ada e` una donna generosa, innamorata, madre di due figli, stella e taos, avuti da due precedenti relazioni. fa l`avvocato e si occupa di un`associazione che tutela le donne vittime di aggressione. daniele e` il suo compagno, uomo di cinema, tormentato, mal sopportato dai due ragazzi e in particolare dal ventenne taos. in questo scenario francesca comencini costruisce la ragnatela di una famiglia non convenzionale in cui si incrociano aspirazioni ambiziose e grandi ideali come quelli di stella che sogna un futuro da attrice; ma anche piccoli e puri sentimenti come il senso filiale che cerca con coraggio e volonta` taos. accanto a questa famiglia che puo` sembrare fuori dal comune ce n`e` una apparentemente piu` tradizionale, ed e` quella formata da filippo e giovanna. sono cattolici e genitori adottivi di vera, una cara amica di stella. vera porta con se` lontane irresolutezze che la rendono una ragazzina debole, curiosa ed esposta al mondo, ma anche facilmente influenzabile, tanto da essere irretita e coinvolta in una setta di fondamentalisti. spettera` alla madre giovanna tirar fuori tutto il suo coraggio, che anche lei ignorava di avere, per salvarla. questo romanzo di francesca comencini esplora le famiglie allargate. un affresco sul nucleo familiare in un paese che ancora oggi considera la famiglia un fondamento chiuso sancito dal vincolo matrimoniale e i rapporti di sangue, ma sempre meno sulla verita` degli affetti.
lo sviluppo delle citta` e delle metropoli e` un tratto peculiare della vita europea e mondiale nell`eta` contemporanea: la grande citta` e` il luogo della modernita`. a questo tema e` dedicata questa sintesi storica che ripercorre l`evoluzione urbana europea seguendo un doppio binario: da un lato mette in luce le grandi linee dell`urbanizzazione, nella sua dimensione fisica, nei suoi rapporti con l`industrializzazione, nelle sue conseguenze sociali, nel porsi della metropoli come centro di elaborazione e di irradiamento di forme e stili di vita, di innovazione economica sociale e culturale. dall`altro, questa dinamica generale e` verificata ripercorrendo la storia di alcune citta` a vario titolo esemplari da manchester a torino, da monaco a barcellona.
negli anni a cavallo tra ottocento e novecento l`italia, a differenza di altri paesi europei, non aveva ne` una vera e propria tradizione di antisemitismo, ne` "teorici" che se ne fossero fatti banditori. sembrava pertanto impossibile costruire un "antisemitismo italiano". subito dopo la prima guerra mondiale, pero`, qualcuno fu di diverso avviso. questo qualcuno fu giovanni preziosi, sacerdote nato nel 1881 in provincia di avellino, che, dopo alcuni viaggi negli stati uniti, abbandono` la tonaca e nel 1915 fondo` la rivista "la vita italiana", che divenne l`organo ufficioso di tutto cio` che di antisemita circolava nel nostro paese. nume tutelare della svolta antiebraica intrapresa dal duce all`inizio degli anni trenta, nel 1942 fu addirittura nominato ministro di stato. romano canosa, studioso attento di fenomeni e personaggi del ventennio spesso ingiustamente trascurati, offre per la prima volta in queste pagine un ritratto inedito e coinvolgente di una figura cruciale dell`antisemitismo italiano. a riprova che lo storico, per quanto la vicenda trattata possa risultare scabrosa, non puo` esimersi dall`obbligo di affrontarla. se non altro per contribuire a evitare che possa ripetersi.