"tutto il tempo in cui ho vissuto in algeria ho sognato di arrivare un giorno in algeria". e il complesso rapporto con un paese natio che si rifiuta di accoglierti, la tensione tra un radicamento agognato e uno sradicamento inevitabile, al centro di questo libro in cui l`autrice affronta un periodo decisivo della sua vita come della storia algerina e francese, collocato prima e durante la guerra d`indipendenza. pur non essendo esplicitamente autobiografica, la scrittura intreccia personaggi, scene e sequenze dell`infanzia e dell`adolescenza algerina della cixous, con storie e testi del suo altrove letterario e creativo, la francia.
l`autrice ricostruisce l`intimissimo rapporto che per quasi sessant`anni lego` indissolubilmente una celebre scrittrice, virginia woolf, e la sua materna e dotata sorella vanessa bell, pittrice di talento. l`autrice segue questo rapporto dalla prima infanzia delle sorelle attraverso la loro difficile e turbolenta adolescenza all`interno di una tipica, ma al tempo stesso particolarissima, famiglia vittoriana, fino alla maturita` personale e artistica di entrambe. ad essere in primo piano e` sempre il rapporto complesso tra le due donne: la scelta di sfere di espressione diverse che limito` la competizione fra loro, lo strettissimo legame affettivo, i tradimenti, le incomprensioni, la solidarieta` nei momenti difficili.
con oltre 80.000 forme verbali e 110.000 lemmi, con centinaia di frasi e modi di dire, con tutte le piu` comuni sigle e abbreviazioni, il dizionario si offre come uno strumento pratico e utile per chi viaggia, per chi vuole parlare, leggere e scrivere in lingua portoghese, per gli studenti.
nella vita di una grande famiglia dispersa dal tempo, irrompe un fatto insolito e inaspettato: la modesta eredita` di un chiacchierato, scontroso, solitario cugino venuto a mancare prematuramente. l`evento costringe un gruppetto di parenti, tutti presunti eredi, a incontrarsi dopo tanti anni e a riallacciare rapporti interrotti, a confrontarsi, a ripercorrere la propria vita sul filo di alcuni dolorosi episodi, i cui spazi vuoti vengono riempiti e integrati dalla memoria degli altri. una storia vera in cui le vicende dolorose sono stemperate dal lieve tocco dell`umorismo. personaggi che, malgrado l`eta` matura, negli anni si sono rivelati individui buoni e semplici, dotati di quello spirito propositivo che puo` alleviare le normali pene della vita. per sapere come e perche` dobbiamo addentrarci nella vicenda.
il libro racconta la storia di tre atleti formidabili che hanno lasciato una traccia profonda nel costume dello sport nazionale. il pallone e` il protagonista assoluto. adoperato con i piedi o con le mani, entrambi fatati, dalla genia degli ossola, figli di orafi, nati a varese. palloni diversi in epoche fra loro lontane. quello di cuoio robusto con valvola per l`aria e la cucitura a stringa aveva stregato fin da ragazzino franco, il primogenito, classe 1921, attaccante biancorosso, ingaggiato sul finire degli anni `30dal torino, lo squadrone granata dei sette scudetti, scomparso nel cielo di superga il 4maggio 1949. a luigi, "il cicci", il secondogenito, classe 1938, toccarono in sorte ben due palloni nell`arco di una ventina d`anni in cui e` racchiusa la sua carriera. per primo, quello della pallacanestro, con la maglia della robur et fides e poi della prealpi. un decennio dopo quello del calcio, vestendo i colori della vestes, del varese, della roma, del mantova. il pallone di aldo "l`aldino", il terzogenito (1945), era quello vellutato come una piuma del moderno basket di cui divento`, partendo dalla stessa robur et fides del "cicci", un asso insuperabile.
pochi giorni prima della marcia su roma, ottobre 1922, nasce la cooperativa agricola di olonia. ne e` promotore e direttore l`aurelio piantanida. la gente affida i propri risparmi alla societa`, come fosse una banca, le attivita` prosperano e olonia sembra avviata a diventare il paese della cuccagna. ma, indifferente a tante ragazze che vogliono conquistare lo scapolo d`oro che piace tanto alle loro mamme, l`aurelio non e` felice perche` non riesce a far breccia nel cuore della lulu`, l`amata ballerina di cancan. tra pressanti impegni di lavoro, avventure galanti, successi e rimpianti, corrono gli anni. quale sara` l`approdo di una vita tanto intensa?
che cos`e` la musica? per rispondere a questa capitale domanda, ramon andre`s insegue - dalla preistoria al composito mondo greco-romano, con frequenti incursioni nelle tradizioni asiatiche - le esperienze primordiali che hanno risvegliato il nostro inconscio alla vibrazione universale, le riflessioni filosofiche che hanno eretto l`armonia a principio fondante del cosmo e dell`etica, le meditazioni artistiche e religiose attraverso le quali la musica ha preso forma come elemento insostituibile del vivere umano. e alla maniera degli antichi rapso`di, , raccoglie nel suo tour de force una scintillante collezione di storie, citazioni memorabili e interpretazioni animate da un contagioso senso di stupore. se mousike` e`, come pensavano i greci, non solo una , ma una disciplina che , l`itinerario tra suono e vibrazione, proporzione e spazio, intelligenza e danza cui andre`s ci invita e` allora un viaggio necessario. tanto piu` oggi, quando la musica rischia di risolversi e dissolversi nell`entertainment, nell`emporio dei suoni smaterializzati, nella persecuzione delle nenie di sottofondo orchestrate da algoritmi. la musica, invece, e` infinitamente di piu`: intermediaria celeste, abissale , motore armonico della convivenza, voce che . per rilke l`orecchio e` un : andre`s ha predisposto una doviziosa liturgia musicale, e dalla soglia ci invita all`introibo.
profondo conoscitore dell`animo umano, stratega della vendetta, abile nell`intonare la chiacchiera alla rabbia, geniale voltagabbana, esegeta dell`eros, nel 1783 pierre choderlos de laclos scrive il pamphlet de l`e`ducation des femmes. il testo e` una sorta di brillante, viziato controcanto a le relazioni pericolose, il romanzo "perverso" pubblicato da laclos l`anno prima. le donne, scrive laclos, educate al servaggio, alla pia obbedienza, devono liberarsi da ogni morale conclamata, dalle mille gabbie delle convenzioni civili. "la natura crea esseri liberi; la societa` evoca tiranni e schiavi; ogni societa` presuppone un contratto, ogni contratto il rispetto di un obbligo", scrive laclos. se e` vero che sulla donna grava la maledizione di essere tale, occorre scatenarla, liberando dal giogo del pudore il corpo, assegnando alta sovranita` alla bellezza. il raffinato femminismo e` calibrato, in laclos, da una scrittura limpida, piena di serpi, propria di chi riconosce lo stigma dell`ipocrisia dietro ogni morale, il cupo frastuono della menzogna alla foce delle "buone maniere".