






l`animo umano e` un paesaggio eterogeneo ed enigmatico. anton cechov e` stato capace di raccontarlo in decine e decine di racconti, tra cui una parte viene presentata tra queste pagine. in ogni racconto vengono indagatati gli abissi e le increspature di ogni personaggio, andandone a recuperare il nucleo di mistero piu` nascosto. il grande narratore russo registra gli ultimi sussulti della borghesia del suo paese, costruendo un affresco unitario e nitido.

capitolo decisivo della poesia del novecento, ossi di seppia e` un`opera sempre aperta, capace di rinnovare nel tempo, in modo sorprendente, l`originalita` e lo spessore delle sue proposte, di pensiero e di soluzioni espressive. a quasi un secolo dall`uscita, avvenuta nel 1925 presso l`editore gobetti, l`aggiornamento dell`imprescindibile e ormai classica edizione commentata da pietro cataldi e floriana d`amely offre una nuova occasione per rileggere la raccolta d`esordio di montale. la introduce uno storico e fondamentale saggio di pier vincenzo mengaldo, che ne analizza temi e stile osservando che la presenza, cosi` importante, del mare . mentre, sulla visione del mondo montaliana, il critico osserva come non sia esagerato . siamo dunque accompagnati nella lettura o nella rivisitazione appassionata degli ossi di seppia da guide d`eccellenza, come anche sergio solmi, di cui e` qui riproposto un saggio del 1926, scritto quindi l`anno che segue la prima edizione (la seconda, con ampliamenti e ristrutturazioni, apparve nel 1928, con introduzione di alfredo gargiulo). , ci dice appunto solmi, rilevando opportunamente . e ora che questo libro e` a tutti gli effetti diventato un classico, sta ai nuovi lettori trovare una volta ancora, nel , il ; mentre piu` che mai viva e` la necessita`, storica ed esistenziale, di sapere

