

il volume si propone di documentare aspetti finora trascurati della storia della repubblica sociale italiana. l`uso critico della fotografia, trattata con lo stesso scrupolo filologico delle altre fonti storiche, introduce a dimensioni taciute e occultate della realta` di quella drammatica fase della storia nazionale. il `corpus` fotografica dell`opera, corredato da brevi introduzioni e didascalie, e` organizzato in cinque parti a partire dalle condizioni di identificazione delle immagini, ovvero dal punto di vista che esprimono. si passa dall`immagine ufficiale che volle dare di se` la repubblica sociale alla documentazione tedesca per finire con le tracce della rsi che rimasero dopo la sconfitta.

e` la storia, narrata in prima persona e ambientata tra brescia, mantova e verona, di un ragazzo, figlio di un partigiano, che, insieme alla sua banda di amici, partecipa nonostante la sua giovane eta`, alla guerra civile successiva all`8 settembre 1943. il freddo nelle ossa e` la paura, che viene comunicata senza retorica, con ironia e con freschezza.

dalle dinastie dell`epoca musulmana alla colonizzazione britannica, fino alla sofferta indipendenza e alle imponenti trasformazioni nella seconda meta` del novecento, il saggio offre una ricognizione storica completa del subcontinente indiano. al di la` delle scansioni cronologiche e delle interpretazioni ideologiche che si sono susseguite nella storiografia, gli autori identificano e analizzano categorie sociopolitiche costanti e giungono a ridiscutere concetti ormai consolidati quali quelli di "casta", "indu`", "musulmano" e quello stesso di "india". giungendo fino alle soglie del xxi secolo, illustrano gli eventi degli anni novanta, i recenti cambiamenti economici, il nazionalismo religioso e l`emergere dell`india come potenza nucleare.

di federico chabod (1901-1960), uno dei massimi storici del nostro secolo, tutti ricordano le opere dedicate all`italia rinascimentale e moderna ed alla storia delle idee, da "l`idea di nazione" alla "idea di europa." non tutti sanno invece che il grande storico valdostano rivolse un profondo interesse alla rivoluzione francese, tanto da dedicarle un intero corso di lezioni all`universita` di roma nell`anno accademico 1951-52. in quell`occasione, chabod affronto` in particolare il problema delle origini della rivoluzione, mettendo in evidenza il processo di decadenza dell`aristocrazia francese nel corso del settecento ed il parallelo consolidarsi dello spirito borghese, che doveva poi maturare in una vera e propria coscienza rivoluzionaria. l`unica testimonianza di quelle davvero memorabili trentasette lezioni sono gli appunti che fausto borrelli, allora uno degli studenti di chabod, riuni` scrupolosamente e che qui vengono per la prima volta pubblicati. si tratta, in qualche modo, di un`opera in fieri, e sarebbe vano ricercarvi l`organicita` e la compiutezza stilistica delle altre opere di chabod; tuttavia, come scrive borrelli - e cio` puo` essere non meno importante - questi appunti, mostrando chabod "nel momento in cui metteva a fuoco le sue eccezionali doti di intelligenza storica, finezza psicologica e vastissima cultura", permettono di penetrare nel pieno laboratorio della sua ricerca.
le ventiquattro prose che compongono le "operette morali" nascono durante il lungo periodo di "silenzio poetico" di leopardi e costituiscono un unicum nella storia della letteratura italiana. composte in massima parte in forma di dialogo sull`esempio illustre della trattatistica antica, le "operette" danno sistemazione letteraria e intimamente lirica al sistema filosofico leopardiano. abbandonando gli elementi personali e polemici per assumere un respiro universale e intensamente umano, leopardi oppone ai dei contemporanei il suo poetico empirismo, consegnandoci testi vibranti di ironia, potenza allegorica, profondita` speculativa e vivacita` emotiva.