nell`estate del 2006 viene inaugurata la linea ferroviaria che collega pechino a lhasa, la capitale del tibet: un evento che corona un progetto ambizioso, la cui realizzazione e` durata oltre quarant`anni. il piano fu presentato come una politica di apertura verso una zona remota e primitiva che da quella magnifica opportunita` doveva trarre solo vantaggi. ma dietro quell`impresa, a cui per primo aveva pensato lo stesso mao, c`era ben altro. a poco a poco il governo di pechino ha scoperto le sue carte: il tibet non soltanto era (ed e`) un paradiso di risorse minerarie che poteva (e puo`) consentire alla cina la completa indipendenza dalle importazioni di materie prime, ma soprattutto una zona strategica nei giochi politici con l`india. ben lungi dall`aver apportato vantaggi alla regione autonoma, la ferrovia ha creato flussi incontrollati di immigrazione dalla cina che hanno provocato un rapido processo di perdita di identita` dei tibetani. mosso dalla passione e da un vivo interesse, il giornalista abrahm lustgarten accompagna il lettore lungo l`avvincente e doloroso cammino di un popolo che, malgrado le campagne internazionali e lo spazio riservatogli dai media, e` senza voce. gli ultimi sessant`anni di storia tibetana racchiudono efferatezze di ogni tipo, crudeli ingiustizie, ma soprattutto un silenzio che grida a pieni polmoni: quello della gente comune, alla quale l`autore di questo reportage ha restituito volti, realta`, pensieri e sentimenti.
scrittrice e intellettuale anglo-americana, iris cutting sposo` il marchese italiano antonio origo e con lui dal 1924 visse nella tenuta la foce, nella campagna toscana. fra il 1943 e il 1944, gli anni terribili della guerra civile e dell`invasione straniera, iris tenne un intenso diario, affidando alle pagine le impressioni e le ansie di quei giorni. straordinaria testimone del suo tempo, sapeva rivolgere il suo interesse ai problemi piu` immediati della vita quotidiana: si occupava della terra, della propria famiglia, ma soprattutto era sempre pronta ad aiutare gli altri. iris e antonio origo accolsero nella propria tenuta piu` di venti bambini sfollati dalle citta` bombardate di genova e torino, bambini bisognosi di istruzione e di cure mediche, ma anche di essere semplicemente accuditi. e allo stesso tempo riuscirono ad aiutare i soldati italiani allo sbando, i primi partigiani, i giovani sfuggiti alla chiamata alle armi repubblichina. la cronaca impressa nelle pagine di "guerra in val d`orcia" rappresenta un caso straordinario di impegno civile e di eroismo, "la vittoria", come scrive sergio romano nell`introduzione, "di alcune centinaia di esseri umani che si sono difesi con le armi dell`amicizia, della solidarieta` e della dignita`".
il libro e` una lunga lettera che piero ottone scrive ai suoi tre piccoli nipoti. una serie di riflessioni dell`autore sul grande gioco che e` la vita: "ora vi scrivo una lettera. non certo per risparmiarvi le ambasce che vi attendono, non certo per farvi evitare gli errori: altro ci vuole. forse per aiutarvi a capire, qualche volta, se ci riesco. ma soprattutto, per rimanere un po` piu` a lungo fra voi. e per farvi sentire, quando leggerete e capirete, che vi sono stato molto vicino".
in questo libro, frutto di un lavoro durato due anni, alain vircondelet ha raccolto il testamento del pittore recentemente scomparso. una lezione di vita, l`ultimo insegnamento di un artista per il quale soltanto la tradizione era rivoluzionaria e sempre moderna. in queste pagine, ricapitolazioni di una lunga saggezza, balthus passa in rassegna un intero secolo d`arte; racconta il raffinato ambiente familiare in cui crebbe, gli incontri e le amicizie che nutrirono la sua esistenza, gli artisti del passato piu` o meno recente da lui amati, i paesaggi e i luoghi preferiti. di tutto e di tutti parla con la semplicita` che e` propria di un rapporto coltivato a lungo.
il volume illustra la raccolta del collezionista gino magnani, racchiusa nella villa della fondazione magnani rocca, nel parco di corte di mamiano (parma). l`intero palazzo e` uno scrigno ricco di dipinti, sculture, mobili e oggetti di grandi artisti di tutti i tempi: filippo lippi, ghirlandaio, durer, van dyck, goya, canova, e ancora, renoir, ce`zanne, matisse, carra`, braque, severini, de chirico, guttuso, burri e morandi. l`opera prevede una prima parte di saggi a firma di emiliani, fornari e sgarbi, mentre nella seconda parte, divisi in capitoli tematici, vengono passati in rassegna gli artisti e le opere presenti nel museo.
attraverso interviste, reportage dai siti archeologici, rievocazioni di ritrovamenti e ritratti di scopritori, l`autore offre un quadro della paleontologia, che in anni di ricerche febbrili ha riportato alla luce reperti di importanza decisiva (come l`uomo di saccopastore o la "mummia dei ghiacciai"), ma ha anche rallentato la loro interpretazione a causa di accese polemiche e rivalita` di specialisti.