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una villa sul mare, completamente isolata, in un angolo di liguria ancora selvaggio. unico accesso, una galleria ferroviaria abbandonata. leonardo ha dieci anni e vive solo con il padre. soffre di una leggera forma di dislessia, e`timido, insicuro, avviluppato nelle proprie fantasie, tra eroi, pirati e isole inesistenti. una sera, uscito dalla vasca, trova il padre legato, in balia di uno sconosciuto - un cattivo, un orco - che lo minaccia con un coltello. leonardo deve affrontarlo da solo. il bambino e l`adulto si osservano, si studiano e tra i due sembra nascere una strana complicita`. ma chi e` e che cosa vuole quell`uomo, che conosce il suo nome e suona il piano meravigliosamente? in una partita tesissima, sempre sul filo della violenza fisica e psicologica, il piccolo, sperduto leonardo, tira fuori tutto il coraggio e l`astuzia che non sapeva di avere. nell`arco di una sola notte si scontrera` con le sue paure piu` segrete e le sue ossessioni piu` angosciose, e quando il nuovo giorno sorgera` sulla villa la sua vita non sara` piu` la stessa.

l`opera, in due volumi, raccoglie scritti e interventi stesi da un critico militante lungo un ventennio. se l`impegno diretto e a caldo ha imposto un`ottica di partecipazione ravvicinata, non ha tuttavia impedito di cogliere e di seguire via via alcune grandi linee nel loro svolgimento. emerge cosi`, come ipotesi primaria, il carattere esistenziale-fenomenico della ricerca nella seconda meta` del novecento, come risulta da movimenti quali l`informale storico e, successivamente, il cosiddetto informale "freddo" (arte povera, land art, comportamento ecc.). un carattere che dapprima viene indagato con gli strumenti culturali tipici degli anni `50, tra cui in primo luogo la fenomenologia husserliana filtrata da merleau-ponty, mentre poi puo` essere posto in congiunzione con le teorie di mcluhan, che decretano la fine della galassia gutenberg e l`avvento dell`era elettronica. contro queste successive ondate di forme "aperte", secondo la formula di wolfflin, non mancano di disegnarsi le fasi di segno opposto volte a riaffermare le esigenze del "chiuso", dell`ordine e dei valori iconici (la pop e la op art, o in genere l`attenzione all`oggetto). quindi, questo aspetto di ritorno al "formato" e al definito si allarga in un`ipotesi generale di rivisitazione sistematica dei dati accumulati in tutte le eta` precedenti. questo secondo volume esamina i vari aspetti dell`informale "freddo" subentrati nei tardi anni `60 (minimalismo, arte povera, comportamento, "performances").

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