un uomo e una donna si incontrano per caso mentre tornano al loro paese natale, che hanno abbandonato vent`anni prima scegliendo la via dell`esilio. riusciranno a riannodare i fili di una strana storia d`amore, appena iniziata e subito inghiottita dalla palude della storia? il fatto e` che dopo una cosi` lunga assenza "i loro ricordi non si assomigliano". crediamo che i nostri ricordi coincidano con quelli di chi abbiamo amato, crediamo di avere vissuto la medesima esperienza, ma e` solo un`illusione. d`altro canto, che puo` fare la nostra memoria, quella memoria che del passato non ricorda che una "insignificante minuscola particella"? viviamo sprofondati in un immenso oblio e ci rifiutiamo di saperlo.
follia, poverta` e congedo: al di la` del primo aspetto, quello della follia, gli altri due risultano talora in ombra nelle valutazioni critiche. pur nell`ambito di generi letterari differenti e spesso sperimentali, emergono intersezioni e dialoghi a distanza sotto il segno di una malinconia attiva. e` infatti sintomatico che, al di la` delle tipologie del romanzo-saggio, del poemetto in prosa, della lirica d`amore, del resoconto di viaggio, si facciano strada orientamenti che testimoniano tanto un "disagio umano" quanto il contraddittorio definirsi di uno "stile di pensiero". per questa via si muove una critica, ora radicale e disincantata, ora "leggera" e di segno utopico, a un dominante senso comune fondato sulla logica dell`utile.
un giorno d`autunno, alla porta del dottor kazunori, uno psicoanalista, si presenta un`affascinante ragazza che lo informa di non riuscire a sentire la musica. da qui si sviluppa un`intricata vicenda in cui i tentativi di risalire alla causa del problema (la musica e` una metafora dell`orgasmo) vengono descritti con una suspence da romanzo giallo. "musica" si presenta come un`opera controversa, che mostra la doppia disposizione dell`autore nei confronti della scienza trattata: l`indiscutibile interesse che suscita in un intellettuale quale era lui e lo scetticismo di un nietzscheano convinto che non lascia troppo spazio alle giustificazioni e alle influenze esteriori.
Rugginenti Editore, 1995, IT. Il libro delinea la storia e i principi teorici ed estetici della musica per il cinema, la televisione, gli spot pubblicitari e il video, tenendo conto delle nuove frontiere della music applicata alle immagini.
"la montagna incantata e un fedele, complesso, esauriente ritratto della civilta occidentale dei primi decenni del novecento, e il libro, forse, piu grandioso che sia stato scritto nella prima meta del secolo." con queste parole ervino pocar concludeva, nel 1965, la sua introduzione alla montagna incantata, straordinario romanzo di formazione ambientato in un sanatorio svizzero, il berghof di davos. quando il giovane hans castorp vi arriva, e un borghese solido e rispettabile, ma curioso e aperto all?avventura. a contatto con il microcosmo del sanatorio, abitato da tutte le principali correnti di pensiero dell?epoca, il suo carattere subisce un?evoluzione: qui castorp conosce la malattia, l?amore, il razionalismo e la gioia di vivere, il pessimismo irrazionale e, in mezzo a forze tanto contrastanti, riesce a trovare il proprio equilibrio. paradossalmente, dopo aver abbracciato la vita in questo mondo rarefatto dove il tempo si dissolve, castorp fara ritorno alla pianura per perdersi nell?inutile strage della "grande" guerra. "il graal che egli, anche se non lo trova, intuisce", disse mann parlando agli studenti di princeton nel 1939, alla vigilia di un?altra strage, "e l?idea dell?uomo, la concezione di un?umanita futura, passata attraverso la piu profonda conoscenza della malattia e della morte. fate il favore di leggere il libro sotto questo angolo visuale: troverete allora che cosa sia il graal, il sapere, l?iniziazione, quel "supremo" che non solo l?ingenuo protagonista, ma anche il libro stesso va cercando." in questa nuova edizione, "la montagna incantata" e accompagnata per la prima volta da una prefazione di claudio magris.