
in un`epoca in cui il pensiero occidentale si estenua in avvitamenti e incagli, il dialogo con categorie altre, elaborate da culture remote e nel contempo ormai contigue, appare come una delle poche vie percorribili per uscire dalla strettoia di una sterile quanto perniciosa ricerca identitaria. che qualcosa di piu` di una educata e tollerante conoscenza sia possibile lo insegna la vicenda della filosofia in giappone. di conio piuttosto recente nella sua forma ideografica (1862), la parola dalla storia plurimillenaria prende dimora in una forma mentis pervasa di modi dottrinali, andamenti riflessivi, concezioni religiose che con la grecita` e le sue lunghe filiazioni non sembrano avere punti di tangenza. eppure l`incontro avviene, grazie alla virtu` tutta giapponese di assimilare e armonizzare con l`autoctono quel che giunge d`oltremare: la scrittura, l`ideale confuciano, il buddhismo, e da ultimo, anche se aporeticamente, la filosofia, soprattutto nei suoi esiti postkantiani e posthegeliani. virtu` assimilativa a cui certo non e` estranea una "vocazione terminale", tipica di una terra dell`approdo che si e` sempre autorappresentata quale luogo di perfezionamento e compimento di cio` che nasceva altrove, ma che, nondimeno, non ha mai ceduto allo spirito della pura mescolanza.








l`infanzia del piccolo david, nella cittadina costiera in cui vive, procede serena grazie all`amore della madre e della governante peggotty. le avventure non mancano, in particolare al barcone rovesciato, casa della strampalata famiglia di peggotty, dove i legami affettivi hanno la meglio su quelli di sangue e l`allegria sulle tragedie. finche` la madre di david non decide di risposarsi e il nostro eroe si trova catapultato in un mondo spietato. al periodo nel tetro collegio salem house seguiranno il duro apprendistato di vita in fabbrica e poi la fuga, un vagabondaggio a tratti picaresco e la speranza di una breve stabilita`. lavorando duramente e scontrandosi con figure senza scrupoli, david cerca di realizzare i suoi sogni e di trovare la sua identita`, incrociando sul proprio cammino straordinari individui che diventano i pilastri della sua esistenza, come il generoso signor micawber e l`affascinante agnes wickfield. in questo romanzo, che rappresenta il piu` chiaro tentativo da parte dell`autore di narrare di se`, dickens non abbandona mai il territorio della finzione narrativa in termini di intreccio e caratterizzazione dei personaggi, regalandoci cosi` quello che ancora oggi e` il piu` grande romanzo inglese del xix secolo.