
cosa ci vela il velo portato dalle donne islamiche nel contesto delle societa` occidentali? che rapporto ci puo` essere tra uno stato moderno e il sacro? cosa vuol dire cittadinanza? e una cosa che ci include in una comunita`, o che ci da` diritto a forme di diffidenza e segregazione? re`gis debray, uno dei piu` importanti intellettuali e pensatori francesi di oggi, interviene in questa accorata lettera aperta ai suoi colleghi sulla questione dell`uso del velo islamico in francia. questione che, com`e` noto, e` andata ben al di la` della sua problematica di disciplina didattica per la scuola dell`obbligo, per diventare la pietra di paragone di un dibattito sulla (sulle) liberta`, sulle identita` e sulla possibilita` di essere tutti, indipendentemente da religione e razza, cittadini (e) repubblicani, cioe` abitanti liberi di uno stato laico e plurale: "una legge restrittiva non sarebbe in armonia con lo spirito dei tempi, anche se al giorno d`oggi potremmo essere trattati con una certa indulgenza (i reazionari progressisti sono sempre piu` impopolari dei progressisti retrogradi)".



Terzo album per la band di Los Angeles e definitiva consacrazione. Un combo numeroso che richiama Beatles, Doors e Dead nel proprio suono, con canzoni dove vengono mischiate sonorità anni sessanta, folk, psichedelia. Ma dove tutto suona decisamente attuale. Non assomigliano a nessuno, sono personali e creativi, vulcanici e decisamente piacevoli da ascoltare. Se Here, il disco dello scorso anno, era bello, questo è ancora meglio. Tra i dischi più belli di quest'anno.

l`amore salva? quante volte ce lo siamo chiesti, avvertendo al tempo stesso l`urgenza della domanda e la difficolta` di dare una risposta definitiva? ed e` proprio l`interrogativo fondante che alessandro d`avenia si pone in apertura di queste pagine, invitandoci a incamminarci con lui alla ricerca di risposte. in questo libro incontriamo anzitutto una serie di donne, accomunate dal fatto di essere state compagne di vita di grandi artisti: muse, specchi della loro inquietudine e spesso scrittrici, pittrici e scultrici loro stesse, argini all`istinto di autodistruzione, devote assistenti, o invece avversarie, anime inquiete incapaci di trovare pace. ascoltiamo la frustrazione di fanny, che keats magnificava in versi ma con la quale non seppe condividere nemmeno un giorno di quotidianita`, ci commuove la caparbieta` di tess gallagher, poetessa che di raymond carver amava tutto e riusci` a portare un po` di luce nei giorni della sua malattia, ci sconvolge la disperazione di jeanne modigliani, ammiriamo i segreti e amorevoli interventi di alma hitchcock, condividiamo l`energia quieta e solida di edith tolkien. alessandro d`avenia cerca di dipanare il gomitolo di tante diversissime storie d`amore, e di intrecciare il filo narrativo che le unisce, in un ordito ricco e cangiante. per farlo, come un filomito, un "filosofo del mito", si rivolge all`archetipo di ogni storia d`amore: euridice e orfeo. un mito che svolge la sua funzione di filo (e in greco antico per indicare "filo" e "racconto" si usavano due parole molto simili, mitos e mythos) perche` contempla tutte le tappe di una storia d`amore, tra i due poli opposti del disamore (l`egoismo del poeta che alla donna preferisce il proprio canto) e dell`amore stesso (il sacrificio di se` in nome dell`altro). ogni storia e` una storia d`amore e` cosi` un libro che muove dalla meraviglia e sa restituire meraviglia al lettore.

La Omnivore è una delle etichette più interessanti, in questo periodo, in Usa. Cura delle ristampe di materiale molto raro, se non addirittura inedito. Questa volta abbiamo una band power pop, sullo stile dei Big Star. Van Duren & Good Question hanno inciso poco e questo disco raccoglie tutto quello che è disponibile. Un power pop acido, con venature psichedeliche, per una band molto quotata a livello collezionistico che, finalmente, è a disposizione di tutti quelli interessati a questo genere di musica. La band è originaria di Memphis e le registrazioni risalgono al 1992.

Nati nel 1967 dalle ceneri del gruppo folk rock dell'Ariziona, The Bittersweets' la band di Phoenix Twentieth Century Zoo ha saputo creare un suono elettrico, energico e creativo, che mischiava ad arte rock, blues, psichedelia e garage. Il debut album 'Thunder on a Clear Day. passava con estrema facilità dall' acid-soaked rock, al melancholic blues con influenze soul, funk, jazz ed anche psichedeliche.Una band che ha dato una identità al suono della valle di Phoenix, grazie a canzoni come Rainbow, Bull Frog, Love in Your Face, sino alla jam finale Blues With A Feeling..

LP. Beggars Banquet records, 1986, UK. Singolo 12" della band australiana che contiene i brani Head full of steam, Don't let him come back e The wrong road con ospiti Tracey Thorn degli Everything but the girl alla voce e Dean B. Speedwell alle tastiere.

Beggasr Bamquet, 1988, UK. Singolo 12" con le canzoni Was there anything I could do?. Rock and roll Friend e Mexican Postcard.