
il "risveglio" citato nel titolo della raccolta evoca una drammatica ed estrema vicenda personale: nel maggio 2005, in seguito a un banale intervento medico, l`autrice finisce in coma, e solo dopo un lungo percorso di riabilitazione la sua esistenza ritrova una forma di "normalita`", per quanto la relativa disabilita` acquisita risulti alla fine permanente. in una recente intervista la poetessa cosi` rievoca la genesi del libro: "unita` di risveglio e` il diario-racconto in versi, fra speranze e paure, del mio ritorno alla vita a seguito di questa esperienza... di come io abbia cercato di trasformare lo choc per quanto mi e` successo, e per la mia nuova condizione, in un nuovo punto di partenza... ribaltando la rabbia e il lutto per la perdita in ragioni di forza. entrando a far parte di un mondo, quello della malattia, della sofferenza, dell`insufficienza fisica, che prima mi era totalmente sconosciuto, un mondo sorprendentemente giovane, ricco di umanita` ed empatia. trovando finalmente il coraggio, io che scrivo da sempre, di legittimarmi compiutamente questa parte di me stessa".

un quadro dei principali temi e problemi che devono essere inclusi nello studio archeologico, al fine di ricavare informazioni sui modi di produzione dei manufatti nelle societa` del passato. le operazioni tecnico-produttive sono, infatti, alla base dei modi in cui l`uomo agisce per riprodurre se stesso e le condizioni del suo vivere in societa`.

ambientato in una roma immaginaria e monumentale, brulicante di vita e ubriaca di festa, "la principessa brambilla" (1820) racconta l?amore tra l?attore giglio e la sarta giacinta. in una girandola di equivoci e travestimenti gli umili protagonisti si trasformano in sfarzosi principi e si lanciano in furiosi duelli, pazze danze e teneri corteggiamenti fino a un brioso lieto fine. ispirandosi al grande incisore francese jacques callot e giocando con le maschere della commedia dell?arte, e.t.a. hoffmann riflette sulle dualita dell?animo umano, discetta sull?"influsso di un piatto di maccheroni sull?amore" ed evoca con rara maestria il folle spirito del carnevale.