
Un classico dei primi settanta.

Il primo disco della band irishpunkfolk californiana



il cantautore e scrittore woody guthrie (okemah, oklahoma 1912-new york 1967), figura leggendaria del folk americano, ha vissuto in prima persona i cambiamenti epocali nella vita sociale, politica e culturale degli stati uniti, e non solo: dalla crisi del `29 alle politiche rooseveltiane del new deal, dalle tempeste di polvere del mid-west della meta` degli anni trenta all`intervento americano nel secondo conflitto mondiale, dalla societa` dei consumi del dopoguerra al maccartismo. e ha cantato canzoni che sembrano scritte apposta per dar voce a chi voce non ce l`ha, canzoni che hanno mostrato l`altra faccia del sogno americano, quella che lotta contro la fame e la disoccupazione, la violenza e la sopraffazione. ma woody guthrie non e` stato solo questo, e le sue canzoni nel tempo hanno subito il fascino delle contaminazioni e degli ambienti culturali di un`america lanciata a rotta di collo sulla strada degli anni sessanta. questa raccolta di canzoni ci offre un ritratto non definitivo ma abbastanza fedele di un artista che, a quarant`anni dalla scomparsa, sembra avere ancora parecchio da dire.

Ritorno in sala di incisione, con un disco totalmente nuovo, per Graham Nash. Quattordici anni di silenzio, almeno a livello solistico. Con la produzione del chitarrista e compagno di ventura Shane Fontayne, Graham confeziona un album di canzoni molto personale. Ballate elettriche, che riflettono il suo momento attuale ma anche i suoi trascorsi, di uomo e di musicista. Un disco adulto, tra le cose più riuscite del musicista inglese.

uscito prudentemente anonimo nel 1741, solo un anno dopo la popolarissima "pamela" di samuel richardson, che era divenuto immediatamente un vero e proprio libro di culto della piccola e media borghesia, oggetto di pubbliche letture e di calde raccomadazioni da parte di parroci, educatori e buone signore, "shamela" ne e` una graffiante parodia. trasformando la pudica e trepida pamela in una shamela sfacciata e aggressiva, pronta a tutto pur di compiere la sua scalata sociale, fielding scrisse un controcanto sarcastico di quell`eroina virtuosa che trionfa ancor oggi nei romanzi rosa, nelle soap operas televisive o nelle rubriche di piccola posta.


Sono passati tre anni da Calibro 77 e ben cinque da Sangue e Cenere.Ma i Gang non sono cambiati.Anzi.Casomai sono cresciuti.C’è sempre Jono Manson dietro di loro, con una serie di musicisti, per lo più americani, che contribuiscono a dare al suono quel quid che differenzia questo disco da altre produzioni nostraneI Gang hanno quel suono, quello che ci ha sempre affascinato.E poi, ovviamente ci sono le canzoni.
Da Un Treno Per Riace ad A Pà, El Pepe, La Banda Bellini, Azadi, Rojava Libero, Concetta, Via Modesta Valenti..
Ritorno al Fuoco è un signor disco, un grande disco.
Il modo migliore per iniziare il nuovo anno.

Questa straordinaria registrazione dal vivo, ci permette di ascoltare la grande esibizione nel cantare il blues. Aiutato dalle performances uniche di musicisti del calibro di Ben Webster, Gerry Mulligan, e di una sezione ritmica che consisteva di Jimmy Rowles (piano), Leroy Vinnegar ( basso), e Mel Lewis ( batteria). Una band straordinaria, stellare, per quella serata del 1960. E la voce di Spoon che regala performances indimenticabili di Times Gettin´ Tougher Than Tough, How Long Blues e CC Rider.