clara, 33 anni, sposata con due figli, scrive per una rivista. non e` particolarmente carina, i figli dei suoi amici le danno sui nervi, cerca di essere una buona madre e una buona moglie, ma non e` molto sicura di cosa si deve fare. nell`accompagnare i bambini a scuola clara si ritaglia degli spazi per chiaccherare con altre donne, con naomi, perennemente in lizza per diventare la casalinga perfetta, con joyce, separata, che cresce le figlie a pane fatto in casa, con tasmin, che, nonostante la sua bellezza, non riesce a trovare qualcuno con cui fare un figlio. e deve trovare il tempo per occuparsi della sua famiglia, ovviamente complicata, costituita da una madre, un padre, due ex patrigni, tre ex fratelli.
dario fo racconta i luoghi, gli eventi e i personaggi leggendari che hanno segnato la sua educazione artistica e civile. l`autore prende le mosse dai luoghi natii per avventurarsi nel turbine della memoria, restituendoci le imprese del padre ferroviere, le visite in lomellina al nonno bristi`n. fo indugia su episodi di volta in volta teneri e drammatici fino al suo apprendistato all`accademia di brera di milano, gli stratagemmi per campare, la guerra, il reclutamento forzato e, per finire, con un salto temporale in avanti, i funerali di "pa` fo", figura centrale di questo "romanzo di formazione".
"l`autobiografia" fu inizialmente concepita da pasternak come introduzione a una nuova raccolta di poesie inedite e disperse. il racconto, formato da cinque capitoli e due conclusioni, inizia con la descrizione dell`infanzia nella vecchia mosca di fine ottocento e si conclude con una serie di ritratti di scrittori (majakovskij, esenin, ehrenburg, marina cvetaeva) durante il periodo della rivoluzione. nella prima conclusione, l`autore dichiara quali erano i suoi propositi e perche` si e` fermato agli anni venti: "non intendevo scrivere la storia di un cinquantennio, basta quello che ho scritto a illuminare come, nella mia storia personale, la vita sia diventata creazione artistica, e come questa sia nata dal destino e dall`esperienza". nella seconda conclusione, l`autore, amareggiato dalle polemiche suscitate in urss dalla pubblicazione all`estero de "il dottor divago", si scaglia contro la letteratura "vile e spudorata" del suo paese.
"la presente edizione dell`intera opera poetica di mallarme`, corredata di traduzione e commento, si propone di contribuire a far partecipe il maggior numero di lettori italiani della difficile e schiva bellezza di questa poesia. il commento utilizza gli apporti piu` rilevanti della critica mallarmeana, sulla base di una lettura personale (che consiste, necessariamente, d`innumerevoli riletture) costantemente tesa nello sforzo di raggiungere, di auscultare il poeta, e lui solo. la traduzione, condotta sull`edizione de "la ple`iade", e` nata dalla mia personale esigenza di comprendere mallarme` attraverso un`attenzione e una tensione di lettura superiori al normale, quali, cioe`, una traduzione di poesia le richiede. il criterio fondamentale cui mi sono attenuta e` stato quello d`una fedelta` globale al poeta, che dedicandosi scrupolosamente alla traduzione dell`opera sua, andasse assorbendone di pari passo i modi espressivi, il gusto, i vizi e le manie, cercando di ottenere effetti simili con mezzi simili; che fosse, in sostanza, una sorta di imitazione di mallarme`." (luciana frezza)
nel novembre 1999 giuseppe cederna parte con alcuni amici per il nord-ovest dell`india, zona meta di un pellegrinaggio hindu verso le sorgenti del fiume sacro per eccellenza, il gange. guidato da una serie di coincidenze, percorre in auto e a piedi la via delle sorgenti e delle confluenze. un racconto in cui si fondono lo stupore del cammino dentro una natura che ancora si manifesta come ignota e miracolosa, gli incontri straordinari, la riconquista - proprio attraverso il filtro della distanza - di una vicinanza al se` piu` profondo e alle immagini dell`infanzia.
il paesaggio e` insieme luogo della vista, della memoria e dell`affetto: ogni sguardo incontra un paesaggio, ma al contempo lo ricrea fino a idealizzarlo. visione e sentimento si muovono insieme, creando una sorta di benefico cortocircuito fra bellezza ed emozione, fra immagini e affetti. raffaele dilani, docente di storia dell`estetica all`universita` di bologna, ci accompagna alla scoperta e al piacere di "guardare" davvero, in un viaggio attraverso i secoli e attraverso i luoghi. scandito in quattro tappe (i piaceri del turista illuminato; il mito dello sportivo; scenari di bellezze naturali; la contemplazione del paesaggio), questo libro insegna a riscoprire una contemplazione nuova e consapevole delle forme che chiamiamo mondo.
l`attore, l`uomo che, senza perdere se stesso, deve creare il personaggio, e` il protagonista di questo celebre diario. le vie interiori di questa creazione, i modi della sua realizzazione psicologica, gestuale, sonora, scenica: queste le fasi del "metodo stanislavskij", la grammatica elementare di tutto il teatro del novecento. attore, regista e teorico dell`espressione scenica, konstantin s. stanislavskij (mosca 1863-1938) fu costretto, durante la rivoluzione d`ottobre, a lasciare la russia per una tourne`e in america dal 1922 al 1924. in realta` fu proprio questa fortunatissima tourne`e a far conoscere al mondo il suo "metodo".
