quattro uomini disperati decidono di lasciare la capitale argentina per tentare una rapina in una banca di provincia. il colpo sembra essere andato a segno, ma qualcosa va storto e la banda deve ritirarsi precipitosamente. gli abitanti della cittadina danno vita a una collettiva reazione di difesa e di atti selvaggi. i quattro non riescono a fuggire e cercano scampo nei vicoli e nelle case, ma e` come se si fossero nascosti sotto la pietra che occulta i rancori, le miserie e le turpitudini della gente. i rapinatori cosi` si trasformano da carnefici in vittime crudelmente perseguitate, braccati come animali dal cerchio dei cacciatori che si chiude intorno a loro.
credi di sapere quello che fanno nel buio. di poterlo immaginare. ma non conosci il buio. e non conosci loro. in fondo gemma e pauline sono solo due bambine di dieci anni, cosa potra` mai nascondere la loro vita? due ragazzine come tante, due compagne di scuola che sembrano non condividere nulla: socialmente privilegiata, cresciuta in un ambiente (all`apparenza) iperprotettivo, l`ingenua gemma; povera, posseduta da una rabbia che sembra aver ricevuto con il latte della madre prostituta, l`aggressiva pauline. invece la loro amicizia, strana, casuale, un po` storta, cresce su cio` che le unisce: la violenza di una citta` operaia e disagiata, l`atmosfera di impalpabile ma incombente minaccia che pervade le loro fragili esistenze. e poi c`e` la comune passione - anzi ossessione - per lallie. attrice bambina, piccola lolita televisiva, lallie da` corpo, un corpo fasciato da tutine aderenti e precocemente ammiccanti, a tutti i sogni di gemma e pauline. quando la piccola diva verra` in citta` per girare un film - in cui interpreta la vittima di un pedofilo - le vite delle tre ragazzine si incontreranno in un`esplosione di orrore, un precipitato di tutta la violenza, la rabbia, i tradimenti, gli abusi, le invidie che hanno accumulato nelle loro vite. esistenze brevi, ma lunghe abbastanza per veder morire il futuro. perche` e` questo che unisce gemma e pauline: il buio che le avvolge, che cela colpevoli e responsabilita`. il loro essere vittime. il diventare, a loro volta, carnefici.
a tokyo, nei primissimi anni novanta - gli anni della immobiliare -, impazzano i procacciatori d`affari e crescono i grattacieli. non dappertutto, pero`. nella zona di shinjuku ci sono soprattutto alberghi a ore in rovina e gatti. nel cuore di shinjuku c`e` goldengai, un gruppo di isolati che risale ai , con piu` di duecento piccoli bar l`uno accanto all`altro. e un mondo di ruderi e lanterne colorate quello in cui si aggira yama, aspirante sceneggiatore, autore di quiz per la televisione, daltonico. quando entra per la prima volta al kalinka, un localino stretto e lungo dove i clienti abituali ingannano il tempo facendo scommesse sui gatti che faranno capolino alla finestra, yama si ritrova in una . gomito a gomito, al bancone bevono un bassista rock, una dominatrice di un club sadomaso, un regista, un , un ex carcerato, un uomo vestito di paillette. dietro il bancone lavora yume, che arrostisce spiedini e peperoni. come molti dei suoi clienti, yume sembra un po` sfasata: ti guarda con un occhio solo, non sorride mai, e sembra sapere molte cose sui gatti del quartiere. intrigato dal mistero - dove si incontrano, yume e i gatti? -, combattuto tra la perenne sensazione di smarrimento e gli impulsi creativi, yama cerca di trovare una strada che faccia per lui. lungo il cammino si mettera` nei guai col suo datore di lavoro, si cimentera` nella poesia, si lascera` cullare dalle luci di goldengai. e, proprio quando sentira` sbocciare un fiore dentro di se`, vedra` un luogo magico scivolare via come sabbia, portandosi dietro una ragazza dagli occhi sfuggenti e forse un`intera epoca della vita.