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il volume inaugura la pubblicazione dell`intero corpus degli scritti di emilio lussu. nella sezione storia e` raccolta la produzione politica del periodo sardista, nella sezione memoria sono marcia su roma e dintorni e un anno sull`altipiano, le ricostruzioni in chiave narrativa che lussu ha mirabilmente reso dell`esperienza di guerra e della sua prima opposizione al fascismo. in questa sezione sono proposti anche il racconto il cinghiale del diavolo e il successivo commento.

alternando i colori cupi della tragedia a quelli brillanti di una commedia ironica, lo "ione" mette in scena l`incontro della principessa ateniese creusa con il figlio adolescente, da lei abbandonato alla nascita per tenere segreto lo stupro di cui e` stata vittima. autore della violenza e` apollo, dio della verita` oracolare, che ha salvato il bambino e lo ha fatto crescere nel suo santuario di delfi. nell`intreccio si susseguono equivoci, rivelazioni, un avvelenamento e una condanna a morte sventati in extremis. il riconoscimento tra madre e figlio, voluto dalla provvidenza divina ma favorito dal caso, garantisce alla fine, non senza ombre, la felicita` dei protagonisti. l`introduzione e il commento evidenziano, nell`originale disegno di questa moderna tragedia "a lieto fine", i modi in cui la drammaturgia di euripide dissacra il mito di fondazione di atene e della stirpe ionica.

ultimo dei tre volumi dedicati a eduardo, il secondo tomo della "cantata dei giorni dispari" raccoglie i testi che vanno dalla meta` degli anni cinquanta all`ultima opera, "gli esami non finiscono mai", del 1973. in questo volume compaiono pertanto capolavori della maturita`, come "de pretore vincenzo", "sabato, domenica e lunedi`" e "ii sindaco del rione sanita`". l`edizione, curata da uno storico della lingua, nicola de blasi, e da una storica del teatro, paola quarenghi, analizza sia il lavoro dell`autore che quello dell`attore: il confronto tra il testo a stampa, i manoscritti e l`edizione televisiva delle opere di de filippo ha consentito di risolvere problemi di datazione, di seguire l`evoluzione drammaturgica, di testimoniare del continuo work in progress dalla scena al testo dato alle stampe.

geniale creatore di superbe figure femminili, problematiche e inquietanti, euripide associa, in queste tragedie quasi "romanzesche", l`osservazione psicologica, sempre profonda e arguta, al gioco agile e leggero della fantasia, lasciando qua e la` affiorare aspetti da commedia. "elena" e "ione" appartengono ai cosidetti "drammi del caso", in cui i destini umani sono affidati non a un provvidenziale intervento divino, ma a un ceco moto d`eventi che ostacolando, mutando e deviando i progetti e le azioni degli uomini fa scaturire dai loro cuori e dalle loro menti una complessa, contraddittoria e molteplice umanita`.

scritto tra la fine del 1829 e la prima meta` del 1830, "il rosso e il nero" e` il secondo romanzo di stendhal. l`autore ne corregge le bozze proprio durante le giornate della rivoluzione di luglio, che liquida la restaurazione e inaugura la monarchia borghese di luigi filippo. di questo passaggio cruciale della storia francese stendhal restituisce con crudele fedelta` non la cronaca (malgrado il sottotitolo del romanzo), ma lo spirito, muovendo dalla realta` della provincia per approdare a parigi, dove da sempre si annodano e si sciolgono i destini politici della francia. l`impietosa analisi storica non esaurisce tuttavia la complessita` della vicenda e del suo protagonista. l`ostinata rivolta di julien sorel non e` riducibile semplicemente all`acuto senso della propria inadeguatezza economica e sociale. la sua non e` coscienza di classe, e "ii rosso e il nero" non e` il romanzo dell`ambizione e della scalata ai vertici della societa`: stendhal non e` balzac. julien sorel affronta il mondo brandendo la propria inferiorita` sociale come un`arma, ma il mondo creato dalla potenza del denaro lo disgusta, anche se tanto spesso deplora l`umile condizione in cui la sorte lo ha fatto nascere. percio` rimpiange l`epoca napoleonica (di cui questo romanzo rafforza il mito, nato gia` all`indomani di waterloo), convinto com`e` che allora fosse possibile affermarsi soltanto grazie ai propri meriti. edizione con nuova traduzione

continuazione ideale della "storia dell`architettura italiana" di manfredo tafuri, questo testo non si limita ad aggiornarne il campo d`interesse da un punto di vista geografico-culturale, ma ha il pregio di affrontare una serie di snodi politici, territoriali ed economici fondamentali per la storia dell`architettura. e per questo che il volume include l`architettura prodotta dagli italiani all`estero, quella prodotta dagli stranieri in italia, allargandosi a temi di grande attualita` (come il social housing, l`ecosostenibilita` il territorio, l`influenza di manifestazioni e pubblicazioni sull`orientamento dell`architettura del nostro paese) e proponendo una galleria dei "maestri" piu` influenti: da rossi, gregotti, canella e isola agli esordienti, passando per piano, fuksas, zucchi e boeri. il risultato e` un volume che si rivolge agli studenti universitari, ma anche a quel pubblico appassionato ed "esperto", che non si accontenta di vivere gli edifici e la citta` come semplice "utente".

la scrittrice e` a buenos aires con michele. il pretesto e` attraversare la citta` di borges, del tango, delle bistecche e di maradona; la realta` e` che la loro storia sta per precipitare e questo viaggio e` un tentativo di salvare il salvabile. se il viaggio e` un pretesto, il libro pero` e` altro ancora. e il racconto di uno spaesamento, di un senso di estraneita` esistenziale, e` il racconto di un luogo, che non e` buenos aires e neppure napoli, ma in qualche modo le comprende entrambe, e` il luogo dell`esperienza e della memoria. con una scrittura immediata che chiama direttamente in causa il lettore, valeria parrella ci precede e ci spiazza, eleggendoci complici delle sue strategie. e ci seduce con un romanzo inquieto d`amore e di protesta.

il livello di disuguaglianza del reddito in america raggiunge oggi picchi mai visti da prima della grande depressione. negli anni del boom, precedenti alla crisi finanziaria del 2008, l`1 per cento dei cittadini si e` impadronito di piu` del 65 per cento dei guadagni del reddito nazionale totale. e tuttavia, mentre il pil cresceva, la maggior parte dei cittadini vedeva erodere il proprio tenore di vita. nel 2010, mentre la nazione lottava per superare una profonda recessione, l`1 per cento guadagnava il 93 per cento del reddito aggiuntivo creato nella cosiddetta "ripresa". mentre coloro che sono in alto continuano a godere della migliore assistenza sanitaria, della migliore educazione e dei benefici della ricchezza, essi spesso non riescono a comprendere che, come sottolinea l`autore, "il loro destino e` collegato a quello dell`altro 99 per cento". in questo volume stiglitz unisce la sua formidabile visione economica a un appassionato richiamo affinche` l`america torni agli ideali economici e politici che l`hanno resa grande. la disuguaglianza infatti non nasce nel vuoto. e il risultato dell`interazione di forze di mercato e di manovre della politica. grazie a essa l`america e` sempre meno la terra delle grandi opportunita` e sempre meno e` in grado di rispondere alle aspirazioni e ai bisogni dei suoi cittadini. ma non deve necessariamente essere cosi.

macerie fumanti, cadaveri sanguinolenti, pianti e grida di dolore: troia in fiamme come emblema della caduta di un regno, come luogo archetipico della distruzione e del saccheggio. a partire dal materiale mitico della tradizione arcaica, la drammaturgia di euripide presenta al pubblico lo spettacolo dei crimini di guerra e la deriva di una popolazione devastata. l`orrore e` focalizzato nella prospettiva delle vittime, dei corpi umiliati e spogliati delle loro identita`, delle soggettivita` ridotte a voci sofferenti quanto inermi. attraverso una complessa costruzione di genere, il destino dei vinti si articola in un defile` di figure femminili che rappresentano altrettanti ruoli e altrettante esperienze travolte dalla spirale della violenza. ecuba, andromaca, cassandra: una regina privata del trono, una vedova cui viene ucciso l`unico figlio, una figlia ritenuta da tutti una povera pazza. su tutte incombe il trauma della perdita e dello sradicamento: la partenza verso un altrove che significa schiavitu` e miseria.

"lessico famigliare" e` il libro di natalia ginzburg che ha avuto maggiori e piu` duraturi riflessi nella critica e nei lettori. la chiave di questo romanzo e` delineata gia` nel titolo. famigliare, perche` racconta la storia di una famiglia ebraica e antifascista, i levi, a torino tra gli anni trenta e i cinquanta del novecento. e lessico perche` le strade della memoria passano attraverso il ricordo di frasi, modi di dire, espressioni gergali. scrive la ginzburg: "noi siamo cinque fratelli. abitiamo in citta` diverse, alcuni di noi stanno all`estero: e non ci scriviamo spesso. quando c`incontriamo, possiamo essere, l`uno con l`altro, indifferenti, o distratti. ma basta, fra noi, una parola. basta una parola, una frase, una di quelle frasi antiche, sentite e ripetute infinite volte, nel tempo della nostra infanzia. ci basta dire `non siamo venuti a bergamo per fare campagna` o `de cosa spussa l`acido cloridrico`, per ritrovare a un tratto i nostri antichi rapporti, e la nostra infanzia e giovinezza, legata indissolubilmente a quelle frasi, a quelle parole".

il volume comprende inoltre i principi del comunismo e per la storia della lega dei comunisti di engels, le prefazioni di marx e engels alle varie edizioni del manifesto, un saggio storico-critico di bruno bongiovanni, un`introduzione e una bibliografia ragionata di lorenzo riberi.

Aprite questo libro, sedetevi comodi e datevi tempo. Vi capiterà di ridere, di commuovervi, di sottolineare, di sentire che vi riguarda nel profondo anche se non amate il calcio.

le quattro sorelle march - la giudiziosa meg, la ribelle jo, la dolce beth, la vanitosa amy - si preparano a diventare grandi, inseguendo speranze e ambizioni sullo sfondo di un`america scossa dalla guerra di secessione. e sufficiente la prima pagina di "piccole donne" per immergersi nella calda atmosfera della loro casa: il chiacchiericcio complice, i litigi, gli abbracci, le risate. e allora entriamo in casa march, sediamoci accanto a meg, jo, beth, amy e ascoltiamo le loro voci. pagina dopo pagina i loro capricci, le loro vittorie, le loro amicizie, le loro difficolta`, i loro sogni saranno anche i nostri.

blanche dubois bussa alla porta della sorella stella, a new orleans. sono le due eredi di una famiglia di proprietari terrieri del sud da tempo decaduta. blanche pero` non ha mai smesso di vivere in quel passato ormai svanito, e a casa della sorella si scontra con la prosaica realta` dell`america delle citta`, delle strade, dei quartieri popolari. in particolare si scontra con il marito di stella, stanley kowalski, immigrato di origini polacche: bello, brutale e dalla prorompente sessualita`. e in questo scontro tra due mondi, tra disgusto, odio e feroce attrazione, non potra` che essere lei a farsi male.

la guerra che devasto` lo stato romano nel 49-48 a.c. raccontata da un grande condottiero. leader cinico e spregiudicato, ma anche razionale e lucido, cesare narra in terza persona i fatti - dall`attraversamento del rubicone alla battaglia di farsalo fino alla vittoria finale in egitto - e le ragioni che lo hanno spinto a , a ricorrere alle armi contro una parte dello stesso popolo romano, per difendere dall`odio del senato e dalle vendette dei nemici la propria dignita`, la propria vita e, soprattutto, le liberta` repubblicane. un di guerra che diventa un avvincente racconto storico di intrighi politici, arbitri privati e lotte intestine per il dominio di roma. con un approfondito commento storico-critico di dionigi vottero. completano il volume la bibliografia, la cronologia, l`indice dei nomi, dei luoghi e dei popoli.

ercole santia` trascorre l`infanzia ricucendo gli strappi quotidiani della vita. lui e sua sorella asia tirano avanti a stento - con fantasia e caparbieta` - insieme al padre, un personaggio tanto inadeguato quanto innocente; eppure, come tutti, crescono, vanno a scuola, s`innamorano. finche`, all`improvviso, ogni cosa attorno a ercole inizia a crollare. niente sembra in grado di fermare la slavina che lo sta travolgendo, nemmeno viola, la ragazza che da qualche tempo illumina i suoi giorni. convinto che quello di incasinarsi sia un destino scritto nel sangue della propria famiglia, e` sul punto di arrendersi quando viene a sapere che la madre, di cui non ha notizie da anni, abita non lontano da lui. l`incontro con la donna lo mettera` di fronte alla necessita` di reagire compiendo una scelta drammatica. l`unica possibile, forse, se vuole cambiare il proprio destino e proteggere le persone che ama.

storia di tre generazioni della potente famiglia catanese degli uzeda di francalanza, di antica origine spagnola, pronta a tutto pur di conservare la supremazia anche nella nuova, contraddittoria italia unita.

nel 1970 andarono in onda quattro atti unici che la rai aveva commissionato a franca valeri: la cosiddetta fidanzata, la cocca rapita, l`intervista e la ferrarina - taverna. nonostante sia forse uno dei testi piu belli dell`attrice-autrice, quest`ultimo era rimasto fino a oggi inedito. e una commedia nera molto divertente nella quale un uomo e una donna, in palese crisi di coppia, vengono inondati di parole dalla proprietaria di una trattoria (interpretata in tv dalla stessa valeri). in un crescendo di tensione e comicita`, l`ostessa, erede di un intera tradizione di teatrali, non cessa un attimo di glorificare con intempestiva loquacita` la poco verosimile cucina del suo locale e la clientela che lo frequenta. tutta compresa nel suo orgoglio professionale, millantato alquanto, e` incapace di percepire la reale situazione e di prevederne l`epilogo. l`ostessa della commedia rappresenta uno dei leggendari personaggi chiacchieroni disegnati in quegli anni dalla valeri, catafratti nel mondo rimbombante delle proprie parole e insensibili a qualsiasi voce altrui. ma qui il personaggio e` inserito in un perfetto meccanismo a orologeria in cui la sua logorrea inciampa negli inquietanti silenzi e nelle poche gelide parole della coppia per precipitare, insieme a tutta la scena, in un finale memorabile.

il "gorgia", dialogo che dal celebre retore prende il nome, offre una delle piu` approfondite riflessioni platoniche sulla retorica. tuttavia la sua portata va ben al di la` del tentativo di definire e tracciare i confini di una disciplina. prendendo le mosse dalla retorica e dalle sue implicazioni sul piano della conoscenza e dell`etica, il dialogo solleva interrogativi fondamentali: come bisogna vivere? a quali cose deve dare importanza chi vuol essere pienamente uomo e felice? il confronto tra socrate e i suoi interlocutori disegna in modo estremamente incisivo e drammatico le due strade tra le quali si trova a dover scegliere l`uomo ateniese del iv secolo a.c, e non solo lui: la vita secondo giustizia e verita`, a cui conduce la filosofia, o, all`estremo opposto, la vita finalizzata al successo e all`affermazione personale, alla quale conducono la retorica e le altre pratiche dell`apparenza. attraverso una discussione la cui tensione tradisce la rilevanza dei temi affrontati e insieme regala alcuni dei ritratti piu` vividi dell`intera opera platonica, il "gorgia" segna uno snodo centrale nel pensiero del filosofo per i problemi che solleva e le vie di ricerca che intraprende.

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