


una scelta dell`ampio reportage che de amicis scrisse raccontando il suo viaggio a costantinopoli: una preziosa descrizione di come fosse istanbul sul finire dell`ottocento. nel 1875 edmondo de amicis, allora corrispondente letterario dell`"illustrazione italiana", fece rivivere con queste pagine di grande eleganza la capitale dell`impero ottomano al tramonto. sultani, eunuchi, e concubine, il topkapi e hagia sofia, il gran bazar e il corno d`oro, il ponte di calata e la moschea di solimano, fez e turbanti: i perduti incanti della "citta` incomparabile", in cui erano contenuti tutti gli orienti reali e immaginari.

a rendere celebre edward lear e` stato il suo originale uso della forma metrica dei "limericks", brevi strofe ritmate di origine settecentesca. suggellando con il ritorno finale della rima e delle parole iniziali un`istantanea colorata e caricaturale di bizzarri e malinconici personaggi, abitanti di un mondo costantemente folle ma non sempre innocente, lear ha sperimentato tutte le forme del "nonsense". il volume riporta, accanto al testo tradotto, quello originale inglese e vignette dello stesso autore.

con l`umilta` dei glossatori e una inesauribile passione per l`arte del divulgare, emilio pasquini e antonio quaglio firmano una edizione commentata della commedia che si segnala per la sua didascalica ed esauriente chiarezza. alle introduzioni e al ricco apparato di note i due curatori affidano il compito di prendere per mano il lettore e guidarlo, fra le insidie e le trappole esegetiche che si nascondono dietro ogni terzina, alla scoperta dell`insuperato prodigio poetico della commedia. con un obiettivo solo in apparenza modesto: mettere sempre al centro il testo e la lingua di dante, eroe di un epico viaggio impegnato in uno strenuo corpo a corpo con i propri mezzi espressivi per redigere