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il volume e` il primo tentativo di una storia linguistica della letteratura italiana generazionale a partire dal suo sorgere, negli anni cinquanta, fino ad alcune delle piu` recenti, significative manifestazioni: dalla gioventu` "cannibale" dei secondi anni novanta alle giovani narratrici smaliziate in materia di sesso di questo inizio di terzo millennio. gli scrittori selezionati - non sempre anagraficamente giovani - hanno scelto di riprodurre le forme espressive provocatorie o "antigrammaticali", talora veri e propri "universali" giovanili, attinte ai vari ambienti di provenienza o di affiliazione; o si sono invece in qualche modo assimilati ai giovani sperimentando nuovi generi, stili o linguaggi senza pero` vincolarli a una delle tante possibili rappresentazioni del loro universo. tra i "giovani scrittori" e gli "scrittori giovanili" giocano un ruolo di primo piano quelli tra loro che, dalla meta` degli anni ottanta in poi, hanno cominciato a partecipare della svolta operata dai nuovi media: il risultato di questa partecipazione e` spesso una scrittura riprodotta in hi-fi e manovrata da una volonta` di presa diretta, per molti versi televisiva o cinematografica, sul reale.

questa biografia e` il frutto del lavoro sulla memoria di due donne che, appartenenti a due generazioni diverse, si sono incontrate grazie al comune interesse per l`ebraismo e la storia della soggettivita` femminile. sollecitata da marcella filippa, giorgina levi parla di un periodo della propria vita che, se fu certo il piu` difficile, rappresento` un momento decisivo per la sua formazione di donna e di militante.

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