in questa nuova edizione il volume, fortemente innovativo per tesi, documentazione e metodo, ha segnato uno spartiacque negli studi sulla prima guerra mondiale. le riviste dell`eta` della "voce", i fogli interventisti, i diari di trincea e la letteratura sulla guerra: rileggendo questa sterminata produzione isnenghi ha ricostruito l`atteggiamento di una intera generazione di intellettuali italiani nei confronti dell`intervento e poi dell`esperienza bellica. da marinetti a papini, da prezzolini a gadda, da soffici a jahier, serra, malaparte, borgese, d`annunzio, la guerra si configura di volta in volta come occasione rigeneratrice per l`individuo e la societa`, come veicolo di protesta o, al contrario, antidoto alla lotta di classe. le molte facce del mito della grande guerra compongono in queste pagine uno spaccato di storia mentale, sociale, politica dell`italia nel passaggio dalla politica delle e`lites alla societa` di massa.
primo volume della nuova collana editoriale "archivi e biblioteche in piemonte", che nasce col proposito di potenziare e diffondere la conoscenza del vasto patrimonio archivistico e librario del nostro territorio e si prefigge l`obiettivo di diventare un luogo di riflessione e di aggiornamento sui temi degli archivi e delle biblioteche, oltre che presentare un quadro unitario sia sul piano regionale, sia su quello nazionale riferito ad uno specifico tema. il libro propone i testi suddivisi in due parti: una prima riferita agli archivi delle case editrici in piemonte (einaudi, utet, boringhieri, viglongo, centro studi piemontesi, siae, sei, archivio cesare pavese e altre 48 case editrici fondate in piemonte fino al 1970); e una seconda sezione che contiene testimonianze riguardanti i progetti nazionali, le esperienze di altre regioni (come l`emilia-romagna) e istituti, oltre alla descrizione di taluni archivi particolarmente significativi (quali giunti editore, leo s. olschki e giuseppe laterza & figli all`archivio di stato di bari).
Non c'è solo la pubblicazione di Smile, in questo ricco fine 2011 di Brian Wilson, ma anche il suo nuovo disco. Wilson rilegge la musica di Walt Disney, ma non è un freddo esercizio ( come nel caso dei Los Lobos ), bensì un album gioioso, creativo e molto, ma molto, piacevole. Brian reinventa le canzoni di Disney, le fa diventare sue, regala momenti deliziosi e porta a termine un tribute album splendido, decisamente superiore a quello dedicato a Gershwin, pubblicato lo scorso anno.