

"l`azione del libro si situa a ridosso del marzo del 1977, dei mesi dela rivolta creativa, dei carri armati inviati a presidiare la cittadella universitaria. ma "boccalone" e` soprattutto una storia d`amore, prima ancora che di crisi politica, la storia di come un innamoramento possa far scoppiare i propri equilibri, creare intensita` nuove. e un libro che testimonia di una crescita, del suo autore, innanzitutto, del suo personaggio, del giro di amici. gli scatti di questo processo di crescita sono descritti con estrema freschezza, scrupolosamente annotati senza alcuna compiacenza, senza narcisismo." (pier vittorio tondelli)

l`opera ormai piu` che trentennale di alain de benoist, capofila della cosiddetta "nuova destra", affronta i problemi della modernita` al di fuori e contro l`egualitarismo e l`universalismo da lui considerati caratteristici di una sinistra tutta interna alla tradizione giudeo-cristiana. il volume e` uno studio del piu` importante tentativo di rinnovare la cultura di destra del nostro tempo, non riducibile come spesso si e` fatto soprattutto in italia a un generico fascismo, e in grado invece di fornire una critica della modernita` sui temi dell`economia, dell`ambiente e delle differenze culturali.

learco ferrari e` un aspirante scrittore, esperto di russo, magazziniere precario, trombettista nel gruppo dei bogoncelli, uno qualunque, e e` anche quello che e` stato appena lasciato da bassotuba, che se n`e` andata con un sociologo allievo di vattimo. "io sono quello che non ce la faccio", dice di se`. esce con un`altra ragazza, scrive, parla con il suo angelo custode, consola il gatto che sente la mancanza di bassotuba, cerca di sopravvivere sino a che, alla fine, non gli cade in testa la morte. partendo dalle vicende minuscole che capitano a learco ferrari, paolo nori scrive una storia emblematica nella quale, inseguendo i particolari apparentemente insignificanti della quotidianita`, con il suo stile inconfondibile, che riproduce il ritmo, la cadenza e le divagazioni del parlato, traccia il destino di una generazione, quella rimasta ai margini della societa`.

nei tre libri del "de bello civili", cesare racconta la guerra che devasto` lo stato romano tra il 49 e il 48 a.c., dal passaggio del rubicone fino alla tragica morte di pompeo. gia` cicerone pensava che nessuno meglio di cesare potesse scrivere la storia delle sue guerre. in effetti la sua prosa tersa, concisa ed efficace, priva di retorica e pregna di chiarezza di giudizio, ha contribuito non poco alla costruzione del mito di giulio cesare. suo intento principale era quello di dimostrare come fosse stato forzato a ricorrere alle armi dagli avversari che, privandolo del potere nel 49, lo avevano di fatto esposto alle vendette dei nemici.



