamed fa l`operaio vicino a parigi, nel 1966 ha lasciato il sud del marocco per stabilirsi in una francia che ha sempre sentito ostile, in una periferia popolata da maghrebini con cui condivide il credo religioso, ma dei quali rifiuta vizi e rassegnazione. analfabeta, padre di cinque figli estranei che non lo seguono piu`, mohamed ha sempre rifiutato l`integrazione, perche` e` convinto che musulmani e cristiani non potranno mai incontrarsi. ora e` assillato da una nuova minaccia: la pensione. nel suo primo giorno da pensionato decide di partire per il marocco per finire di costruire la grande casa avviata cinque anni prima. vuole che sia la casa piu` grande del villaggio, per ospitare l`intera famiglia, figli compresi. a sua moglie tutto cio` appare folle; ma e` abituata ad assecondare il marito ed e` consapevole che nulla potra` fermarlo. la sera stabilita per la riunione dell`intera famiglia si sistema fuori dalla casa su una poltrona, in attesa...
una fiaba-reportage, un sogno ricostruito con la macchina fotografica. l`autore torna a kabul, riemersa alla vita civile dopo l`era dei talebani. ritrova una vecchia macchina fotografica appartenuta a suo nonno e decide di fotografare i luoghi della sua memoria con quell`oggetto anacronistico e un po` magico. ne viene fuori qualcosa di davvero strano: da un lato e` il reportage di un viaggio di oggi attraverso immagini che sembrano dell`altroieri. dall`altro, rahimi segue il filo del sogno in cui la madre gli diceva di cercare un albero vicino al cimitero: lo ritrova, incontra persone che fanno discorsi incomprensibili, gli svelano un itinerario di saggezza. cosi` il reportage sulla kabul di oggi si intreccia con una favola sapienziale.
"mi chiamo lior suchard e sono un mentalista. intrattengo le persone mostrando il potere sbalorditivo della mente. mi piace vedere i loro occhi spalancarsi per la sorpresa quando dico loro cosa stanno pensando o, meglio ancora, quando le induco a pensare quello che stanno pensando. amo l`energia positiva che si sprigiona in tutti i miei spettacoli, negli incontri grandi e piccoli per le strade di tel aviv, in una trasmissione televisiva in giappone o davanti a ottocento persone a las vegas. gli spettatori, chiunque siano, tornano di nuovo bambini quando sperimentano quel senso di meraviglia. e per questo che lo faccio. se la mia missione e` regalare alle persone sorrisi e stupore con l`aiuto di un cucchiaio rotto, una manciata di chiodi d`argento, un taccuino e una matita, allora a me va bene."
c`e`, in queste nove storie di infanzie, adolescenze e giovinezze, tutta l`abilita` di francesco piccolo di soffermarsi su quei dettagli e sorprese della vita che afferrano pero` il senso della vita: una frase ricorrente della mamma; un saluto sempre uguale; le caramelle di un tempo che erano un colorante unico; la convinzione tutta meridionale che non piove mai e gli ombrelli non servono. con ironia, intelligenza, stupore, e con la consapevolezza che sono spesso le piccole cose a dimostrarsi rivelatrici, piccolo ci conduce per mano, attraverso episodi semplici, spunti presi da una pacata ma evocativa quotidianita`, a scoprire sotto una superficie apparentemente insignificante una profondita` inaspettata. con una nuova postfazione dell`autore.
nove storie brevi, ambientate in luoghi diversi: canada, new england, cornovaglia, messico - il paese in cui la scrittrice vive ormai diversi mesi all`anno perche` "piu` le ricorda l`india, per i colori e per la malinconica allegria dei suoi abitanti". di ciascun racconto sono protagoniste donne differenti, con vite e vicende che spesso somigliano a viaggi, reali o figurati, alla ricerca di se`. le loro esistenze sono avvinte in un alternarsi di speranze e disillusioni, imprigionate dalle convenzioni, da legami di parentela, amicizia, ospitalita`. nata in india nel 1937 da madre tedesca e padre bengalese, anita desai e` cresciuta e ha studiato a delhi. vive tra l`india, gli stati uniti e il messico.
"l?angoscia si aggira come uno spettro. solo la speranza puo farci recuperare quel vivere che e qualcosa in piu del sopravvivere". il libro piu sentito e vivo di una delle grandi voci critiche di questi anni. un saggio che vibra di indignazione, ma anche di fiducia. e dove si sente l?urgenza dell?utopia. stiamo barattando l?empatia, la solidarieta, la stessa capacita di pensare e di raccontare la nostra esistenza con un eterno presente sovraccarico di informazioni disorientanti, ansie da prestazione, solitudine. eppure ci sono ancora spazi d?azione e pensiero, altri modi di vivere. e a innervarli e la forza della speranza. una forza che non si esplica nell?attesa, ma apre la strada alla rivoluzione. attraverso un confronto - un vero e proprio corpo a corpo - con alcuni dei maggiori pensatori del novecento, byung-chul han traccia una topografia di questo concetto e del suo potere salvifico. perche chi spera sa che l?ultima parola - su di noi e sul mondo - non e ancora stata detta.