
l`11 gennaio 1927 tamara entrava per la seconda volta al vittoriale e questa volta siamo informatissimi su tutto quanto ella fece e non fece nella casa di gabriele. questo soggiorno, infatti, ha trovato una cronista inaspettata in ae`lis mazoyer, una strana figura di donna che, entrata giovanissima al servizio di gabriele d`annunzio come cameriera, e ben presto divenuta sua amante, rimase accanto al poeta sino alla morte e tenne per tutto il tempo un disordinato ma eccezionale diario, in cui registrava tutto quel che accadeva intorno a lei [...] la cronaca dei giorni che tamara trascorre al vittoriale e` la cronaca di una tentata seduzione: una cronaca precisa e particolareggiata, ma anche sofferta dalla cronista. ae`lis e` fortemente interessata all`opera di seduzione e, naturalmente, parteggia per il "comandante": non solo perche` e` felice di vedere le attenzioni del "comandante" dirottate su un`altra persona, ma anche perche` non vuole ammettere che un uomo come il suo padrone possa fare "fiasco" con una donna. ae`lis registra tutto. le varie situazioni, tutte ambigue e assai piccanti. le reazioni di tamara e quelle del "comandante". le confidenze dell`uno e quelle dell`altra. ne` trascura la puntuale e illuminante raffigurazione della varia umanita`, pressoche` tutta composta di donne, che ruotava intorno al poeta in quegli anni. (dalla presentazione di piero chiara) con uno scritto di annamaria andreoli


nel dicembre del 1909 l`editore tedesco mohr chiese a croce di scrivere una sorta di "manuale di filosofia della storia". commessa stravagante, se rivolta a un autore secondo il quale "un volume di filosofia della storia non si puo` fare in niun modo; o almeno, non si puo` fare da me, che nego radicalmente la filosofia della storia". e singolare risultato, questo "teoria e storia della storiografia", che richiede quasi otto anni di lavoro, e si legge oggi come il libro che piu` di ogni altro scandaglia, e illumina, la tesi forse piu` celebre di croce: "ogni vera storia e` storia contemporanea".

"che cosa aspetti a infilarti il costume, vecchio commediante, illusionista appassito? il ballo in maschera sta per cominciare". il libertino quarantenne ha un gusto amaro in bocca, e la stanza e` piena di ombre: sono le ombre della sua giovinezza. ma ha un contratto, e deve rispettarlo. dov`e` la lettera che gli ha mandato francesca? "devo vederti" ha scritto. oh, non sara` ne` la prima ne` l`ultima che riceve da una donna sposata. questa, pero`, e` stata scritta dalla sola donna che un giorno ha creduto di amare (e lui, per paura di quell`amore, e` fuggito). per di piu` gliel`ha portata il marito in persona: sua eccellenza il conte di parma.








con questo romanzo ibuse masuji ci fa rivivere la tragedia di hiroshima attraverso gli occhi ignari e rassegnati di persone come tante, e ci dimostra come la finzione letteraria, con gli artefici che le sono propri, riesca a sublimare il dato reale della ricerca storica e a convogliare il senso del vero piu` di un`asciutta descrizione realistica. con uno stile pacato, senza retorica ne` vittimismo, ibuse salva il senso della scrittura come "memoria" e recupera al di la` dell`orrore la dignita` dell`uomo.

questo nuovo romanzo di sergio maldini e` vincitore del premio campiello premio dei lettori e premio internazionale antico fattore.




nel 1972 tre giovani scienziati del celebre mit di boston pubblicarono un rapporto destinato a fare epoca. si intitolava "i limiti dello sviluppo" e nel giro di poco tempo divento` un bestseller assoluto. in quel saggio gli autori, pionieri delle scienze informatiche, gettavano uno sguardo verso il futuro e, grazie a modelli di calcolo computerizzati, riuscivano per la prima volta a mostrare in modo inequivocabile le conseguenze della crescita incontrollata su un pianeta dalle risorse non infinite. trent`anni dopo, armati di strumenti informatici ben piu` raffinati e di una mole enorme di dati statistici, quegli stessi autori si sono riuniti per lanciare ancora il loro grido d`allarme. con uno stile semplice e piano e con rigore scientifico i tre scienziati non possono fare altro che confermare le previsioni di trent`anni fa, e metterci in guardia sui devastanti effetti dell`azione umana sul clima, la qualita` delle acque, la biodiversita` marina, le foreste e tutte le altre risorse naturali. prima che sia troppo tardi.

il secondo e ultimo volume delle "storie di alessandro magno" accompagna il lettore dalla morte di dario di persia a quella di alessandro magno, a babilonia. alessandro, ormai dominato da un incontrollabile desiderio di illimitato possesso, travalica i limiti che gli de`i hanno imposto alla sua natura umana: cerca di emulare la maesta` divina dei sovrani achemenidi e compie ogni genere di sfrenatezze. con la sua sensibilita` psicologica, e soprattutto con la sua capacita` di rendere i sentimenti in modo drammatico e spettacolare, l`autore descrive questa metamorfosi fatale attraverso una serie di scene grandiose e di forte impatto emotivo.

dal sommario: un teatro borghese (intervista a luca ronconi), il corpo del testo (intervista a stanislas nordey), cronologia (a cura di nico naldini), nota all`edizione. teatro: da "la sua gloria", da "edipo all`alba", "i turcs tal friul", appendice a "i turcs tal friul", da "i fanciulli e gli elfi", "la poesia o la gioia", "un pesciolino", "vivo e coscienza", "italie magique", "nel `46!", progetto di uno spettacolo sullo spettacolo, "orgia", appendice a "orgia", "pilade", appendice a "pilade", "affabulazione", appendice a "affabulazione", "porcile", appendice a "porcile", "calderon", "bestia da stile". traduzioni: "orestiade", appendice a "orestiade", "antigone", "il vantone", appendice a "il vantone", bibliografia.












in questa raccolta di saggi, in gran parte inediti in italia, erich fromm affronta il tema del contrasto tra societa` patriarcale e matriarcale, affondando nelle radici dei miti biblici, ma arrivando a conclusioni che aiutano a svelare la complessita` dei rapporti quotidiani di oggi.

erri de luca presenta un gesu` uomo, inserito nella storia reale della terra di palestina, parla di giuseppe e di maria, delle loro paure, i dubbi, le attese, in un continuo dialogo tra antico e nuovo testamento. egli narra di un contesto sconosciuto, intuisce, immagina, deduce, guarda alla storia di cristo con un occhio al presente. ma tutte le informazioni su di lui sono "penultime". manca quella annunciata e ancora differita: la fine del frattempo, tra la sua prima vita, provvisoria, e la seconda, la definitiva. il tempo della cristianita` dopo di lui e` prolunga di supplementari, in attesa di compiersi del tutto.

"le storie di questo libro stanno nel perimetro di quattro cantoni: un`eta` giovane e stretta, di preludio al fuoco; una citta` flegrea e meridionale; la materia di qualche libro sacro; gli anni di madrevita operaia di uno che nacque in borghesia. il possedimento minimo per un passante, e` stato immenso per chi si e` fermato. esso rinchiude per attrazione un me narrato piu` che un io narrante, qualche tu femminile scalzo e ben piantato in terra, un noi promessa di frantumi. i pronomi sono frutti che maturano in stagioni diverse. qui sono colti acerbi, prima che si carichino di succhi e di se`. avvengono dei colpi fortunati, qualche salvataggio. si sbatte a zonzo tra i limiti del campo, come biglia di flipper..." (erri de luca)




























akegata misei, arakawa yoji, fujii sadakazu, fuzuki yumi, hachikai mimi, irisawa yasuo, isaka yoko, ishimure michiko, ito hiromi, koike masayo, misumi mizuki, nomura kiwao, ooka makoto, park kyongmi, sasaki mikiro, sugimoto maiko, takahashi mutsuo, tanikawa shuntaro, wago ryoichi, yae yoichiro, yoshimasu gozo, yotsumoto yasuhiro. ventidue autori e autrici scelti fra le generazioni che si sono susseguite a partire dai nati negli anni venti, come ishimure michiko, fino a fuzuki yumi che e` nata nel 1991. e la piu` ampia panoramica della poesia giapponese contemporanea. i temi sono vari, da quelli politici (soprattutto nell`immediato dopoguerra e nel 1968 e dintorni) a quelli mistico-naturalistici, a quelli del disagio esistenziale. diversissime le tendenze stilistiche in una feconda dialettica fra influenze letterarie occidentali e legami piu` o meno stretti con la tradizione classica giapponese; unico tratto formale in comune: il verso libero. l`introduzione di maria teresa orsi e le note di alessandro clementi degli albizzi sugli autori (quasi dei piccoli saggi) ci permettono di entrare nel modo migliore in un mondo poetico lontano, ricco di voci profonde e originali.



. e plinio il giovane a documentare nelle epistole l`eruzione del vesuvio del 79 d.c., ma la voce narrante e` qui, inconfondibilmente, quella di citati. nessuno come lui ha saputo riverberare e dilatare nella sua scrittura il fascino dei libri che leggeva e amava - e trasmetterci il desiderio irresistibile di leggerli e amarli a nostra volta. ne` c`e` da meravigliarsi: piu` che critica letteraria, la sua e` interpretazione narrata, racconto che tramuta ogni libro e il suo autore in indimenticabili personaggi: . letteratura sulla letteratura, in definitiva, o anche letteratura scaturita dall`arte, ma non alla maniera dell`amico manganelli, attento come ogni buon re`tore a frapporre tra se` e cio` che scriveva ; nelle pagine di citati la letteratura circola libera e impetuosa, ci avvolge e ci contagia, lasciando intravedere dietro di essa la sua vera e piu` antica vocazione, leggere: .


2 LP. Milk Cow Blues è il 48° studio album di Willie Nelson, pubblicato nel 2000. Unico disco in stile blues e country blues. Il disco contiene divers duetti con artisti del calibro di B. B. King e Dr. John. Kenny Wayne Shepherd e Susan Tedesch, Keb' Mo', Francine Reed, Jonny Lang. Disponibile per la prima volta in vinile, 180 grammi. Rimasterizzato dai nastri analogici, 2023. BLACK VINYL. La versione CD è fuori catalogo.

primo, folgorante scampolo dei famigerati inediti rubati nel 1944 dall`abitazione di ce`line, e rocambolescamente ricomparsi piu` di settant`anni dopo la sua morte, "guerra" narra episodi contemporanei alla prima parte del "viaggio al termine della notte". nel racconto, scandito in sei sequenze, seguiremo il giovanissimo ferdinand, alter ego dell`autore, ferito a un braccio e con una grave lesione all`orecchio dovuta a un`esplosione, mentre cerca come un sonnambulo di guadagnare le retrovie attraverso campi di battaglia disseminati di cadaveri martoriati dalle bombe, in una notte visitata da presenze ostili, fantasmi quanto mai reali. lo ritroveremo poi in un ospedale, in mezzo a infermi d`ogni risma, circondato da infermiere vampiresche nella foia scatenata dal clima bellico. qui fa amicizia con un altro parigino, malavitoso intraprendente e cinico al punto di far venire la moglie al fronte perche` batta il marciapiede per lui. spunto per nuovi episodi grotteschi, esilaranti e raccapriccianti al tempo stesso, dove ce`line preme come mai avrebbe fatto, ne` prima ne` dopo, sul pedale di una sessualita` estrema. ce`line e` scrittore da dimenticare, hanno detto, se vuoi vivere, anche se vuoi soltanto leggere, capace com`e` di rendere illeggibili gli altri scrittori. con lui non resta che lasciarsi portare da quel parlottio ipnotico, sbracato e ininterrotto, come il fischio del rimorchiatore sulla senna, nella notte, che chiudeva il voyage. dai primi velenosi accordi di quella petite musique spiritata che seduce, cattura e non lascia scampo. alla fine, attraverso il suo delirio, ci si accorge che ce`line e` l`unico scrittore che sia stato capace di nominare quegli avvenimenti. dalla parte dei buoni nessuno ha trovato la parola. con una premessa di francois gibault.

. non pensa ad altro elie, da quando, nella pensione della signora lange che e` ormai diventata il suo rifugio e la sua tana, e` arrivato michel. ventidue anni, capelli scuri e lisci, gli occhi di un nero profondo, la carnagione olivastra, michel e` il rampollo di un`agiata famiglia romena, ha la stanza migliore, viene nutrito e coccolato, e tutte le sere raggiunge nei bar di liegi un gruppo di connazionali. elie invece ha una zazzera rossiccia e crespa, labbra carnose e occhi sporgenti che lo fanno assomigliare a un rospo; sbarcato tre anni prima dalla nati`a vilnius per preparare un dottorato in matematica, occupa una stanza che non puo` permettersi di riscaldare, mangia pochissimo, esce di rado, non ha amici. per michel, convinto com`e` che tutti debbano amarlo, non e` stato difficile sedurre la figlia della signora lange, quella louise nella cui schiva presenza elie ha sempre trovato . e lui, elie, se n`e` accorto, perche` una sera li ha visti baciarsi - e perche` li guarda, ogni pomeriggio, dal buco della serratura, inorridito e affascinato al tempo stesso. si`, deve fare giustizia elie, deve eliminare quell`intruso che e` venuto a sconvolgere il suo quieto universo. quell`uomo . e lo fara` - o almeno credera` di averlo fatto. ma, ventisei anni dopo, in un paesino minerario dell`arizona, se lo ritrovera` davanti...

chi e` il giovane andrea che compare e scompare nella vita di un giornalista e, ogni volta, parla di esperienze tanto lontane, nello spazio e nel tempo, da sembrare inventate? e` un mitomane? un ragazzo senza famiglia che trova un punto di appoggio in un `padre adottato` e nei suoi amici? andrea lascia pochi segni tangibili del suo passaggio: un ciao scritto sullo specchio di ingresso della casa del giornalista; gli abiti che ogni volta gli vengono procurati. cio` che lascia di consistente sono invece i racconti, i ricordi, i comportamenti: per quanto sia un adolescente egli pare aver vissuto avvenimenti di altre epoche storiche, di aver subito, come molti altri coetanei, le conseguenze delle guerre, dello sfruttamento, della violenza.



nel 1952 nabokov viene invitato a tenere a harvard la seconda parte di un corso di storia della letteratura, che doveva di necessita prendere avvio dal don chisciotte. docente ormai sperimentato, ma sempre anomalo e temerario, nabokov si premura anzitutto di spiazzare il suo uditorio: liquida in fretta, non senza guizzi beffardi, quelle coordinate storico-letterarie e geografiche che qualsiasi probo universitario riterrebbe essenziali; ridimensiona l?importanza del don chisciotte, ascrivibile ai suoi occhi solo al protagonista, che "spicca cosi magnificamente sulla linea dell?orizzonte letterario"; e, ligio al suo compito di "guida ciarliera dai piedi stanchi", pilota imperiosamente i seicento studenti-turisti verso il clou della visita. vale a dire la fabbrica del romanzo, la sua architettura, indagata attraverso gli "espedienti strutturali" - dal riuso di vecchi romances ai vividi dialoghi, dal tema cavalleresco alle novelle interpolate - che ne garantiscono la coesione. con la feroce, minuziosa passione del detective e del filologo, nabokov si spinge fino a schedare i quaranta episodi in cui don chisciotte appare nelle vesti di cavaliere errante per calcolare il numero di vittorie e di sconfitte: esercizio tutt?altro che ozioso, visto che dal risultato - venti e venti, equilibrio perfetto - affiora il "senso segreto della scrittura". nient?altro, del resto, conta nelle questioni letterarie, nient?altro il buon lettore deve cogliere, se non "il misterioso fremito dell?arte".