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"in sicilia non si ammazza piu`, e questo e` il termometro per capire che le cose per la mafia vanno bene. tutti pensano che dopo qualche arresto eccellente la mafia sia stata sconfitta. ma lo sanno anche i bambini che quando c`e` troppo silenzio e` perche` gli affari tirano. le bande hanno imparato la lezione: lavorano a compartimenti stagni e se uno si pente puo` fare arrestare cinque persone, non piu` cento come prima. negli ultimi dieci anni noi inquirenti non abbiamo fatto che quello che ci dicevano i pentiti, perdendo il contatto con il territorio, con i confidenti, con la strada, e adesso e` di nuovo il buio. ci vorranno anni prima di capire che sta accadendo, cosa fa la nuova mafia. le loro parole d`ordine oggi sono riciclaggio, investimenti, alberghi. e poi la borsa, la ripresa dell`edilizia, i grandi appalti, e soprattutto la politica. la mafia puo` essere il ragazzo che ti pianta la pistola in faccia, ma piu` spesso e` un tizio con la cravatta, e nella giacca solo la penna per firmare assegni e atti notarili. io su questo avrei una storia da raccontare. ho quasi quarant`anni, sono un poliziotto, ma questa non e` una biografia. solo un pezzo di sicilia, e di me, e di tutti noi. sono un poliziotto. non proprio uno dei tanti: uno scomodo, cosi` dicono". gianni palagonia e` il nome falso di un poliziotto vero. una voce che racconta di grandi appalti e di affari sporchi, di stragi e di morti ammazzati. una storia di rabbia e ostinazione, che mostra il volto della mafia di ieri e di oggi.

voce narrante del romanzo, madhu ricostruira` pazientemente se stessa ripercorrendo le non comuni vicende di due donne che nell`india di meta` `900 cercavano la propria realizzazione, l`una come musicista e artista, l`altra come attivista politica e sindacalista nelle file del partito comunista indiano. sapientemente orchestrato dall`autrice, il monologo interiore di madhu si espande in un canto a piu` voci e strumenti, dove tanti personaggi, tradizioni, lingue e paesaggi dell`india contemporanea si misurano con il rifiuto della violenza e dell`intolleranza tanto nella vita pubblica come nelle relazioni private, con la passione per l`arte in ogni forma.

il volume raccoglie 19 racconti e un poemetto in versi. cinque sono apparsi nella piccola raccolta "i colpi dei sensi" (fahrenheit 451, roma 1993). in questa sequenza di racconti esiste un motivo conduttore: l`insistenza degli affetti e della memoria, l`ossessione di una felicita` che trova condivisioni e coerenze e che prova di volta in volta a chiamarsi amore, comunismo, giustizia. infatti, "due non e` il doppio ma il contrario di uno, della sua solitudine. due e` alleanza, filo doppio che non e` spezzato".

"le storie per l`infanzia devono essere scritte con parole molto semplici, perche` i bambini sono ancora piccoli, e quindi conoscono poche parole e non amano usare quelle complicate. magari sapessi scrivere storie cosi`, ma non sono mai stato capace di imparare, e mi dispiace. e poi, bisogna saper scegliere le parole, occorre un certo non so che` per raccontare, una maniera molto diretta e molto chiara, una pazienza infinita. e a me manca quanto meno la pazienza, cosa di cui chiedo scusa. se avessi tutte queste qualita`, potrei raccontare, nei particolari, una storia bellissima che un giorno ho inventato..." (jose` saramago) eta` di lettura: da 5 anni.

crisi delle ideologie, crisi dei partiti, individualismo sfrenato... questo e` l`ambiente - ben noto - in cui ci muoviamo: una societa` liquida, dove non sempre e` facile trovare una stella polare (anche se e` facile trovare tante stelle e stellette). di questa societa` troviamo qui i volti piu` familiari: le maschere della politica, le ossessioni mediatiche di visibilita` che tutti (o quasi) sembriamo condividere, la vita simbiotica coi nostri telefonini, la mala educazione. e naturalmente molto altro, che umberto eco ha raccontato regolarmente nelle sue bustine di minerva. e una societa`, la societa` liquida, in cui il non senso sembra talora prendere il sopravvento sulla razionalita`, con irripetibili effetti comici certo, ma con conseguenze non propriamente rassicuranti. confusione, sconnessione, profluvi di parole, spesso troppo tangenti ai luoghi comuni. "pape sata`n, pape sata`n aleppe", diceva dante nell`inferno (vii, 1), tra meraviglia, dolore, ira, minaccia, e forse ironia.

Nuovo album come solista per il batterista dei Grateful Dead. Mickey Hart, come è suo costume nei suoi lavori da solista, mischia rock e jazz, musica d'ambiente, world music, influenze orientaleggianti, percussioni di vario genere. Il tutto va a formare un cocktail di suoni estremamente personale, decisamente fuori da ogni collocazione. Cosa che accade puntualmente con questo disco, solo che questa volta il risultato è decisamente più gradevole, più ascoltabile. Vuoi per i musicisti coinvolti, vuoi per le canzoni stesse. Tra i musicisti che appaiono nell'album, abbiamo Zakir Hussain, Jerry Garcia ( una delle sue ultime sedute di registrazione ), Steve Kimock, Oteil Burbridge, Charles LLoyd, Jason Hahn ( String Cheese Incident ), Babatunde Olantunji ed altri.

Longanesi & C., 1977, IT. La sceneggiatura scritta da Ettore Scola e Ruggero Maccari del capolavoro di Scola, un film in cui è presente un lucido discorso politico, che prende rilievo dall'ambientazione storica, ma non si esaurisce in essa: nella trasparente metafora del fascismo è presente un discorso complessivo sell'oppressione dei "diversi", i molti "dannati della terra" che oggi più che mai affermano il loro diritto alla dignità.

il testo si avvicina al tono di una conversazione fra amici che si trasmettono segreti di "alta e bassa cucina". segreti che possono riguardare l`insalata come anche certi piatti esotici e inauditi. non c`e` bisogno di citare le`vi-strauss per far riconoscere che la cucina e` un prezioso elemento della civilta`, dalle innumerevoli ramificazioni. la cucina prosegue nei luoghi, nelle maniere, nell`immaginazione e ci si potra` persino spingere ad affermare che la cucina e` un sapere occulto che serve insieme al piacere e alla sopravvivenza.

un`estate torrida in una vecchia casa in toscana. qui tristano vive la sua lunga agonia: una cancrena gli divora la gamba, i dolori sono lancinanti e la malattia si estende a tutto il corpo. lo assiste la vecchia frau, la stessa che da bambino gli raccontava fiabe e poesie in tedesco, affinche` imparasse la lingua. in uno stato allucinatorio, tristano vecchio e incattivito, racconta di se` ad uno scrittore perche` sia testimone della sua agonia e dei ricordi di una vita. fantasmi di donne amate si sovrappongono nel delirio e poi la guerra, combattuta in grecia, la scelta della liberta` e della resistenza. alla fine della vita tutto appare uguale a se stesso, un incubo che tutto sovrasta e tutto circonda.

LP. Mercury, 1984, USA. Il quattordicesimo album della band californiana.

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