
la costruzione di un universo letterario e artistico del tutto indipendente dai burocrati di stato, dalle accademie e dai canoni di gusto da loro imposti ha avuto luogo solo nell`ottocento. bourdieu ne descrive la struttura e le varie configurazioni, ponendo le basi di una "scienza delle opere", il cui oggetto non e` dato semplicemente dall`opera ma anche dal suo contesto sociale. influenzato dal marxismo e dallo strutturalismo, bourdieu si dedica qui in particolare alla sociologia dei processi culturali, affrontando vari temi: il potere della scrittura; la bohe`me e l`invenzione di un`arte di vivere; la rottura con la borghesia; flaubert e baudelaire; l`invenzione dell`estetica "pura"; arte e denaro; l`invenzione dell`intellettuale...

nell`universo interculturale contemporaneo si spalancano minacciosi panorami di scontri di civilta` e si rafforzano pericolosi meccanismi di difesa della propria identita`. mai come oggi l`occidente si sente minacciato dai vari fondamentalismi e troppo facilmente riduce la complessita` dell`islam a quella di una piatta categoria aggressiva. ecco allora che un volume sulla religione dell`islam - da maometto fino alle nuove spiritualita` islamiche di oggi - e` strumento prezioso di conoscenza dell`altro.



il volume presenta l`ultima opera di michelangelo, custodita al museo del castello sforzesco di milano, dopo il lavoro di restauro che l`ha riportata alle condizioni originali. l`opera risale al 1563, quando michelangelo e` sulla soglia dei novant`anni, ed e` il frutto di una grande intuizione: il corpo originale di cristo, del quale restano tracce in un braccio staccato dal blocco principale, viene spezzato e ricavato all`interno del corpo della vergine. pur rimasta incompiuta, quest`opera mostra intatto lo straordinario vigore della scultura del grande maestro. il volume documenta le fasi del restauro che ha riportato il marmo michelangiolesco all`originario splendore.


"mi e` capitato di prendermi tre multe per eccesso di velocita` nel tunnel del monte bianco, visto che l`infrazione era stata rilevata da tre autovelox. di qui, a parte l`esborso, la domanda filosofica: un evento si moltiplica in ragione degli osservatori? si direbbe di si`, stando alla polizia italiana e alla gendarmeria francese. ma, in questo caso, se gli autovelox fossero stati mille, avrei dovuto pagare mille multe?" gli aneddoti che maurizio ferraris raccoglie in questo dizionario filosofico fuori dal comune sono piu o meno di questo tenore. da "autovelox" a "zuhandenheit", in 129 voci che spaziano dal "bancomat" agli "zoccoli" passando per "cavatappi", passando per le "mutande, senza dimenticare le "cazzimme" e le "supercazzole", l`autore cerca di definire quelli che roland barthes chiamava "miti d`oggi" e martin heidegger "essere-nel-mondo". la filosofia alle prese con i paradossi della vita quotidiana.








da quando jhumpa lahiri si e trasferita a roma per imparare meglio l?italiano, nel 2012, la domanda "perche l?italiano?" le e stata rivolta con insistenza, e ancor di piu dopo che in questa lingua ha cominciato anche a scrivere. "per amore" e la prima risposta, la piu istintiva ma non meno vera. e come ogni amore, questo ha finito per trasformarla. da autrice e diventata anche traduttrice, dei propri testi e di quelli altrui. una metamorfosi personale che infonde grande lucidita e sentimento alle sue riflessioni sulle lingue e su quella preziosa attivita del pensiero che consente di passare dall?una all?altra, creando nuovi innesti e prospettive. fin da bambina, da quando le e venuto il dubbio su quale lingua usare in un biglietto per la festa della mamma - l?inglese imparato a scuola o il materno bengali? -, jhumpa lahiri si e posta problemi di traduzione. cosi, quando ha affrontato il rischio di tradurre le proprie parole e quelle degli altri, ha sperimentato quella particolare forma di riconoscimento di se che spesso chiamiamo destino. ma il destino ha i suoi snodi, e un percorso fatto di incontri fortuiti, scelte e occasioni. in questo caso, e un avvincente percorso intellettuale, una ricerca senza fine il cui racconto conferisce un andamento narrativo a questa intensa raccolta di saggi sulla traduzione e l?autotraduzione. nei tredici testi che compongono il libro, di cui quattro nati in italiano e nove in inglese, gli incontri sono fecondi e numerosi: in primis, quello con la lingua italiana, per amore della quale jhumpa lahiri ha scelto di vivere meta della sua vita a roma, e da cui tutto ha avuto inizio; poi quello con i romanzi di domenico starnone che l?autrice ha tradotto in inglese ("lacci", "scherzetto", "confidenza"), un?esperienza nuova ed emozionante; quello con le lettere dal carcere di antonio gramsci, un potente antidoto al confinamento della pandemia; e infine l?incontro di una vita, in un?altra lingua ancora, quello con il grande poema ovidiano,