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interi scaffali di libri sono dedicati al personaggio romanzesco, e particolarmente intricata e` la sua tipologia. questo saggio di enrico testa si fonda invece su una scelta semplice e radicale: l`analisi di due soli grandi attori che, affrontandosi sulla scena del romanzo, ne determinano modalita` e sviluppo. a partire da essi, "eroi" dal profilo assoluto in perenne dissidio con il mondo e "figuranti" che si misurano con la realta` e i suoi compromessi, il libro passa in rassegna gli argomenti del vero, del bene e del male; la riflessione sul linguaggio; il problema della costruzione o debilitazione dell`identita`; il rapporto con il nichilismo, invadente presenza di un intero secolo. muovendo da un`ipotesi critica che della letteratura si avvale per affrontare piu` ampie questioni etiche e antropologiche, enrico testa offre cosi al lettore sia un`originale interpretazione del romanzo novecentesco, sia un sintetico panorama delle sue figure piu` recenti e interessanti: da de lillo ad auster, da saramago a mari`as, da roth a sebald.

il processo rivoluzionario avviato in russia nel 1917 occupa uno spazio del tutto particolare all`interno degli eventi che hanno configurato la storia del ventesimo secolo. alla caduta degli zar del febbraio seguirono i primi governi provvisori che sfociarono con la presa del potere da parte dei bolscevichi nell`ottobre del 1917. la rivoluzione ebbe tra le conseguenze immediate l`uscita dalla guerra mondiale, la guerra civile interna e il terrore. dopo la grande discussione storiografica sullo stalinismo e il comunismo sovietico, dopo il crollo dell`urss e l`apertura degli archivi, marcello flores torna su questo evento-simbolo del novecento con una riflessione storico-interpretativa che intende ragionare senza paraocchi ideologici sul senso di uno spartiacque della storia contemporanea.

l`8 settembre 1943, con l`occupazione nazista del nostro paese, poco meno di un milione di militari italiani vennero disarmati e catturati dai tedeschi. alcuni riuscirono a dileguarsi nel caos di quelle settimane, alcuni - una volta entrati nei campi di prigionia - aderirono alla repubblica sociale italiana e tornarono in italia. ma la stragrande maggioranza, circa 600.000, preferi` rimanere nei campi di prigionia piuttosto che aderire alla rsi. colpito dal rifiuto dei prigionieri, nell`estate del 1944 hitler li trasformo` in `lavoratori volontari`, ovvero coatti. per le pessime condizioni di vita nei campi, circa 50.000 persero la vita. gli internati militari italiani (imi), dunque, furono protagonisti del primo `referendum antifascista`, ma hanno sempre fatto fatica a trovare un riconoscimento nella memoria della guerra e della resistenza e in questi ultimi anni sono diventati un oggetto di contesa politica. il loro `no` al fascismo di salo` e` stato depotenziato di ogni valore morale e politico. sono tornati a essere dei prigionieri e non dei `resistenti senz`armi`. un esempio di `battaglia sulla memoria` nella quale la resistenza rischia di essere di nuovo accantonata.

Il celebre racconto dei fratelli Grimm, trasfigurato dalle immagini metaforiche di Benjamin Lacombe in un iconico album già pubblicato nel 2010. Questa nuova edizione si arricchisce di otto schizzi preparatori inediti, che ci introducono nell'atto creativo dell'artista e di una nuova traduzione ad opera di Silvia Bre. 5+

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