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dopo e oltre il cubismo: dall`incontro fatalmente casuale (nello studio del grande architetto auguste perret) fra un giovane, agiato pittore parigino di qualche notorieta`, che tra l`altro ha dato vita alla rivista l`elan, ame`de`e ozenfant (1886-1966), ed un altrettanto giovane architetto svizzero di scarsa notorieta`, charles-edouard jeanneret (1887-1965), emigrato a parigi l`anno prima, nel 1918 nasce uno dei piu` importanti ma meno frequentati manifesti dell`avanguardia artistica novecentesca, "apre`s le cubisme". sara` l`origine del purismo, meno cruciale ma non poco significativa declinazione dei linguaggi moderni della pittura fatta di chiarezza e precisione. essa dara` i suoi frutti piu` clamorosi di li` a qualche anno, quando lo svizzero jeanneret, finalmente denominatosi le corbusier, anche attraverso la rivista l`esprit nouveau, fondata e condotta con lo stesso ozenfant, realizzera` le costruzioni paradigmatiche di un razionalismo radicale, chiaro e preciso, divenute ben presto universalmente proverbiali quanto il nome del loro autore. fortune diverse quelle dei due protagonisti di un`esperienza pittorica relativamente circoscritta e tuttavia intensa e affascinante, cosi` francese, cosi` parigina e cosi` prossima a quel mondo degli oggetti che ritroviamo in tante opere di braque, picasso, gris, severini, le`ger, e naturalmente di ozenfant e jeanneret. vere e suggestive icone della modernita`.

duby e geremek si sono conosciuti a varsavia nel 1960, e da allora la loro amicizia si e` alimentata delle molte pasioni comuni: la storia, il medioevo, certo, ma, piu` in particolare, una concezione aperta e problematica della storia stessa, e poi una dimensione d`impegno. nel corso della conversazione duby e geremek raccontano la propria esperienza, l`avviamento alle discipline storiche, il maturare dei loro interessi specifici, ma anche il proprio passaggio attraverso le temperie culturali che hanno dominato il nostro continente dagli anni trenta ad oggi.

passando in rassegna una serie di fattori aggreganti (il legame etnico, il rapporto con il territorio, la lingua, la memoria, le norme di convivenza incarnate nelle istituzioni), l`autore ripercorre la vicenda storica dei popoli europei e il processo di formazione delle rispettive identita` nazionali attraverso alcuni punti di svolta fondamentali: la caduta dell`impero romano d`occidente, la cristianizzazione degli invasori barbari e la nascita della societa` medievale, la costituzione degli stati assoluti e la loro democratizzazione. un affresco che consente da una parte di spiegare i motivi della "diversita`" italiana, dall`altra di comprendere i tratti distintivi della civilta` europea, nello scorcio dei rapporti con le altre grandi civilta`.

che cosa c`e` di veramente nuovo nella comunicazione mediata dal computer? qual e` il posto delle tecnologie telematiche nella vita sociale del ventunesimo secolo? si puo` parlare di cambiamenti indotti dalla tecnologia oppure e` la stessa tecnologia che deve essere considerata un prodotto sociale, frutto del continuo mutamento della societa`? come spesso accade, ci troviamo a disporre di nuovi strumenti prima ancora di avere potuto sviluppare una riflessione sulla loro portata. questo libro propone una lettura dell`interazione umana nelle reti telematiche che ne mette in luce in uguale misura i limiti e le possibilita`.

la giurisdizione penale internazionale pone inediti problemi sotto il profilo giuridico e politico che l`autore discute ampiamente nel volume prendendo le distanze sia da chi professsa un "fondamentalismo" giuridico assoluto sia da chi, machiavellicamente, crede nei soli rapporti di forza tra gli stati. le domande di fondo a cui secondo l`autore deve rispondere una giustizia internazionale, che non sia solo repressiva ma anche ricostruttiva del legame sociale, sono: in che modo si puo` ricostruire la pace? i processi guariscono le vittime? i giudici scrivono una buona storia? la giustizia impedisce future guerre civili?

"voi non sapete quello che state facendo". e cosi` che bernardo provenzano ha accolto le forze dell`ordine al momento dell`arresto. il segno di un ordine costruito con sotterranea implacabilita`. e i "pizzini", con i loro codici e sottocodici, con il tono ora criptico, ora oracolare, ora dimesso, sono l`arcaico sistema che regola una modernissima ragnatela. nel rigoglio della sua produzione narrativa quasi mai, per esplicita scelta, camilleri ha toccato il tema della mafia. ma quando i pizzini di provenzano sono stati resi pubblici e` stato subito chiaro che costituivano per lui un`opportunita` di riflessione imperdibile: linguisticamente anomali, antropologicamente emblematici per la concezione della religione, della famiglia, delle gerarchie dei rapporti tra le persone, sembravano fatti apposta per entrare nell`universo letterario dello scrittore. questo libro e` un dizionario che, voce per voce, svela l`alfabeto con cui il capo dei capi ha parlato alla sua organizzazione per mostrare come, sotto la superficie di parole apparentemente comuni, puo` celarsi la feroce banalita` del male. e che i primi anticorpi che una societa` civile deve sviluppare contro la vischiosita` mafiosa sono quelli di un linguaggio limpido, onesto e condiviso. un libro in cui il gusto per la battuta e per il paradosso non nascondono un diffuso senso di allarme. e anche questa e` una nuova nota nello stile di camilleri: nessuna catarsi e` possibile, il lettore resta inchiodato alla grottesca efferatezza del mondo.

un padre e un figlio. uniti dalla scrittura, divisi dall`arte. perche` il genio non rispetta l`ordine tra le generazioni e un figlio puo` eccellere in regioni destinate a rimanere sconosciute al padre, non lasciando scelta tra il conflitto e la sottomissione. a meno che in questo contrasto tutto maschile non intervenga lo sguardo visionario di una madre capace di arrendersi al mistero di cui ogni figlio e` portatore. ne sa qualcosa l`uomo che, nella londra di meta` ottocento, si presenta come il conte rossi. in italia, molti anni prima, e` stato un poeta in continuo duello con il padre. adesso e` soltanto un erudito bizzarro e solitario, dedito alla costruzione di un`opera enigmatica e indefinibile. ma chi e` davvero il conte rossi? quale segreto custodisce? lo scoprira`, suo malgrado, un pittore alle prime armi, finito quasi per caso nella soffitta in cui l`italiano vive rintanato. e da quel momento la storia di monaldo e giacomo leopardi confluira` in quella di rudyard kipling e di suo padre john, in attesa dello scioglimento al quale presiede fuori dal tempo e dallo spazio - ce`cile, la madre poetessa del compositore olivier messiaen.

il volume guida il lettore alla scoperta del mondo misterioso dei serpenti, uno dei gruppi di rettili viventi piu` affascinanti. il capitolo introduttivo ne ripercorre la storia evolutiva e fornisce indicazioni generali sulla biologia, l`ecologia e il comportamento. le schede, arricchite da immagini specifiche, prendono in esame le specie piu` importanti, piu` interessanti o diffuse nelle regioni biogeografiche d`appartenenza; inoltre presentano, accanto ai dati scientifici, un`apposita simbologia che evidenzia a colpo d`occhio la pericolosita`, l`habitat e lo stato di conservazione di ciascun animale.

avventura esotica per tex nei tre espisodi raccolti in questo volume. tutto ruota attorno all`enigma di una piramide che soltanto l`asciutto e solido eroe dall`inseparabile colt potra` forse avviare a soluzione, tra mille peripezie e spericolate azioni di forza.

e un fatto universalmente noto che le ragazze e i ragazzi vivono su pianeti diversi. per anni kathryn lamb ha studiato le modalita` con cui i ragazzi (che vengono da giove) e le ragazze (che vivono su saturno) comunicano quando entrano in contatto, si incontrano, si trovano, si innamorano, si lasciano. la sistematica esplorazione dei loro mondi permettera`, forse, di scoprire la ragione per cui creature tanto diverse fra loro - per abitudini, modo di pensare e sentire - riescono a sopravvivvere quando i loro pianeti entrano in collisione. eta` di lettura: da 11 anni.

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Bruce SpringsteenFormato: LP22.50 € Aggiungi al carrelloRimuovi dalla wishlist

Ristampa rimasterizzata 2014, disponibile singolarmente. Edizione Usa. Rimasterizzato usando i master tapes originali, per ricreare il suono originale.

alla fine, ridotti all`essenziale, non siamo che anima e corpo. il corpo e` diventato la nostra ossessione vitale, sessuale e sanitaria. e l`anima e` il nostro rifugio leggiadro nella vaghezza, testimonial di dediche e canzoni, ombra emotiva, ottimo titolo per cd, libri e terapie. il corpo viene "alla" luce, l`anima viene "dalla" luce. l`anima e` il nostro cielo, il corpo e` la nostra terra. in queste pagine, leggerai una breve storia di ambedue, una sara` universale e impersonale, l`altra sara` intima e puerile. poi entrerai nel cuore dell`anima e delle sue passioni e t`inoltrerai come un visitatore nel tuo corpo, raccontando dal vivo la sua scoperta e i suoi ricordi. quindi cercherai nell`amore la sintesi di anima e corpo e avrai eros come guida. viceversa troverai nella morte la loro separazione, quando verranno a prenderci i nostri cari perduti. la connessione anima la vita, la separazione la spegne. tornando alla vita di ogni giorno, affronterai questa diffusa stanchezza di vivere, questa sfiducia nel mondo, nel futuro, in dio, negli altri e in noi stessi... questa perdita di luce e d`incanto, questo scivolare nella china dell`epoca e questo incenerire continuo di vita, progetti e passioni. se tutto fuori crolla, muta, si spaesa, l`ultima casa che ci resta, la piu` esile e la piu` duratura e` l`anima, rifugio estremo, spalancato sul precipizio dello svanire. queste pagine s`interrogano su quel che resta di cio` che vivi e che fai, e cosa portare in salvo...

nell`estate del 1816 un gruppo di poeti e letterati, guidati dal gia` celebre lord byron, si trovo` isolato per il maltempo in una villa sul lago di ginevra. spinto dalla noia e suggestionato dalla lettura di una storia di fantasmi, byron propose a tutti i suoi amici di comporre ciascuno un racconto che fosse il piu` terrificante possibile. nacque cosi` "frankenstein, o il moderno prometeo", scritto dalla diciannovenne mary wollstonecraft godwin, che poco piu` tardi avrebbe sposato percy bysshe shelley. colpita dall`ipotesi, ventilata dalla scienza di quegli anni, che grazie al galvanismo si potesse ridare la vita ai cadaveri, la giovane creo` la storia dello scienziato victor frankenstein, che riesce ad animare una mostruosa creatura ma paga il risultato scientifico con la perdita di tutti gli affetti. una storia angosciante, una favola potente e terribile che fin dal suo primo apparire, nel 1818, si e` imposta nella cultura occidentale con la sua forza di mito antico e contemporaneo. con uno scritto di muriel spark.

siamo stati abituati a ritenere che all`uomo, in quanto essere dotato di razionalita`, sia sufficiente tenere a freno l`istinto e l`emotivita` per essere in grado di valutare in modo obiettivo le situazioni che deve affrontare e di scegliere, tra varie alternative, quella per se` piu` vantaggiosa. gli studi sul processo decisionale condotti ormai da molti anni dal premio nobel daniel kahneman hanno mostrato quanto illusoria sia questa convinzione e come, in realta`, siamo sempre esposti a condizionamenti - magari da parte del nostro stesso modo di pensare - che possono insidiare la capacita` di giudicare e di agire lucidamente. illustrando gli ultimi risultati della sua ricerca, kahneman ci guida in un`esplorazione della mente umana e ci spiega come essa sia caratterizzata da due processi di pensiero ben distinti: uno veloce e intuitivo (sistema 1), e uno piu` lento ma anche piu` logico e riflessivo (sistema 2). se il primo presiede all`attivita` cognitiva automatica e involontaria, il secondo entra in azione quando dobbiamo svolgere compiti che richiedono concentrazione e autocontrollo. efficiente e produttiva, questa organizzazione del pensiero ci consente di sviluppare raffinate competenze e abilita` e di eseguire con relativa facilita` operazioni complesse. ma puo` anche essere fonte di errori sistematici (bias), quando l`intuizione si lascia suggestionare dagli stereotipi e la riflessione e` troppo pigra per correggerla.

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