

pinocchio, burattino birbante. pinocchio, figliuolo scellerato. pinocchio, bugiardo impenitente. pinocchio, bambino tra i bambini, nato da un pezzo di legno. in questa edizione, il romanzo italiano piu` letto al mondo interpretato dallo sguardo sensibile e colto di un grande artista contemporaneo.








nel 1967, adam walker ha vent`anni e studia a new york; la sua unica aspirazione e` diventare poeta. durante una festa, conosce l`enigmatico e inquietante professore parigino rudolf born e la sua seducente fidanzata, margot. tra loro si instaura immediatamente un legame fatto di sottintesi, di cose dette e non dette: rudolf sembra aver preso in simpatia il giovane e gli offre di ideare e curare una rivista letteraria che intende finanziare. adam, dal canto suo, prova una forte attrazione per margot con la quale, quando born torna temporaneamente in europa, si abbandona a cinque giorni di sesso. scoperto il tradimento, rudolf caccia margot. non mostra tuttavia risentimento nei confronti di adam che, pur sconcertato da questa ambiguita`, continua a frequentarlo: sino a quando, una sera, non assiste alla criminale esplosione della sua aggressivita`. tormentato dai sensi di colpa per non avere tempestivamente avvisato la polizia e consapevole di aver vissuto un`esperienza che lo segnera` per sempre, trascorre l`estate in citta` con la sorella gwyn: complici le loro solitudini e i loro lutti, i due riallacciano le fila di un legame profondo che li unisce sin dall`infanzia. all`inizio dell`autunno, adam parte per parigi, ufficialmente perche` ha vinto una borsa di studio. ma parigi e` anche la citta` in cui, sfuggendo alle autorita` americane, e` tornato a vivere born. adam sa bene che si dovra` cosi` confrontare con la parte piu` nera e imperscrutabile della propria anima.

si dice che i gatti abbiano sette, persino nove vite. che riescano a precipitare da altezze vertiginose per poi rialzarsi, darsi una lisciata al pelo e spiccare un altro salto. giovanni prati di vite ne ha avute tante da perdere il conto. e stato traduttore e poeta, cuoco, sceneggiatore, esperto di cooperazione nei paesi in via di sviluppo. e stato uomo di punta della infinite power limited, la piu` potente multinazionale nel settore dell`aviation marketing. fino a oggi: perche` stamattina giovanni prati ha raccolto le sue cose dalla scrivania, ha messo nella borsa il notebook e se n`e` andato. davanti a lui un weekend eterno durante il quale dovra` nascondersi e prepararsi, fare il punto di cio` che e` stato e prendere congedo: dai colleghi, dagli amici, soprattutto dai suoi ragazzi. per giovanni si tratta dell`unica forma di amore possibile. nella contemplazione adorante dei propri sensualissimi de`i, giovanni sopravvive e insieme s`infligge la piu` crudele delle pene: nel confronto con la giovinezza, la vecchiaia diventa evidenza che annichilisce. comincia cosi`, con la percezione del proprio decadimento, la crisi di giovanni prati, ed e` solo il principio di una frana che pare voler travolgere tutto, il lavoro e le amicizie e gli amori. ai piedi di questa frana, nella preparazione dell`ultima fuga, giovanni sara` costretto a fare i conti con le proprie scelte, fino ad accorgersi che scappare fortissimo, in fondo, non e` troppo diverso da inseguire.

l`antipatia e il risentimento contro gli stati uniti hanno rappresentato una componente importante della cultura europea sin dai tempi della rivoluzione americana, molto prima che l`america diventasse quella che e` oggi. per secoli l`antiamericanismo e` stato un elemento cruciale, talvolta dominante, tra le e`lite europee. oggi, con la presidenza di george w. bush e la risposta americana agli attacchi terroristici dell`11 settembre, assistiamo ad un imponente aumento dell`ostilita` contro gli stati uniti da parte dei rappresentanti dell`opinione pubblica europea. e per la prima volta dopo la seconda guerra mondiale, il risentimento che le e`lite coltivano da tempo contro gli stati uniti si e` mescolato a sentimenti popolari dando origine ad una "tempesta perfetta" di natura politica e culturale.

passiamo un decimo della nostra vita da svegli completamente ciechi. solo l`un per cento di cio` che vediamo e` a fuoco nello stesso tempo. viviamo in un mondo che e` sempre mezzo secondo indietro rispetto a quello reale. le vespe non possono vedere, ma sono in grado di mappare il mondo che le circonda in un modo simile a quello che noi impieghiamo quando ascoltiamo la musica: attraverso relazioni temporali. l`occhio deve sempre essere in movimento: un occhio immobilizzato diventa cieco, ecco perche` i polli, il cui occhio non puo` muoversi autonomamente, sono costretti a ruotare continuamente la testa. e se il pensiero fosse una risposta evolutiva all`atto di vedere? perche` gli uomini hanno la sclera nell`occhio e le altre specie no? ecco soltanto alcuni fra i tantissimi temi toccati da questo libro dedicato all`occhio e alla visione. l`organo della vista, lungi dall`essere strumento di misurazione "oggettiva" del mondo, permette d`interpretare soltanto una frazione della realta`. vedere e` un problema di relazioni tra le cose, ed e` un`attivita` differenziata e complessa, adattata a diversi scopi, negli adulti, nei bambini, negli uccelli o negli insetti. alla "storia naturale" dell`occhio simon ings associa un mix di ricerca scientifica, matematica, fisica, filosofia, storia culturale, neuroscienze, teoria del linguaggio ed esperienze personali.

in questa biografia critica bernhard paumgartner ricrea la figura, l`evoluzione e l`opera di mozart. sulla scorta di documenti, annotazioni, articoli di giornali d`epoca e di un accurato scandaglio dell`epistolario mozartiano, ricostruisce la personalita` del musicista, collocandolo nel suo contesto familiare e nel clima culturale del tempo. il bimbo prodigio e il padre leopold, la madre e la sorella-amica nannerl, la moglie costanza, i viaggi, i rapporti del musicista con le corti e con i compositori coevi, vengono colti in un costante intreccio fra dato biografico e analisi estetico-musicale delle principali opere, dai quartetti d`archi alle messe, dalle sinfonie ai concerti per pianoforte, dalle opere al requiem, dalla musica strumentale e da camera alla liederistica.

dalla primavera 2001 alla primavera del 2003, dalla vittoria del cavaliere in italia a quella di bush in iraq: questo il periodo che passa sotto gli occhi sgranati di bobo, protagonista delle vignette di sergio staino. ecco quindi un berlusconi sorridente e gaffeur rivolgersi a putin, di spalle: "signor putin, qualunque cosa brutta abbia scritto su di me... si ricordi che in occidente la stampa e` ancora in mano ai comunisti..."

intellettuale raffinata, federica ha tentato un connubio con un mondo che non le appartiene. ha sposato nigel, e con lui la sua tenuta di campagna, le amicizie conservatrici, una vita in cui le donne preparano il te` e allevano i bambini. ma sara` proprio il piccolo leo, avuto da nigel, a consentire a federica la fuga: e madre e figlio si ritrovano a camminare per le strade di una londra in fermento. inizia una nuova stagione: federica torna alla vita della mente, fatta di lavoro, di libri, di responsabilita` e di inquietudini, senza rimuovere i desideri del corpo e del cuore. verra` il divorzio e la scoperta di quanto la realta` dei fatti possa apparire ottusa, aliena rispetto ai sentimenti, e quanto pericoloso possa diventare il linguaggio.

la raccolta e` composta dai testi probabilmente piu` autobiografici che l`autore abbia mai scritto: il suo modo di vivere la passione calcistica affiora sotto forma di impulso sentimentale, di un`emozione legata agli anni dell`infanzia. ma anche il presente e` ben tratteggiato, e i brevi testi permettono al lettore di scrutare, attraverso l`occhio di un esperto, le vicende del calcio spagnolo e mondiale.

limitata a tre copioni soltanto, la produzione drammaturgica di machiavelli e` tuttavia di assoluto rilievo nel vasto orizzonte teatrale del cinquecento italiano. allo stato attuale delle cose essa si articola in una traduzione-rifacimento, quella dell` "andria" di terenzio; nel capolavoro della mandragola, dove un piccante adulterio fra callimaco e la "virtuosa" lucrezia, alle spese di un marito vecchio e sterile, si tramuta in una dolente metafora sulla corruzione dei costumi nella firenze medicea; e l`altrettanto suggestiva "clizia", storia di un ulteriore tentativo di adulterio fra un vecchio e la giovinetta del titolo, tentativo destinato al fallimento per l`opposizione della saggia consorte del vecchio.


tendenze sessuali, alcolismo, iperattivita` infantile, persino le scelte religiose: non passa giorno senza che venga annunciata la scoperta di un nuovo gene responsabile di questi comportamenti. nell`immaginario collettivo, la genetica sta diventando la panacea che liberera` l`uomo da tutti i mali. oppure il demone che stravolgera` il mondo. comunque sia, la "rivoluzione dei geni" e` iniziata ed e` necessario spiegarne obiettivi, possibilita` e limiti.

secondo la migliore tradizione della commedia degli equivoci, tutto ha inizio con uno scambio di borse. c`e` uno zainetto con dentro 400 grammi di cocaina purissima sulle spalle di una brava ragazza che sta per sostenere un esame sulla scapigliatura milanese. laura non lo sa, ma tra poco avra` alle costole mezzo mondo: tre uomini mascherati da topolino, minnie e zio paperone, mafiosi russi, poliziotti corrotti e chissa` quanti altri. per salvarsi dovra` cercare di restituire quella droga alle persone giuste, senza commettere errori.

in un paesaggio coloratissimo, animato dalle voci di infiniti personaggi, si snodano, dai dintorni di calcutta alle sabbie del sahara, le mille e una avventure del giovane alu, che deve il suo nome a una testa tutta bernoccoli come una patata ("alu" appunto).

questo romanzo racconta la difficile convivenza di due comunita` profondamente diverse per storia, lingua e cultura, che finiscono per rinchiudersi in un drammatico isolamento. di questa diversita` e` figura emblematica olga, la protagonista, che, ancora giovanissima, lascia insieme alla madre la casa paterna sui monti dell`alto adige, esasperata dalla durezza del padre, acceso nazionalista tirolese. le due donne tentano di costruirsi una nuova vita in una citta` della pianura. olga sposa un napoletano, estraniandosi sempre di piu` dalla sua gente. quando tornera` al paese, olga scoprira` di sentirsi a disagio in entrambi i mondi e capira` che la sensazione di estraneita` e la disperazione fanno parte degli uomini e non dipendono dalle differenze etniche.

d`elia ci offre con questa raccolta il frutto di un lungo lavoro cominciato nel 1992 e continuato fino al 1998 attraverso varie metamorfosi metriche e compositive. il risultato di tanti anni di scrittura e` una sorta di "poema a diario" che intreccia gli spunti piu` disparati, lasciando che i temi scorrano liberi tra le pagine, che si alternino come sequenze in un montaggio filmico.

julian, jake, adrienne e maggie: quattro ragazzi a oxford, poco studio e molte discussioni, slanci di passione, amori, litigi e notti passate a raccontarsi la vita. julian e maggie provengono da una famiglia dell`upper class inglese, adrienne e` bella e ricca, jake ha potuto frequentare le scuole migliori solo grazie ai soldi vinti a una lotteria. in collegio e` stato sottoposto ad ogni sorta di umiliazione. potrebbe dimenticare, forse, ma non maggie che quando si innamora di lui, decide di regolare i conti con i suoi nemici. un romanzo sull`amore e sulla crudelta`, sull`irresponsabilita` dell`adolescenza, quando tutto e` assoluto e ad ogni passo sembra che la vita intera sia in gioco. una sana sete di giustizia si trasforma in una tragedia farsesca...


"questo libro che in italiano prende il titolo dal problema dell`inconscio, costituisce in tutti i sensi la piu` efficace e piena introduzione per la lettura di jung e il testo che meglio ne indica l`evoluzione del pensiero. i primi capitoli, forse i piu` interessanti e i piu` validi, dimostrano come la maggiore aderenza ai temi della psicologia venga espressa in primo luogo da un linguaggio cauto, spesso dubitativo, estremamente critico e problematico nei confronti delle sue stesse asserzioni. gli ultimi saggi contenuti in questo volume indicano invece la via per speculazioni piu` ardite, pur senza staccarsi completamente da una terminologia psicologica" (dalla prefazione di giovanni jervis).









argomento di questo libro e` la vicenda delle arti nella seconda meta` del settecento, quando la cultura dell`illuminismo stabilisce un collegamento sovrannazionale tra letterati, filosofi e artisti dell`intera europa. nel secolo appena trascorso questo periodo e` stato oggetto di studi che ne hanno proposto molteplici letture, dalle quali e` scaturita la fortunata definizione di neoclassicismo applicata all`arte che dal settecento maturo risvolta nel primo ottocento, in un rinnovato rapporto con la classicita`. le ricerche dell`ultimo decennio hanno tuttavia messo in discussione, grazie a una migliore conoscenza dei protagonisti di quegli anni fondamentali per l`arte europea, tale sistema storiografico. le arti e i lumi privilegia la diretta lettura dei testi figurativi e letterari del tempo, rispetto all`impianto prevalentemente teorico che finora ha caratterizzato gli studi sul periodo. ne costituiscono tema centrale i dipinti e le sculture interpretati nel contesto delle idee e degli scritti degli artisti stessi, impegnati a rivendicare un ruolo maggiormente incisivo rispetto a quello loro riconosciuto dai ceti intellettuali. osservatorio privilegiato e` la piu` sovrannazionale di tutte le capitali, roma, crocevia d`europa come era definita dai contemporanei e che nella piu` aggiornata storiografia ha recuperato il suo ruolo di protagonista.

quando muore il marito vince, un giudice che durante gli anni del fascismo ungherese aveva subito gravi torti, la vecchia signora szocs si ritrova completamente sola nella modesta casa di famiglia nella campagna ungherese. e allora che la figlia iza, una dottoressa di successo che vive sola nel rigore di budapest, decide di portare la madre a vivere con se`. ma nella nuova casa, perfetta e confortevole come vuole la posizione di iza, la signora szocs non si trova affatto a suo agio: tutto e` troppo freddo e senza vita, proprio come iza. e cosi`, a poco a poco, la fragile donna si chiude in un mutismo impenetrabile, affievolendosi inesorabilmente fino al giorno in cui non decide di ritornare al suo villaggio per compiere un gesto inatteso e liberatorio.

"c`era una parte poco frequentata delle edicole della stazione, quasi abbandonata, quella dei tascabili. tra i libri accatastati, nascosti dietro un vetro, avvolti nella plastica e ricoperti di polvere cercavo le raccolte di racconti. era un momento tutto mio, un piacere solitario e veloce perche` il treno stava partendo. studiavo un po` i disegni della copertina, pagavo e infilavo il libro in tasca. appena mi sedevo al mio posto, gli strappavo la plastica che non lo faceva respirare. aprivo una pagina a caso, trovavo l`inizio del racconto e attaccavo a leggere. altre volte, invece, guardavo l`indice e sceglievo il titolo che mi ispirava di piu`. e mentre il treno mi portava via finivo su pianeti in cui c`e` sempre la notte, su scale mobili che non finiscono mai e tra mogli che uccidono i mariti a colpi di cosciotti di agnello congelati. quella era vera goduria. e spero che la stessa goduria la possa provare anche tu, caro lettore, leggendo questa raccolta di racconti che ho scritto durante gli ultimi vent`anni. c`e` un po` di tutto. non devi per forza leggerla in treno. leggila dove ti pare e parti dall`inizio o aprendo a caso." (niccolo` ammaniti)

"aura e choc" raccoglie in un unico volume i principali studi dedicati da walter benjamin al complesso ambito della teoria dei media, tra cui il saggio "l`opera d`arte nell`epoca della sua riproducibilita` tecnica", qui presentato nella versione del 1935-36. chiave di volta di questa teoria, che benjamin sviluppa dai primi scritti degli anni `10 fino agli ultimi frammenti del libro sui "passages" di parigi, e` l`idea secondo cui va considerato come "medium" tutto cio` che e` in grado di ridefinire le coordinate della percezione, dei modi di vedere e di sentire, e piu` in generale dell`esperienza. sulla base di tale presupposto benjamin discute media moderni come la fotografia e il cinema, la radio e il telefono, il libro e il giornale, ma anche le forme espressive della lingua, della linea e del colore, strumenti ottici come la camera obscura e la lanterna magica, i sistemi di illuminazione urbana e l`architettura di vetro, per arrivare infine agli stati di alterazione percettiva indotti dal sogno e dall`hashish. nel loro insieme, tutti questi media sono per benjamin capaci di trasformare storicamente l`esperienza sensibile, sottoponendo l`individuo moderno a un autentico "training del sensorio" che gli consente di affrontare il passaggio dalla cultura ottocentesca, permeata dal culto dell`aura, a una modernita` che lo espone a continui choc.

fois e` uno scrittore tutto fatti e concretezza che utilizza le tecniche e i ritmi del noir per raccontare le delusioni e gli errori di una generazione che finisce per tradire se stessa. il titolo ci rimanda ironicamente alle periodizzazioni dei manuali di storia, per i quali il tempo della civilta` nuragica e` divisa in cinque fasi. la quinta e ultima, quella del ferro recente, e` durata dal 500 al 238 a. c., anno in cui la sardegna cade sotto il dominio di roma.

«Kafka sulla spiaggia si legge come il suo autore deve averlo scritto: con la sensazione di entrare a occhi aperti in un sogno visionario e risonante di profezie, dove le scoperte e le rivelazioni si susseguono, ma il cuore piú profondo resta segreto e inattingibile».
Giorgio Amitrano


la storia e` ambientata in un lontano futuro. siamo nel 5000 e l`autore racconta una vicenda di duemila anni prima. in questo secolo, gli uomini, stanchi di guerre e sconvolgimenti, entrano in un lungo periodo di pace e solidarieta`. e` finalmente la pace universale. in questo stato di beatitudine, le energie creative degli uomini si intorpidiscono, e sempre piu` cadono sotto la manipolazione dei mass-media. in breve: imbarbariscono. ma anche nei tempi piu` oscuri qualche coscienza resta vigile: si costituiscono sette che lottano contro questa universale apatia, si profila la figura di un capo. il sogno dei dissidenti e` generare contrasti e diversita`; creare insomma i presupposti di nuove guerre. le sole, pare, che siano in grado di rimettere in moto la storia.


"questa mia scelta di versi e` quasi per intero tratta dal terzo libro del `passaggio d`enea`. vuol essere la ricostituzione d`un libro - il mio terzo libro, appunto - che gia` incorporato nel folto `passaggio d`enea`, manco` tuttavia d`uscire al netto nella sua propria e precisa fisionomia, e che isolato e riorganizzato nella sua intima struttura, e infine tutto in se` concluso, mi piace oggi riconsiderare, con sufficiente distacco, come indicativo a me stesso della direzione - credo rimasta determinante - della mia ricerca negli anni che pressappoco corrono, piccole appendici e digressioni a parte, dal `44 al `54". con questa spiegazione caproni accompagnava l`edizione einaudiana del 1968. quell`edizione fu in realta` l`occasione per trasformare il suo "terzo libro" in una sorta di autoantologia inserendo nel volume poesie tratte dal "seme del piangere" (1959) e dal recente, allora, "congedo di un viaggiatore cerimonioso" (1965), nonche` alcuni testi inediti. dunque un`idea di recupero archeologico si era trasformata in una nuova raccolta organica che voleva rappresentare la continuita` della poesia di caproni nel tempo, nonostante modalita` stilistiche diverse fossero giunte a maturazione. questa nuova edizione e` l`occasione per riconsiderare lo snodo fondamentale di quel libro nel percorso poetico di caproni. prefazione di enrico testa. con un saggio di luigi surdich.






























. questa e` la storia di chi parte e di chi resta. di una madre che va a prendersi cura degli altri, dei suoi figli che rimangono a casa ad aspettarla covando ambizioni, rabbie, attese. e un`incontenibile voglia di andarsene lontano. dopo "resto qui", marco balzano torna con un racconto profondo e tesissimo di destini che ci riguardano da vicino, ma che spesso preferiamo non vedere. un romanzo che va dritto al cuore, mostrando senza mai giudicare la forza dei legami e le conseguenze delle nostre scelte. daniela ha un marito sfaccendato, due figli adolescenti e un lavoro sempre piu` precario. una notte fugge di casa come una ladra, alla ricerca di qualcosa che possa raddrizzare l`esistenza delle persone che ama - e magari anche la sua. l`unica maniera e` lasciare la romania per raggiungere l`italia, un posto pieno di promesse dove i sogni sembrano piu` vicini. si trasferisce cosi` a milano a fare di volta in volta la badante, la baby-sitter, l`infermiera. dovrebbe restare via poco tempo, solo per racimolare un po` di soldi, invece pian piano la sua vita si sdoppia e i ritorni si fanno sempre piu` rari. quando le accade di rimettere piede nella sua vecchia casa di campagna, si rende conto che i figli sono ostili, il marito ancora piu` distante. e le occhiate ricevute ogni volta che riparte diventano ben presto cicatrici. un giorno la raggiunge a milano una telefonata, quella che nessuno vorrebbe mai ricevere: suo figlio manuel ha avuto un incidente. tornata in romania, daniela siedera` accanto al ragazzo addormentato trascorrendo ostinatamente i suoi giorni a raccontargli di quando erano lontani, nella speranza che lui si svegli. con una domanda sempre in testa: una madre che e` stata tanto tempo lontana puo` ancora dirsi madre? a narrare questa storia sono manuel, daniela e angelica, la figlia piu` grande. tre voci per un`unica vicenda: quella di una famiglia esplosa, in cui ci

"girandosi, guardo` al di la` della baia, e laggiu`, certo, scivolando a intervalli regolari sulle onde, prima due lampi veloci, poi uno lungo e durevole, c`era la luce del faro. l`avevano acceso". 1914. la signora ramsay, serena e materna. il signor ramsay, brusco e severo. insieme a loro, in vacanza sull`isola di skye, ci sono gli otto figli e una nutrita schiera di amici. una sera programmano una gita al faro. per james, il figlio piu` piccolo, quel faro lontano rappresenta una meta magica e sconosciuta, un luogo a lungo sognato. ma trascorreranno dieci lunghi anni prima che i superstiti della famiglia ramsay realizzino quel desiderio in una giornata che fara` riaffiorare ricordi mai dimenticati e si trasformera` in un ultimo tentativo di riconciliazione. a partire da un episodio all`apparenza insignificante, virginia woolf costruisce un romanzo profondo e straordinario, un viaggio nel cuore di una famiglia, tra conflitti sotterranei, alleanze e tensioni che sopravvivono nel tempo. un esperimento letterario, un`elegia ai fantasmi dell`infanzia, un caleidoscopio di punti di vista e pensieri che la nuova traduzione di anna nadotti restituisce in tutta la sua struggente poesia. introduzione di hisham matar.

. una parola misteriosa () scagliata dal padre geloso contro la madre a scombinare una notte napoletana. un bambino atterrito che pero` e` attratto da quel suono elegante, che sicuramente viene dai libri. nasce cosi` una fascinazione per le parole, e per la scrittura, che dura tutta la vita. schegge di memoria, riflessioni sapienti sulla letteratura, annotazioni sui romanzi che hanno folgorato domenico starnone ragazzo, su quelli commentati a scuola come insegnante per tanti anni, su quelli riletti e studiati con l`acribia di uno scrittore che e` stato prima di tutto un lettore, appassionato, curioso, e attratto sempre da quell`urto originario tra oralita` e scrittura. una sorta di autobiografia attraverso la lettura delle pagine dei grandi autori della letteratura: da luigi meneghello a ugo foscolo, da raffaele la capria a natalia ginzburg, da raymond carver a edmondo de amicis, da leonardo sciascia a joseph conrad, da mark twain a cesare pavese. il libro e` innanzitutto un invito quanto mai trascinante a leggere o rileggere i romanzi di cui racconta. ma e` anche un originale , una porta di ingresso privilegiata all`officina di uno scrittore che leggendo insegue le sue ossessioni.


in un unico volume oltre 350 poesie della piu` importante poetessa americana del xix secolo, che la traduzione di silvia bre restituisce in tutta la loro tellurica potenza. (silvia bre). introduzione di sara de simone.

. romanzo a incastro, "la camera di baltus" intreccia in un perfetto moltiplicarsi di specchi tre storie che si assomigliano pericolosamente, legate da un misterioso filo che attraversa i secoli: quella di maestro enrico, pittore della fine del quattrocento, autore degli affreschi della camera che da` il titolo al romanzo, sulla torre del castello di bastia del garbo; quella di baltus, ufficiale napoleonico dal fascino stendhaliano, che vive le sue ultime ore proprio nella camera della torre che da lui prende il nome; quella, infine, di arsenio ventura, il critico contemporaneo chiamato a dare un giudizio sugli affreschi ormai corrosi, ma bellissimi ed enigmatici, che alla luce di una lampada si rianimano e si trasformano in un racconto di amore e guerra, donne e uomini, liberta` e solitudine. e cosi` che prende vita un viaggio iniziatico nel tempo e nello spazio, dove passato e presente si contrappongono in un gioco combinatorio di grande ricchezza metaforica e varieta` stilistica.

vent`anni dopo "esperienza", martin amis torna a prendere la parola in una fluviale che, mescolando il materiale privato all`invenzione narrativa, la meditazione filosofica, il manuale di scrittura, il gossip piccante, il saggio, l`elegia e le splendide , ci restituisce il vibrante ritratto di un uomo e di uno scrittore, ma anche dei suoi mentori, amici e compagni di strada - philip larkin, saul bellow e christopher hitchens in testa. la di tutti loro fornisce un`efficace chiave d`accesso a una delle vene piu` preziose della cultura contemporanea.

david, orfano di padre, vive una infanzia felice con la madre, ma questa poi si risposa con il signor murdstone, un uomo crudele che la porta alla tomba. privo di affetti, david sperimenta la dura scuola del maestro creakle. il patrigno gli impone un lavoro avvilente in un negozio di londra. disperato fugge a piedi a dover, dove una zia, betsey, accetta di occuparsi di lui. lo manda a canterbury, per educarlo, in casa del suo avvocato, padre di agnes, una dolce fanciulla. divenuto cronista parlamentare e conquistata anche fama letteraria, david sposa dora che pochi anni dopo muore. il giovane allora si accorge della dolce agnes che sposa, dopo aver salvato il futuro suocero dalle trame del suo amministratore.

la storia e l`eredita` del tragico conflitto che divise la cina della dinastia qing e il regno unito, imponendo all`impero celeste una penetrazione commerciale che sconvolse secolari equilibri e innesco` le mire espansionistiche di altre potenze. uno scontro che da quasi due secoli non smette di condizionare le relazioni dell`occidente con il colosso cinese. nell`ottobre 1839 inizio` la prima guerra dell`oppio tra regno unito e cina. nonostante la sua brutalita`, il conflitto fu anche intriso di tragicommedia: tra ipocrisia vittoriana, tentennamenti burocratici, passi falsi militari, opportunismo politico e cooperazione. eppure, negli ultimi 180 anni, questa strana storia costellata di incomprensioni, incompetenza e compromessi e` diventata l`episodio fondante del moderno nazionalismo cinese: e` considerata l`inizio dell`eroica lotta della cina contro una cospirazione occidentale tesa a distruggere il paese attraverso l`oppio e la diplomazia delle cannoniere. a partire da questo primo conflitto, "la guerra dell`oppio" esplora come i miti nazionali della cina sostanzino le sue interazioni con il mondo esterno, come il passato sia diventato propaganda al servizio del presente, e come l`illusione e il pregiudizio abbiano funestato il rapporto dei cinesi con l`occidente moderno e viceversa.

i giganti - morgante e gargantua, fracasso e pantagruel - fanno la loro comparsa nella letteratura europea tra la fine del quattrocento e la meta` del cinquecento. ma la dismisura del loro corpo va di pari passo a un`altra e non meno imponente licenza: quella della loro lingua. l`idioma di pantagruel e` immenso quanto il suo corpo e altrettanto esorbitante e` la lingua maccheronica del poema di folengo. se la furia neologistica di rabelais non sembra aver freno (una delle parole che escogita consta di cinquantasette lettere) e stravolge da cima a fondo il lessico francese, folengo fa molto di piu`: inventa non delle parole, ma una lingua, il maccheronico (cosi` detto da ), che trasgredisce senza riserve la ferma distinzione dantesca fra il volgare e il latino, latinizzando il volgare e volgarizzando il latino. per entrambi la lingua non e` piu`, secondo una dottrina stantia anche se tuttora dominante, il segno di un concetto della mente: e` prima di tutto un corpo, che si vede, si sente, si tocca, un corpo come quello dei giganti, con una sua sconcia fisiologia e un`ancora piu` sguaiata anatomia: un corpo in fuga non si sa verso dove, ma certo fuori da ogni identita` grammaticale e da ogni lessico definito.

il 10 giugno 1924, cento anni fa, avvenne il barbaro assassinio di giacomo matteotti per mano fascista. il modo migliore per ricordarlo, oggi, e` presentare le sue idee e le sue convinzioni. questo volume contiene un discorso molto importante del deputato socialista, "contro ogni forma di violenza", tenuto alla camera dei deputati il 31 gennaio 1921. si tratta della prima analisi organica, non di carattere esclusivamente locale, attraverso la quale matteotti denuncio` il clima di violenza che si era instaurato in italia. questo discorso da` il titolo al libro, perche`, mai come oggi, le sue parole meritano di essere sottolineate. arricchiscono il volume altri due testi che analizzano la violenza fascista da angolature diverse, per riflettere sulle sue dinamiche e sulla sua natura. il primo e` la denuncia dello squadrismo nel polesine, una delle terre in cui esso nacque e prese piede. l`altro si oppone all`eversione fascista contro le istituzioni, contro il parlamento, contro lo stato liberale, una volta che mussolini si insedio` al governo chiedendo i pieni poteri. il deputato socialista sviluppa qui riflessioni sui concetti di democrazia e dittatura, ancora oggi molto attuali. conclude il volume un acuto saggio del curatore, davide grippa, che contestualizza il rapporto tra matteotti e la non violenza.