nel suggerire le sue interpretazioni, l`autore integra psicoanalisi e critica letteraria mettendo in discussione e giungendo a capovolgere numerosi giudizi e stereotipi interpretativi tradizionali. charles bovary diventa un personaggio piu` interessante e piu` attivo di quanto e` sempre stato tradizionalmente considerato: il lavoro inconscio del suo sadomasochismo contribuisce in modo decisivo all`adulterio e al suicidio di emma. l`uomo lear ha un infantile e disperato bisogno d`amore che, come re, non puo` ammettere. le tesi dell`autore sono affascinanti e stimolanti per tutti i lettori; coloro che hanno familiarita` con la psicoanalisi ne riconosceranno il metodo nella motivazioni inconsce, nella scoperta di verita` mascherate.
scopo del libro e` richiamare l`attenzione sull`incidente come l` attraverso cui molti adolescenti segnalano un disagio che andrebbe di volta in volta esplorato. il tema e` affrontato da un punto di vista psicoanalitico, ma le interpretazioni che l`autrice propone coniugano la ricchezza qualitativa di questa prospettiva con i riscontri quantitativi della ricerca. uno studio su ragazzi ricoverati per incidenti mostra, da un lato, la varieta` delle costellazioni psicologiche che differenziano ogni adolescente e ogni incidente, ma dall`altro evidenzia indicatori di rischio su cui fondare interventi preventivi mirati. il problema della prevenzione e` il filo conduttore di tutto il libro.
nel 1506, a urbino, gli intellettuali riuniti alla corte della duchessa elisabetta intavolano una discussione volta a "formar con parole un perfetto cortegiano". da questa cornice narrativa prende le mosse "il libro del cortegiano", la cui prima edizione (1528) fu pubblicata quasi contemporaneamente dai piu` prestigiosi tipografi del tempo, manuzio e giunti, a testimonianza dell`attesa che la circondava. e grande fu la sua fortuna in tutte le corti d`europa. fino alla rivoluzione francese, infatti, essa fu considerata la grammatica della societa` di corte: la sua ricetta fondamentale era il primato della "grazia" e della "sprezzatura", ossia il dissimulare lo sforzo per far apparire naturali anche i gesti e i discorsi piu` ricercati. per il lettore di oggi, "il libro del cortegiano" ha un pregio in piu`: fa rivivere la civilta` colta e raffinata delle corti italiane del cinquecento e ne rivendica l`indiscutibile e inarrivabile supremazia culturale.
come nasce l`idea di audience? quand`e` che il pubblico diventa massa e quando diventa mercato? l`audience e` definita dal canale oppure dal contenuto? gli indici di ascolto devono essere di tipo quantitativo o qualitativo? sono alcuni degli interrogativi di fondo che mcquail affronta nel volume, proponendo poi le questioni che l`evoluzione sociale e tecnologica pone agli studi sull`audience: la fine del pubblico di massa e l`affermarsi di differenziazioni subculturali, etniche, di eta`, di genere; la globalizzazione della comunicazione e la nascita di un`audience transnazionale; l`emergere di nuovi pubblici per i nuovi media.
questi studi ripropongono due lavori giovanili di uno dei maestri riconosciuti di almeno due generazioni di studiosi italiani di scienza politica. giovanni sartori inizio` la propria carriera accademica insegnando per sei anni storia della filosofia moderna nella facolta` di scienze politiche di firenze. con l`occasione del suo settantesimo compleanno, in questi due volumi vengono pubblicati per la prima volta i testi che egli preparo` per due corsi monografici su benedetto croce tenuti nel 1955 e nel 1956.
passiamo un decimo della nostra vita da svegli completamente ciechi. solo l`un per cento di cio` che vediamo e` a fuoco nello stesso tempo. viviamo in un mondo che e` sempre mezzo secondo indietro rispetto a quello reale. le vespe non possono vedere, ma sono in grado di mappare il mondo che le circonda in un modo simile a quello che noi impieghiamo quando ascoltiamo la musica: attraverso relazioni temporali. l`occhio deve sempre essere in movimento: un occhio immobilizzato diventa cieco, ecco perche` i polli, il cui occhio non puo` muoversi autonomamente, sono costretti a ruotare continuamente la testa. e se il pensiero fosse una risposta evolutiva all`atto di vedere? perche` gli uomini hanno la sclera nell`occhio e le altre specie no? ecco soltanto alcuni fra i tantissimi temi toccati da questo libro dedicato all`occhio e alla visione. l`organo della vista, lungi dall`essere strumento di misurazione "oggettiva" del mondo, permette d`interpretare soltanto una frazione della realta`. vedere e` un problema di relazioni tra le cose, ed e` un`attivita` differenziata e complessa, adattata a diversi scopi, negli adulti, nei bambini, negli uccelli o negli insetti. alla "storia naturale" dell`occhio simon ings associa un mix di ricerca scientifica, matematica, fisica, filosofia, storia culturale, neuroscienze, teoria del linguaggio ed esperienze personali.
sebbene la piu` antica tradizione affermasse che maometto non aveva compiuto miracoli, al di la` del corano, piu` tardi gliene furono attribuiti moltissimi forse per analogia con i miracoli di cristo. in questo volume sono raccolti tutti i piu` importanti riconosciuti come ortodossi, secondo un criterio che non e` di pura elencazione, ma che acquista nel suo procedere un peso teorico. questo testo, tuttora apprezzato e venerato in ambiente musulmano, venne scritto nell`intento di difendere l`islam dalle eresie - sia ebree-cristiane, sia interne all`islamismo stesso - e fornire indicazioni precise su quanto i fedeli dovessero credere.