


carlo rosselli del quale ricorre quest`anno il centenario della nascita, fu uno dei piu` carismatici e influenti intellettuali antifascisti europei. la narrazione di questa vita cosi` intensa e drammatica si accompagna nel libro di pugliese alla esposizione di un pensiero che, come ormai si sottolinea da piu` parti, ritrova oggi una straordinaria attualita`.

un ingegnere mortalmente malato acconsente a che il suo cervello venga separato dal corpo, chiuso in una capsula spaziale e utilizzato per un esperimento scientifico. ma il cervello - imp plus - comincia a crescere, a svilupparsi, rifiuta i segnali inviati dalla terra e giunge a prendere una decisione drammatica e inaspettata.




un libro che si rivolge a quanti, piu` che all`opera dello scienziato, sono interessati alla figura di einstein uomo, a capire chi fosse in realta`, al di la` del mito. il risultato e` un ritratto per certi versi imprevedibile, molto piu` sfaccettato e complesso di quanto una certa agiografia lascerebbe supporre. oltre a particolari inediti della vita familiare, il libro illustra il credo filosofico di einstein e le sue prese di posizione sui grandi temi della politica, della pace e della guerra, e analizza le ragioni del mito di einstein, soffermandosi sul ruolo avuto dai grandi mezzi di informazione e fornendo esempi che testimoniano il clima di isteria collettiva che si creo` intorno allo scienziato dopo il trionfo delle sue teorie.

e un esodo silenzioso e inarrestabile quello dei migranti musulmani in viaggio da medio oriente e asia centrale verso occidente. sopravvissuti quasi tutti a guerre e violenze, a persecuzioni politiche o sociali, hanno un solo desiderio, quello di vivere in pace, e nessun interesse per fanatismi di sorta. in anni di viaggi e soggiorni sul campo, yaghmaian ne ha raccolto e fotografato le storie. un dramma umano che si ripete sulle strade che da istanbul, kandahar, baghdad, lslamabad, portano a parigi, londra, new york, passando per tendopoli, centri di accoglienza, container, varchi nelle frontiere.




Commedia in due atti scritta nel 1929, e rappresentata per la prima volta dalla compagnia «Teatro Umoristico i De Filippo» il 9 ottobre 1932 a Napoli, al Teatro Sannazzaro, Chi è cchiu felice 'e me! ha - come ha sottolineato Fiorenza Di Franco - «il fondo delle vecchie farse sul tema tradizionale dell'infedeltà coniugale e della cecità del marito tradito. Ma l'accuratezza con cui vengono sottolineati i tratti del protagonista fanno pensare che Eduardo abbia voluto andare oltre alla presentazione caricaturale di un tipo. Mettendo in risalto l'individualismo di Vincenzo, la sua sete di meschina felicità, il suo isolarsi nel suo piccolo mondo, suggerisce una critica alla borghesia italiana - certamente non recepita all'epoca - che proprio con questo modo di concepire la vita ha permesso l'avvento del fascismo e il suo progressivo rafforzamento».

mentre la neve scende su oslo l`ultima domenica d`avvento, una serie di omicidi spezza l`incanto del natale. e catapulta in prima linea due veterani del corpo di polizia, la profiler johanne vik e suo marito, il commissario yngvar stube. il primo a essere ritrovato e` il cadavere di un giovane rifugiato, ormai irriconoscibile, che galleggia nelle acque gelide della baia. nessuno si era preso la briga di denunciarne la scomparsa, nessuno si presenta a reclamarne il corpo. una settimana piu` tardi, eva karin lysgaard, vescovo di bergen, viene accoltellata a morte per strada. eva era una figura pubblica, molto stimata, strano che fosse in giro da sola la vigilia di natale. infine un tossicodipendente, trovato morto di overdose in uno scantinato. una serie di avvenimenti in apparenza scollegati tra loro, ma che pazientemente johanne e vik cominciano a mettere in relazione. da questo romanzo, la serie tv modus.

Disco dopo disco, Kurt Vile si è costruito un folto seguito, malgrado la sua musica non sia assolutamente commerciale né modaiola. Ha collaborato con Courtney Barnett e Adam Granduciel (War on Drugs) ma, sopratutto, ha inciso diversi dischi a suo nome. Dischi che gli hanno dato la fama, al punto che la città natale, Philadelphia, dal 2013 in poi ha istituito il Kurt Vile Day. E dopo Walkin' On A Pretty Daze, B'lieve I'm Going Down, Daze e Childish Prodigy ecco Bottle In It, il suo lavoro più convincente.

negli intenti dell`autore il libro doveva essere una ricapitolazione di tutti i temi sui quali si erano esercitati il suo pensiero e la sua arte: l`amore, la morte, il sacro, il lavoro, il gioco, la guerra ecc. l`opera doveva rientrare in un progetto di storia universale rimasto irrealizzato. della storia universale il testo ha la struttura: e` una lettura ampiamente illustrata della storia universale attraverso le rappresentazioni dell`erotismo tragico. una prima parte e` dedicata alla nascita di eros nella preistoria, associata alla coscienza della morte. una seconda parte tratta delle rappresentazioni dell`erotismo dall`antichita` ai nostri giorni. concludono il libro due capitoli fotografici sul sacrificio vudu` e sul supplizio cinese dei "cento pezzi".


protagonisti di "giro di vite", forse il piu` celebre tra i romanzi brevi di henry james, sono flora e miles, due bambini perseguitati dai fantasmi di un`istitutrice e di un maggiordomo, e intrappolati in quella che fausta cialente nella nota al testo definisce una "tirannica atmosfera". ai classici motivi del racconto nero, "gotico", james unisce una sottile indagine psicologica, consegnando al lettore uno dei piu` suggestivi racconti del mistero, sempre al confine tra realta` e soprannaturale.


"la linea che giuseppe fiori segue nel ricostruire passo per passo la biografia gramsciana consiste nel vederne le radici e le scaturizioni psicologiche e culturali nel massimo della profondita possibile, la dove biografia ed ethnos traggono alimento reciproco. e proprio per questo che si puo dire che questa e una "vita" autentica, non un casellario di idee fatte calare dall?alto." (dall?introduzione di alberto asor rosa) giuseppe fiori da avvio al ritratto di gramsci "a figura intera, con i tuffi del sangue e della carne". pubblicata per la prima volta nel 1966 e tradotta in molte lingue, questa biografia sconvolse l?ortodossia comunista, che di gramsci vedeva o voleva far vedere solo "la testa", e da allora non e mai invecchiata.