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il tema del magico, del "meraviglioso" percorre quasi tutta l`opera di bevilacqua, incantando i lettori di tanti paesi. ma qui il tema si traduce in una storia che avvince - oltre che per una suggestione e una suspense che si mantengono dall`inizio alla fine - per un sapore di verita`: la vicenda, infatti, e` stata realmente vissuta in prima persona dall`autore, messo a contatto fin da bambino con la dimensione magica. centrale nel libro e` la figura di miriam, la giovane sensitiva che entra concretamente nella vita reale del protagonista in crisi e lo rigenera, oltre che con gli eccezionali poteri di cui e` dotata, con le suggestioni naturale della sua intensa femminilita`. miriam, infatti, e` dotata di una sensitivita` spinta all`estremo: puo` ottenere che i sensi altrui vengano incantati, ossia riportati alla voglia di vivere. il romanzo acquista la portata di un messaggio piu vasto che indica modi, finora insondati, con cui e` possibile essere risanati dal male degli affetti, mentre l`uomo puo` trovare dio per strade diverse da quelle logorate dalla multiforme corruzione dei tempi.

walter e patty erano arrivati a ramsey hill come i giovani pionieri di una nuova borghesia urbana: colti, educati, progressisti, benestanti e adeguatamente simpatici. fuggivano dalla generazione dei padri e dai loro quartieri residenziali, dalle nevrosi e dalle scelte sbagliate in mezzo a cui erano cresciuti: ramsey hill (pur con certe residue sacche di resistenza rappresentate, ai loro occhi, dai vicini poveri, volgari e conservatori) era per i berglund una frontiera da colonizzare, la possibilita` di rinnovare quel mito dell`america come terra di liberta` "dove un figlio poteva ancora sentirsi speciale". avevano dimenticato pero` che "niente disturba questa sensazione quanto la presenza di altri esseri umani che si sentono speciali". e infatti qualcosa dev`essere andato storto se, dopo qualche anno, scopriamo che joey, il figlio sedicenne, e` andato a vivere con la sua ragazza a casa degli odiati vicini, patty e` un po` troppo spesso in compagnia di richard katz, amico di infanzia del marito e musicista rock, mentre walter, il timido e gentile devoto della raccolta differenziata e del cibo a impatto zero, viene bollato dai giornali come "arrogante, tirannico ed eticamente compromesso". siamo negli anni duemila, anni in cui negli stati uniti (e non solo...) la liberta` e` stata come non mai il campo di battaglia e la posta in gioco di uno scontro il cui fronte attraversa tanto il dibattito pubblico quanto le vite delle famiglie.

dopo la raccolta "opera sull`acqua", nella quale si cimentava per la prima volta con l`"azzardo dei versi", con queste nuove poesie, che incrociano alcuni temi di quel fortunato esordio poetico, erri de luca da` vita a una silloge di raggiunta maturita` compositiva. le sue poesie raccontano. raccolgono personaggi, viaggi e dialoghi. parlano di incontri e di volti. sono tracce che indicano una storia possibile o tutta gia` avvenuta in un solo gesto istantaneo ed eterno. l`amicizia, i genitori, l`amore, la napoli della sua prima infanzia, le missioni umanitarie in bosnia o in sudan. in questo libro erri de luca si racconta e si mette in gioco con poesie che trascendono sempre l`autobiografia per diventare messaggi sapienzali per chiunque apprezzi un atteggiamento di fermezza ma mai di arroganza nei confronti della vita degli uomini.

2025, california. ty ha passato i settanta e di mestiere fa il custode in un serraglio di strani animali che un ricco cantante ha il vezzo di mantenere. quando ty era piu` giovane, e aveva una moglie e una figlia, combatteva per salvare il pianeta. era un eco-guerriero, sua figlia viveva sugli alberi per impedire che li abbattessero. poi la ragazza e` morta, e a poco a poco anche la lotta degli ambientalisti si e` spenta schiacciata dall`irreversibile distruzione degli ecosistemi. oltre un certo limite e` stato impossibile invertire la rotta, impedire l`inaridimento dei suoli, il crollo della biosfera. ora i ratti la fanno da padroni sotto cieli tinta del piombo. nel frattempo ty si interroga se sia giusto smettere di combattere.

djerba e` un`isola del mediterraneo di fronte alla tunisia. sull`isola c`e` un albergo, dove rimangono intrappolati per qualche tempo alcuni viaggiatori. un vecchio medico italiano ossessionato dalla propria digestione, un fotografo newyorkese incapace di dire la verita` e i suoi assistenti, due gemelli figli di una bottegaia chiacchierona e infine il professor fabre, che ama i ragazzi in maniera inquieta, febbrile. il nodo del destino che li tiene prigionieri ha la forma di un corpo martoriato. qualcuno e` stato ucciso e saranno necessarie delle indagini.

in questa antologia guido davico bonino ha impegnato la sua memoria e la sua riflessione sui grandi scrittori del nostro secolo (narratori, poeti, filosofi, psicologi, antropologi, storici) e sui grandi creatori in genere (pittori, musicisti, cineasti, drammaturghi). ripercorrendo i loro scritti, rivisitando le loro partiture, i loro copioni, i loro film, i loro quadri, davico bonino ha voluto tracciare un bilancio degli ideali, delle illusioni, dei progetti, delle utopie che essi proponevano. che cosa di questo grande bagaglio di idee ed emozioni, di pensieri e passioni, e` degno di essere "portato di la`", oltre la soglia del duemila, e conservato per i decenni a venire?

notte, un vagone di seconda classe, linea parigi-venezia: qui beneacquista, che ha lavorato davvero come cuccettista, ambienta il suo giallo. alle 19.32 il treno chiude gli sportelli. antoine si prepara per una notte di lavoro. distribuire coperte, raccogliere passaporti, contare biglietti, intrattenere gli insonni. il cuccettista e` pagato per non dormire. a volte raccoglie una confidenza inattesa, oppure si infiamma per una bella svedese che scomparira` nelle calli veneziane. perche` sulle rotaie corre un mondo parallelo che a terra svanisce. questo quando tutto fila liscio. ma se negli anfratti di uno scompartimento si nasconde un uomo malato, le cose cambiano. e se il morbo e` una variante della peste del xx secolo, ogni fermata e` un pericolo.

fin dai primissimi anni cinquanta, claude le`vi strauss levo` la sua voce nel nascente dibattito sul problema del razzismo. lo fece con "razza e storia" dove attribuiva al carattere etnocentrico proprio della civilta` occidentale la responsabilita` della nascita delle teorie naziste. a suo parere era essenziale rifiutare l`idea del primato dell`occidente. queste riflessioni furono sviluppate e corrette nell`intervento, datato 1971, dal titolo "razza e cultura". i due scritti sono stati raccolti in questo volume e stupiscono per la tragica attualita` di quanto denunciano. in appendice viene presentata l`intervista rilasciata da le`vi strauss nel giugno 2000 a marcello massenzio.

"vivetela bene la vostra piccola vita perche` e` la sola e quindi immensa ricchezza di cui disponete. non dilapidatela, non difendetela con avarizia, non gettatela via oltre l`ostacolo. vivetela con intensa passione, con speranza e allegria". "scuote l`anima mia eros" nasce cosi, dalla passione, sotto il segno di una mercurialita` creativa che rincorre l`intensita` folgorante e variabile dei pensieri. eugenio scalfari ha sempre cercato di farsi attraversare dalla luce della razionalita`, senza tuttavia nascondersi che la conoscenza e il sapere hanno il loro fondo oscuro nella malinconia ("io sono stato un mercuriale che sognava d`essere un saturnino"). oggi sente di aver raggiunto quello spazio immobile, quel tempo sospeso che gli permette di accogliere dentro di se` le cose del mondo "invece di invaderle e possederle". sa di potersi abbandonare liberamente alla propria vita emotiva senza rischiare di cedere alla tristezza e alla solitudine: la malinconia sara` pure un bagno di luce crepuscolare che accompagna ogni percezione, ma e` anche una consolazione dell`esistenza che puo` permettersi solo chi ha vissuto e vive ogni momento "con intensa passione, con speranza e allegria".

una venezia estiva ammorbata da una peste incombente ospita l`inquieto gustav aschenbach, famoso scrittore tedesco che ha costruito vita e opera sulla piu` ostinata fedelta` ai canoni classici dell`etica e dell`estetica. un sottile impulso lo scuote nel momento in cui compare sulla spiaggia del lido la spietata bellezza di tadzio, un ragazzo polacco. un unico gioco di sguardi, la vergogna della propria decrepitezza, la scelta di imbellettarsi per nasconderla, sono i passi che scandiscono la vicenda. in pieno novecento, thomas mann ha colto e rappresentato la grande cultura borghese in via di dissoluzione, in un`opera emblematica che fonde la perfezione formale con la rappresentazione degli aspetti patologici di quella crisi.

tutti gli animali sono uguali ma alcuni animali sono piu` uguali degli altri. e questa l`amara lezione che le umane bestie della fattoria padronale imparano dopo aver detronizzato il fattore jones, e aver instaurato il loro governo. in poco tempo infatti una grufolante e`lite, guidata dal maiale napoleone, trova il modo di salire sullo stesso trono che prima era stato del fattore. cosi` gli altri animali scoprono che uguaglianza e liberta`, in bocca a chi desidera il controllo assoluto, sono soltanto parole, e si ritrovano sotto il giogo di una nuova tirannia dal volto diverso ma identica alla precedente. perche` come e` accaduto sempre nella storia, e come continuera` ad accadere, a un potere immancabilmente se ne sostituisce un altro.

come lo stesso autore scrisse, il racconto raccoglie molte vicende veramente accadute, esperienze personali e altre di ragazzi che furono compagni di scuola di mark twain. la storia s`impernia sulla vicenda capitata ai due amici huck e tom, andati a seppellire un gatto a mezzanotte nel cimitero del villaggio. nel cimitero i nostri eroi, quella notte, sono gli invisibili testimoni d`un assassinio. twain dedicava il libro ad un vasto pubblico di lettori giovani per ricordar loro quelli che essi erano un tempo e come sentivano e pensavano e parlavano e in quali strane avventure talvolta andassero a cacciarsi. eta` di lettura: da 11 anni.

gli ultimi tre secoli di storia della grecia: la progressiva costruzione della nazione odierna, dal dominio ottomano alla conquista dell`indipendenza, dalla tragedia delle guerre civili alla recente crisi finanziaria. uno sguardo vivido e originale su un popolo e una cultura a lungo celebrati solo per il loro illustre passato. conosciamo l`antica grecia, la civilta` che ci ha dato praticamente tutto cio` che oggi definisce la cultura in molti campi del sapere. tuttavia, solo recentemente, in seguito alla crisi finanziaria che ha sconvolto il paese dal 2010, ci siamo resi conto di quanto poco sapessimo della nazione moderna. questo libro si propone di farci conoscere i greci per quello che sono diventati. in che modo la grecia, cosi` saldamente attaccata all`eredita` degli antichi, e` stata in grado di modellare una propria identita` che e` allo stesso tempo antica e moderna? il volume illustra gli avvenimenti occorsi, durante gli ultimi trecento anni, nella costruzione di una nazione moderna sulle rovine di una civilta` scomparsa. la storia drammatica e avvincente dello stato-nazione greco e dell`identita` collettiva che lo ha formato. non solo una storia di eventi o di alta politica, ma anche una storia della cultura e delle arti, delle persone e delle idee.

questo rappresenta la prima edizione integralmente tradotta dal latino, annotata e con apparati filologici, di un`ampia selezione dell`innografia cristiana d`occidente costituitasi a partire dal iv secolo e proseguita poi in eta` moderna fino ai nostri giorni. si tratta dei testi entrati nella liturgia horarum iuxta ritum romanum, cioe` nel corpus approvato e utilizzato nella liturgia delle ore dalla chiesa cattolica di rito romano. a parte ilario di poitiers, della cui produzione sono stati tramandati solo sparuti inni frammentari, il piu` antico innografo e` sant`ambrogio, vescovo di milano, operante negli ultimi decenni del iv secolo. i suoi testi poetici e quelli dei primi secoli dell`innografia cristiana sono preghiere in metrica latina, ma con caratteristiche gia` volte a ritmi di indole piu` popolare. gli inni cristiani d`occidente coniugano forme della poesia latina classica con i temi e i contenuti piu` cari al cristianesimo. per questa mescolanza di sacro e profano non hanno avuto vita facile in alcuni periodi, soprattutto nell`alto medioevo, avversati talvolta dagli ordini monastici piu` rigidi e anche dalle autorita` ecclesiastiche, che in certe fasi storiche ritenevano solo la parola di dio, dunque solo antico e nuovo testamento insieme, degna di essere pronunciata o cantata nella liturgia. cio` nonostante, la tradizione innografica si e` via via consolidata, anche per la sua grande forza di coinvolgimento dei fedeli. ed e` interessante vedere come gli inni cambino il loro aspetto letterario nel corso dei secoli. per esempio nel rinascimento, a parte il ricorso a forme metriche piu` eleganti e ricercate, entrano in gioco addirittura personaggi della mitologia classica accanto alle figure della religione cristiana. dunque la stratificazione del corpus innografico e` arrivata a contenere tutti gli aspetti della spiritualita` e della devozione cristiane assunti nel trascorrere dei secoli, nelle forme che la sensibilita` culturale dei vari perio

questo libro non e` una storia organica e filologicamente corretta dell`ebraico e nemmeno una grammatica o un manuale. e invece il racconto appassionato e innamorato di questa lingua nel suo sviluppo storico e nelle sue particolarita`. una lingua antica e nuova, bella e aspra ma talora dolcissima, scarna ed eloquente. con caratteri diversi da quelli latini, senza vocali, si legge da destra a sinistra, e` la lingua della torah. l`ebraico e` antichissimo e non e` mai morto. e sempre stato accanto alla vita degli ebrei, conosciuto, amato, letto, scritto. la gran maggioranza della letteratura degli ebrei, nei secoli dei secoli, e` stata scritta in ebraico. milioni di parole in ebraico sono state pronunciate ogni giorno nelle sinagoghe, nelle scuole. e risuonano ancora nelle lingue che parliamo.

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